La canzone dei Nibelunghi: differenze tra le versioni

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di lotte d’audaci guerrieri; di ciò udrete narrar meraviglie|''Incipit I Aventura'', Traduzione di [[Laura Mancinelli]]}}
 
'''''La canzone dei Nibelunghi''''', anche nota come '''''Il canto dei Nibelunghi''''' <ref>{{Cita web|url=http://www.viaggio-in-germania.de/nibelunghi.html|titolo= "Il Canto dei Nibelunghi"|capitolo= |autore= [[Sabrina Bottaro]]|sito= viaggio-in-germania.de|accesso= }}</ref> o '''''I Nibelunghi''''', titolo originale ''Nibelungenlied'', è un [[poema epico]] scritto in [[Lingua alto-tedesca media|alto tedesco medio]] nella prima metà del [[XIII secolo]]. Narra delle vicende dell'eroe [[Sigfrido]] alla corte dei [[Burgundi]] e la vendetta di sua moglie [[Gudrun (mitologia)|Crimilde]], che porta ad una conclusione catastrofica e alla morte di tutti i protagonisti.
 
Il poema andò perduto nel [[XVI secolo]] ed è giunto a noi in diversi [[manoscritto|manoscritti]] che presentano un insieme di differenze e varianti. Si compone di 2379 quartine di versi lunghi a rima baciata [[Stanza (poesia)|stanze]], raggruppati e articolati in 39 canti detti ''avventure''. I manoscritti furono recuperati nel [[XVIII secolo]] e divennero molto noti nell'[[XIX secolo|Ottocento]] [[romanticismo|romantico]] ispirando, fra gli altri, [[Richard Wagner]], che su di essi basò la sua celebre tetralogia ''[[L'anello del Nibelungo]]'' (1848-1874).
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Furono preparati gli alloggi per gli ospiti e si allestirono in loro onore grandi tornei. Crimilde intanto guardava con ammirazione il giovane eroe, che le appariva migliore di ogni altro principe, e se ne innamorò.
 
'''Quarta Avventura''': di lì a poco giunsero alla corte di [[Gundicaro|Gunther]] messaggeri da lontano. Essi esitarono a rivelare il motivo del loro viaggio, temendo l'ira del re, quindi dissero di essere stati inviati da [[Lüdeger]], principe dei [[Sassoni]], e da suo fratello [[Lüdegast]], re di [[Danimarca]], che marciavano contro i [[Burgundi]] per conquistare il loro regno. Entro dodici settimane i nemici sarebbero giunti, ma se il re avesse voluto scendere a patti, questo sarebbe stato riferito agli invasori perché fermassero la loro avanzata. [[Gundicaro|Gunther]] riunì i suoi vassalli per consultarsi con loro: [[Godemaro|Gernot]] era propenso a difendersi, mentre [[Hagen (mitologia)|Hagen]] consigliò di parlare con [[Sigfrido]]. [[Sigfrido]] allora assicurò al re che, finanche gli invasori fossero stati trentamila, egli con mille uomini li avrebbe fermati. Così furono congedati i messaggeri e [[Gundicaro|Gunther]] radunò i suoi guerrieri. Volker reggeva i vessilli e [[Hagen (mitologia)|Hagen]] era la guida. [[Sigfrido]] disse a [[Gundicaro|Gunther]] di rimanere a [[Worms]], poiché lui avrebbe guidato l'armata. Raggiunto il confine, Ortwin e Dankwart furono lasciati alla retroguardia. Sigfrido invece partì da solo in avanscoperta lasciando l'esercito ad [[Hagen (mitologia)|Hagen]] e [[Godemaro|Gernot]]. Allora vide l'esercito nemico accampato; erano oltre quarantamila e, nel suo orgoglio, ne gioì. Ma anche il re [[Lüdegast]], che montava la guardia, scorse il nemico e spronò il cavallo contro di lui. Allora i due eroi si affrontarono con le spade e [[Sigfrido]] ferì l'avversario con tre duri colpi. Trenta guerrieri corsero in aiuto al loro re, ma [[Sigfrido]] ne risparmiò uno soltanto, che fuggì a riferire quanto era avvenuto. [[Lüdegast]] fu portato come ostaggio ad [[Hagen (mitologia)|Hagen]]. L'armata dei [[Burgundi]] marciò contro il nemico: erano mille, oltre i dodici cavalieri venuti con [[Sigfrido]] dal [[Niederland]]. Nella mischia [[Lüdeger]] si batté con [[Sigfrido]]: quando lo riconobbe fece abbassare i vessilli e chiese la pace. Quindi fu preso prigioniero perché fosse anch'egli condotto come ostaggio alla corte di [[Gundicaro|Gunther]]. Messaggeri furono inviati a [[Worms]] per riferire della vittoria. [[Guðrún (mitologia)|Crimilde]] allora si volle informare dell'esito della battaglia e, saputo che fra tutti gli eroi si era distinto [[Sigfrido]], ne fu molto contenta. [[Lüdeger]] e [[Lüdegast]] furono condotti da [[Gundicaro|Gunther]], che concesse loro di muoversi liberamente, purché non lasciassero il suo regno: essi giurarono. Quindi il re congedò i suoi vassalli, perché ritornassero alle loro terre, ma li invitò perché ritornassero dopo sei settimane ad una festa di corte. Anche [[Sigfrido]] chiese congedo, ma [[Gundicaro|Gunther]] lo pregò di restare e il figlio di [[Sigmund (mitologia)|Sigmund]] decise di restare nella speranza di conoscere [[Guðrún (mitologia)|Crimilde]].
[[File:Johann Heinrich Füssli 003.jpg|upright=0.7|thumb|left|La notte di nozze di Gunther ([[Johann Heinrich Füssli]], [[1807]])]]
'''Quinta Avventura''': sei settimane dopo, il giorno di Pentecoste, accorsero alla festa di corte molti guerrieri, più di cinquemila. Il re fece allora chiamare [[Guðrún (mitologia)|Crimilde]], che venne a salutare gli ospiti scortata da cento guerrieri e dalle sue dame, e con lei veniva Ute. [[Gundicaro|Gunther]], che da tempo aveva notato dell'amore che [[Sigfrido]] nutriva per sua sorella, chiese all'eroe di scortare [[Guðrún (mitologia)|Crimilde]] fin in chiesa, e il figlio di [[Sigmund (mitologia)|Sigmund]] ne fu colmato di gioia. La prese per mano e la condusse fino alla cattedrale, e mentre camminavano i due si scambiavano sguardi amorosi. Giunti sulla soglia lei lo salutò con un bacio ed entrò nel duomo. Nei giorni successivi i due furono visti spesso insieme e sempre il giovane eroe scortava la principessa. Lüdeger e Lüdegast erano ormai guariti dalle loro ferite, così offrirono a [[Gundicaro|Gunther]] molto oro come riscatto per la loro libertà; ma il re rifiutò il pagamento e li lasciò tornare liberi nelle loro terre, purché giurassero di non recarsi più ostilmente nel suo regno. Terminati i giorni della festa molti cavalieri lasciarono la corte. Anche [[Sigfrido]] chiese nuovamente congedo. Il giovane [[Giselcaro|Giselher]] scese a parlargli e, poiché aveva notato l'interesse di [[Sigfrido]] per sua sorella, gli ricordò che altrove non v'erano donne tanto belle come nella terra dei [[Burgundi]].
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