Giovanni Falcone: differenze tra le versioni

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Falcone venne assassinato in quella che comunemente è detta [[strage di Capaci]], il 23 maggio [[1992]].<ref>{{Google books|id=3DvxqVPSwekC|nome=Francesco|cognome=La Licata|titolo=Storia di Giovanni Falcone|editore=Feltrinelli|anno=2002|pagina=169|ISBN=9788807817038}}</ref> Stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da [[Roma]]. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva all'[[aeroporto di Palermo-Punta Raisi|aeroporto di Punta Raisi]] dopo un [[viaggio]] di 53 minuti. Il ''boss'' [[Raffaele Ganci]] seguiva tutti i movimenti del poliziotto [[Antonio Montinaro]], il caposcorta di Falcone, che guidò le tre [[Fiat Croma]] blindate dalla caserma "Lungaro" fino a Punta Raisi, dove dovevano prelevare Falcone; Ganci telefonò a Giovan Battista Ferrante (mafioso di [[San Lorenzo (Palermo)|San Lorenzo]], che era appostato all'aeroporto) per segnalare l'uscita dalla caserma di Montinaro e degli altri agenti di scorta.<ref name=autogenerato1>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/03/29/ora-brusca-dice-esitai-uccidere-falcone.html|titolo=Ora Brusca dice: Esitai ad uccidere Falcone|editore=la Repubblica.it|autore=Attilio Bolzoni|accesso=18 febbraio 2014|data=29 marzo 1997}}</ref><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/13/duro_giorni_film_della_strage_co_0_9311136390.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221171019/http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/13/duro_giorni_film_della_strage_co_0_9311136390.shtml|titolo=Duro' 5 giorni il " film " della strage|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Felice Cavallaro|p=11|data=15 novembre 1993|accesso=18 febbraio 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=21 febbraio 2014}}</ref>
 
Appena sceso dall'aereo, Falcone si sistema alla guida della [[Fiat Croma]] bianca e accanto prende posto la moglie [[Francesca Morvillo]] mentre l'autista giudiziario Giuseppe Costanza va a occupare il sedile posteriore. Nella Croma marrone c'è alla guida [[Vito Schifani]], con accanto l'agente scelto [[Antonio Montinaro]] e sul retro [[Rocco Dicillo]], mentre nella Lancia ThemaCroma azzurra ci sono Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. Al gruppo è in testa la Croma marrone, poi la Croma bianca guidata da Falcone, e in coda la ThemaCroma azzurra, che imboccarono l'[[autostrada A29 (Italia)|autostrada A29]] in direzione [[Palermo]]. In quei momenti, [[Gioacchino La Barbera]] (mafioso di [[Altofonte]]) seguì con la sua auto il corteo blindato dall'aeroporto di Punta Raisi fino allo svincolo di [[Capaci]], mantenendosi in contatto telefonico con [[Giovanni Brusca]] e [[Antonino Gioè]] (capo della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di [[Altofonte]]), che si trovavano in osservazione sulle colline sopra [[Capaci]].
 
Tre, quattro secondi dopo la fine della loro telefonata, alle ore 17:58, Brusca azionò il telecomando che provocò l'esplosione di 1000&nbsp;kg di [[tritolo]] sistemati all'interno di fustini in un cunicolo di drenaggio sotto l'autostrada:<ref name=autogenerato1 /><ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/15/strage_Capaci_spunta_Santapaola_co_0_9311156734.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140109202750/http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/15/strage_Capaci_spunta_Santapaola_co_0_9311156734.shtml|titolo=Strage di Capaci: spunta Santapaola|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Felice Cavallaro|p=11|data=15 novembre 1993|accesso=12 gennaio 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=9 gennaio 2014}}</ref> la prima auto, la Croma marrone, venne investita in pieno dall'esplosione e sbalzata dal manto stradale in un giardino di olivi a più di dieci metri di distanza, uccidendo sul colpo gli agenti Montinaro, Schifani e Dicillo; la seconda auto, la Croma bianca guidata dal giudice, avendo rallentato, si schianta invece contro il muro di cemento e detriti improvvisamente innalzatosi per via dello scoppio, proiettando violentemente Falcone e la moglie, che non indossano le cinture di sicurezza, contro il parabrezza; rimangono feriti gli agenti della terza auto, la Thema azzurra, che infine resiste, e si salvano miracolosamente anche un'altra ventina di persone che al momento dell'attentato si trovano a transitare con le proprie autovetture sul luogo dell'eccidio. La detonazione provoca un'esplosione immane e una voragine enorme sulla strada.<ref name="C. Lucarelli 2004">{{Cita TV