Vincenzo Errante (politico): differenze tra le versioni
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Lasciato il ministero, fu eletto [[Procuratore Generale]] presso la Corte di [[Catania]] e, successivamente, fu nominato Consigliere di Corte di Cassazione.
Nel [[1861]] fu eletto deputato alla Camera nel collegio di [[Petralia Soprana]] e riconfermato nel [[1865]](nel collegio di [[Prizzi]] dopo aver vinto un ballottaggio in data 29 ottobre 1865. <ref>http://storia.camera.it/deputato/vincenzo-errante-18140717#nav</ref>
Nel 1868 entrò nel [[Consiglio di Stato]]. Nel [[1870]] fu nominato senatore del [[Regno d'Italia]]. Nel 1887 fu presidente di sezione del Consiglio di Stato<ref>[http://notes9.senato.it/web/senregno.nsf/d6d7c8fff25348bac12571140059a2fb/c088330d7572365f4125646f005b6ed7?OpenDocument Sito Senato]</ref>
Sposatosi con la piemontese Francesca Giacometti, ebbe tre figli: Rosina, Maria e Celidonio.
Suo nipote [[Vincenzo Errante (germanista)]] fu un celebre germanista. Viveva a [[Roma]] nel rione [[Campo Marzio]].
Scrisse novelle, poesie, carmi, alcune tragedie (''Solimano il grande, Masaniello, Giovanna Grey'') e uno scritto politico-sociale, "''Washington''", in cui espose le condizioni della società europea confrontate con quelle degli [[Stati Uniti]].
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