Tripoli (Libano): differenze tra le versioni

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Nel [[1099]], durante la [[prima crociata]], Tripoli fu assediata dalle truppe guidate da [[Raimondo IV di Tolosa|Raimondo di Saint-Gilles]], che tuttavia negoziò una tregua con il [[qadi|qāḍī]] Faḫr al-Mulk Banū ʿAmmār per non rallentare la propria marcia alla conquista di [[Gerusalemme]].
 
Nel [[1102]], tuttavia, Raimondo di Saint-Gilles riprese la campagna per conquistare Tripoli, non tanto in funzione anti-islamica, quanto per impedire a [[Boemondo I d'Antiochia|Boemondo di Taranto]] di estendere il territorio del [[Principato d'Antiochia]], facendone una roccaforte normanna contro il [[Regno di Gerusalemme]]. In questa campagna, Raimondo fu sostenuto sia dall'imperatore [[Impero bizantino|bizantino]] [[Alessio I Comneno]] ([[1081]]-[[1118]]), che era un acerrimo nemico di Boemondo di Taranto, sia dalla flotta della [[Storia di Genova|città di Genova]], che ambiva a consolidare la propria egemonia sul Mediterraneo orientale.
 
Dopo la morte di Raimondo, la campagna militare fu proseguita dal nipote [[Guglielmo Giordano di Cerdanya|Guglielmo Giordano]] e dal figlio [[Bertrando II di Tolosa|Bertrando di Tolosa]], che, nonostante i rinforzi militari giunti da [[Damasco]], riuscirono infine a prendere Tripoli nel [[1109]], dopo un [[Assedio di Tripoli|assedio]] durato sette anni.
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Nell'estate del 2007 nei [[campi profughi]] [[palestinesi]] alla periferia di Tripoli si insediarono delle cellule armate di [[al-Qa'ida]], che presero il nome di [[Fatah al-Islam]]. Gli scontri tra l'esercito regolare libanese e i miliziani avvennero attorno e dentro il campo di Nahr al-Bāred, nei pressi della città.
 
A partire dal 2008 Tripoli è stata teatro di scontri molto violenti tra una parte della popolazione [[Sunnismo|sunnita]] e una parte della comunità [[Alauiti|alawita]]. Questi scontri periodici, in particolare nei pressi dei quartieri di Bab el-Tabbaneh e Jabal Mohsen, hanno provocato decine di morti e una spirale di violenza che ha portato spesso al dispiegamento dell'esercito governativo libanese e alla proclamazione dello stato d'emergenza. Gli scontri tra sunniti e alawiti sono causati dalle precarie condizioni economiche nei quartieri poveri interessati dagli scontri e soprattutto dalla diversa collocazione politica delle due comunità relativamente alle vicende libanesi e al [[guerra civile siriana|conflitto civile in corso in Siria]].<ref>Francesco Mazzucotelli, "La politica libanese e gli scenari per il 2013", in ''Panorama 2013'', a cura di N. Pedde, Sassari: IGS, 2013, pp.113-122.</ref> <ref>[http://cskc.daleel-madani.org/paper/prisms-political-violence-%E2%80%98jihads%E2%80%99-and-survival-lebanon%E2%80%99s-tripoli Estella Carpi, "Prisms of Political Violence, 'Jihads' and Survival in Lebanon's Tripoli", CSKC-Lebanon Support, December 2015.] </ref>
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==