Duomo di Como: differenze tra le versioni

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Nelle volte di entrambe le sacrestie del duomo sono affrescati temi in lode della [[Maria madre di Gesù|Vergine Maria]]. Ancora prima dell'"[[altare]] della Madonna" (realizzato nell'abside meridionale tra il [[1641]] e il [[1686]]), con la decorazione delle due sacrestie l'intendimento esplicito era quello della [[devozione mariana]], chiara espressione della [[catechesi]] [[controriforma|controriformista]], che si opponeva con violenza alla cultura religiosa del [[Protestantesimo]], e nello stesso tempo proseguiva la riflessione tematica dell'intitolazione della cattedrale alla [[Assunzione della Beata Vergine Maria|Vergine Assunta]].
 
La sacrestia meridionale è detta "dei Mansionari" dal titolo che era attribuito ad un gruppo di [[presbitero|preti]], di rango inferiore ai canonici, istituito nel [[1618]] da [[Marco I Gallio]], signoreprimo Signore d'[[Isola Comacina|Isola]] e [[abate commendatario]] di [[Basilica di Sant'Abbondio|Sant'Abbondio]]. Dagli armadi ed arredi (alcuni della fine del [[XVI secolo]]), meno integrati all'architettura rispetto a quelli dell'altra sacrestia, risulta che questo ambiente era considerato gerarchicamente inferiore rispetto all'altro.
 
La sacrestia si presenta come un severo spazio cinquecentesco: il pavimento, in [[marmo|marmi]] bianchi e neri in continuità con quelli delle navate, presenta un disegno semplice; le armadiature di legno di noce, pur non presentando un rivestimento continuo delle pareti, sono di elegante fattura; sulle quattro alte pareti dominano le slanciate finestre, di cui due affacciate rispettivamente sul presbiterio e sulla navata laterale. Sopra il [[cornicione]] d'[[imposta (architettura)|imposta]] la volta fiorisce di luci e colori negli stucchi e dipinti [[XVII secolo|seicenteschi]].
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Il trionfo della Vergine è narrato da un concerto di [[strumento musicale|strumenti]] propri delle composizioni [[sinfonia|sinfoniche]] che si affermavano nel [[musica barocca|rinnovamento musicale di quegli stessi anni]]: oltre all'[[organo (strumento musicale)|organo]], gli angeli suonano [[chitarrone|chitarroni]], [[viola (strumento musicale)|viole]], [[violino barocco|violini]] e [[arpa|arpe]], [[tromba barocca|trombe]] e [[flauto|flauti]], [[tamburo|tamburi]] e [[tamburello basco|tamburelli]]. L'esuberanza decorativa e la prorompente vitalità di questa composizione pittorica ricordano alcuni modi felici di [[Gaudenzio Ferrari]], ma la [[poetica]] del Morazzone elabora questi temi nel prevalente colore [[perla]]ceo, negli [[azzurro|azzurri]] di [[lapislazzuli]], nei [[rosa (colore)|rosa]] [[cyclamen|ciclamino]], nei [[giallo|gialli]] [[topazio]] che fanno da [[contrappunto]] in effetti luministici: una visione pur sempre [[lombardia|lombarda]] e concretamente legata all'esperienza, in cui splendore e ombre si incontrano.
 
Alle pareti è appesa la ''collezione Gallio'': una consistente raccolta di quadri del XVII secolo, per lo più nelle cornici originali, che conferisce nobiltà e severità agli spazi della sacrestia. I dipinti formano un insieme esemplificativo di che cos'era una raccolta seicentesca di pitture: i soggetti, gli artisti e le scuole sono di varie provenienze, ma nell'insieme queste tele documentano la cultura artistica e il gusto del Seicento comasco. Pervenuti alla cattedrale per un lascito testamentario di [[Giacomo II Gallio]], marchesesecondo Marchese d'[[Isola Comacina|Isola]], del [[1686]], essi sono parte della ben più ampia raccolta della nobile ed antica [[Gallio (famiglia)|famiglia Gallio]], che di essa faceva lustro nella sua villa di [[Borgovico]], edificata da Marco I Gallio nel [[1615]] (la [[villa Gallia]] ora sede di rappresentanza della [[Provincia di Como]]) e della [[villa del Balbiano]], voluta sempre dall'abate Marco nel [[1636]], sulla riva del [[lago di Como|lago]] a [[Ossuccio|Campo di Ossuccio]]. A Marco Gallio si deve l'inizio della raccolta di dipinti, proseguita dal nipote Carlo I e dal figlio di lui Giacomo II, con il quale si estinse il "ramo d'Isola" della famiglia. Dagli inventari del patrimonio artistico della famiglia si sa che i quadri erano disposti sulle pareti delle [[arcata|gallerie]] della "villa a lago" e della "villa a monte", alternando temi profani, soggetti sacri e [[natura morta|nature morte]]. Di quel grande patrimonio, alla cattedrale furono destinati alcuni dei quadri a tema sacro:
*'''Sulla parete sinistra:'''
**''Santo vescovo''
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Da questa sacrestia salgono due scale, comprese nello spessore delle solide murature di pietra, che portano l'una al percorso dell'abside a quota delle grandi finestre, l'altra al soprastante percorso delle [[trifora|trifore]].
 
== Arredi e opere d'arte conservate in duomo ==
=== Stendardo di sant'Abbondio (o del Santissimo Sacramento) ===