Pessano con Bornago: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 111:
 
=== Dal XVI secolo all'Unità d'Italia ===
LaTra il 1499 e il 1526 la contea di Melzo e Gorgonzola passò diin mano aprima diversi titolari nel primo trentennio del XVI secolo tra cui i gliai [[StampaTrivulzio (famiglia)|StampaTrivulzio]], ipoi [[Rabia]] eagli [[CastiglioneStampa (famiglia)|CastiglioniStampa]], etra nelil 1526 ie il i1529 ai [[De Leyva]] e tra il 1529 e il 1533 ad Antonio Rabia. Nel luglio 1533 [[Francesco II Sforza]] assegnòdonò il feudo di Pessano ai [[Trivulzio (famiglia)|Trivulzio]]quale cheproprietà loufficiale mantenneroe perdefinitiva, circaquesta unfamiglia secolone emanterrà la signoria sino al mezzo1678.
 
L'epoca spagnola un periodo contraddistinto dalla scomparsa di molte botteghe artigiane e dal rinselvatichimento delle campagne. La popolazione dei due paesi subì un calo significativo tanto che all'inizio del XVII secolo, secondo lo Stato delle anime delle parrocchie di Pessano e Bornago del 1592, Pessano contava appena 201 abitanti e Bornago 183 abitanti, comprese le numerose cascine esterne ai nuclei urbani. Il cognome più diffuso a Bornago era Brambilla dal momento che molti valligiani di [[Val Brembilla]] erano emigrati nel paese in seguito ad una politica di esenzioni fiscali promossa dai proprietari terrieri dei due paesi. A Pessano vi erano solo quattro botteghe: un'osteria, una fucina, un tessitore e un prestinaio, quest'ultimo peraltro in Cascina Valera; a Bornago vi era un ortolano. Vengono citate alcune delle cascine oggi comprese nel territorio comunale: Boscona (oggi Bosco), Canepa, Castigliona (oggi Castiona), Novellana, Oltrona e Valera.
In questo periodo assumono l'aspetto attuale le chiese parrocchiali dei SS.Vitale e Valeria a Pessano e dei SS.Cornelio e Cipriano a Bornago. La peste "manzoniana" del 1629-1630 impose un alto tributo di vite umane nei due paesi e le ossa di molti defunti furono seppellite in un ossario sotterraneo chiuso da una botola in marmo ancora oggi esistente in una cappella della chiesa dei SS.Vitale e Valeria. Molte di queste ossa furono rivenute alla fine del XX secolo in seguito ai lavori di sistemazione della chiesa insieme ad antichi e semplici sepolcri appartenenti all'antica chiesa antecedente alla ricostruzione e all'ampliamento barocco.
 
Nel 1678 morì [[Antonio Teodoro Trivulzio]], ultimo erede della famiglia e la camera ducale decise di far passare il feudo di Pessano sotto la sua proprietà. Nel marzo 1686 il feudo venne messo all'asta e acquistato per duemila lire imperiali dal marchese [[Carlo Castiglioni Stampa]]. Nel 1696 [[Pietro Antonio Crevenna]] acquistò il feudo di Bornago.
Nel 1696 la famiglia lombarda dei De Crevena diventa titolare del feudo di Bornago.
 
Nel 1714 gli austriaci presero possesso del Ducato di Milano. L'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] ordinò un censimento di persone, case e terreni in tutto il Ducato dal momento che gli ecclesiastici sotto la dominazione spagnola erano i maggiori proprietari di immobili e terreni e godevano di privilegi ed esenzioni fiscali. Pessano risultò avere 197 abitanti mentre Bornago 295. Nel catasto compaiono nuove cascine, che sono pertanto sorte tra il 1592 e il 1714: Bragosa, Lodola, Pariana e Ruscona. In questo periodo si sviluppò ulteriormente l'industria serica con la nascita delle [[filanda|filande]] che culminerà solo alla fine del XIX secolo con la costruzione della grande filanda che oggi ospita parte degli uffici comunali. VenneroVerso inoltrela edificatimetà adel secolo l'antico castello venne smantellato e al suo posto venne Pessanoedificata [[Villa Castiglioni Prato Morosini Negroni]], (notariutilizzando comein Villaparte Negroni,i dimateriali cuiottenuti eranodalla proprietaridemolizione; glila omonimivilla conti),è oggi sede del Centro Don Gnocchi. sull'areaA anticamente occupataBornago dalvennero castello e a Bornagorealizzati [[Palazzo Longhi]], sede della biblioteca comunale, [[Villa Bossi]] e [[Villa Prinetti]].
 
In epoca napoleonica (1796-1824) vennero soppressi gli ordini religiosi, espropriati e razziati molti beni ecclesiastici, le chiese trasformate in stalle e magazzini.
 
Nel 1820 il conte Alessandro Negroni Prati divenne proprietario di Villa Castiglioni che d'ora in poi sarà nota come [[Villa Castiglioni Negroni Prati Morosini|Villa Negroni]].
Durante il Risorgimento, Villala Negronivilla divenne luogo di convegno dei patrioti italiani grazie alla contessa [[Giuseppina Morosini]], ticinese, sposa del conte [[Alessandro Negroni Prati]]. Ella partecipò alle [[Cinque Giornate di Milano]] preparando bende per i feriti. Fu amica di [[Angelo Fava]], autore della [[legge Casati]], [[Andrea Verga]], fondatore della scuola psichiatrica, [[Francesco Hayez]] e [[Giuseppe Verdi]], con il quale condivideva la passione per la musica essendo una suonatrice di [[clavicembalo]]. Fu ritratta da [[Francesco Hayez|Hayez]] in un dipinto ora conservato presso la [[Pinacoteca Ambrosiana]]. Il fratello, [[Emilio Morosini]], fu un patriota che prese parte alle [[Cinque Giornate di Milano]] e morì sotto le mura di [[Roma]].
 
=== Dall'Unità d'Italia al XXI secolo ===