Borsalino: differenze tra le versioni
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Il 4 aprile [[1857]] [[Giuseppe Borsalino]] avviò in via Schiavina ad Alessandria un laboratorio specializzato nella produzione di cappelli in feltro. Il laboratorio crebbe fino a diventare industria e nel [[1888]] l'azienda si trasferì nella nuova manifattura di corso Cento Cannoni, progettata da [[Arnaldo Gardella]].
La Borsalino produceva 2.500 cappelli al giorno e il Grand Prix, un importante attestato di qualità vinto all'[[Esposizione di Parigi (1900)|Esposition Universelle]] di Parigi del 1900, diffuse la fama del marchio in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.icon-icon.com/fr/tags/grand-prix-lexposition-universelle-de-paris-1900|titolo=Grand-Prix-l'exposition-universelle-de-Paris-1900 {{!}} Icon-Icon|sito=www.icon-icon.com|accesso=2017-10-03}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=fr-FR|cognome=Grazia.fr|url=https://www.grazia.fr/vetement/le-borsalino|titolo=Le Borsalino : qu'est-ce que c'est, avec quoi les porter|pubblicazione=Grazia.fr|data=2013-10-20|accesso=2017-10-03}}</ref>
Alla vigilia della [[prima guerra mondiale]] Borsalino produceva annualmente circa 2.000.000 di cappelli. La manifattura dava impiego a oltre 2.500 dipendenti, rappresentando una notevole risorsa nell'economia della città [[piemonte]]se.
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La produzione dei cappelli di qualità imponeva l'uso esclusivo di feltro di pelo di [[coniglio]]. Questo determinò una ricaduta positiva nell'economia rurale di una vasta regione che vide l'affermarsi di allevamenti domestici, in genere affidati alle donne e ai ragazzi.
All'estero il marchio si diffuse ovunque, conquistando i mercati più importanti: quello [[Gran Bretagna|britannico]] e tradizionale della City [[Londra|londinese]], con le [[bombetta|bombette]] a marchio Borsalino, ma soprattutto quello statunitense, dove i cappelli prodotti ad Alessandria vennero adottati dallo starsystem hollywoodiano.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/foto-gallery/moda/news/15_marzo_04/cappello-borsalino-napolitano-grande-cinema-hollywood-e223f014-c288-11e4-9c34-ed665d94116e.shtml|titolo=Borsalino, il cappello di Hollywood|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=2017-10-04}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://espresso.repubblica.it/visioni/societa/2006/10/23/news/borsalino-il-fascino-della-leggenda-1.1765|titolo=Borsalino, il fascino della leggenda|pubblicazione=l'Espresso|data=2006-10-23|accesso=2017-10-04}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/21/bogart-telefono-borsalino.html|titolo=E BOGART TELEFONO' A BORSALINO... - la Repubblica.it|pubblicazione=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2017-10-04}}</ref>
Il suo ridimensionamento avvenne in concomitanza con l'inizio della caduta in disuso dei copricapi formali: la produzione venne trasferita così in un nuovo stabilimento a [[Spinetta Marengo]], frazione di Alessandria. Dopo un cambio di proprietà avvenuto negli [[anni 1990|anni novanta]], la situazione è andata via via peggiorando e neppure il tentativo di utilizzo del marchio in altri settori, come profumi,<ref>{{Cita web |url=https://www.fragrantica.it/designer/Borsalino.html |titolo=Borsalino profumi e colonie |accesso=27 ottobre 2017}}</ref>
La procedura è stata poi trasformata nel 2016 in "concordato in continuità" e l'azienda viene da allora gestita da Haeres Equita, fondo partecipato da investitori italiani e stranieri<ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2015/05/07/economia/un-socio-dalla-svizzera-per-salvare-borsalino-tqU79TwgWM1X0w1V80WktL/premium.html|titolo=Un socio dalla Svizzera per salvare Borsalino|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=29 settembre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2016/03/21/edizioni/alessandria/il-debutto-in-societ-di-monsieur-borsalino-2xGOplMbOlQ4C2nvhRnGcI/pagina.html|titolo=Il debutto in società di Monsieur Borsalino|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=29 settembre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/economia/16_marzo_16/borsalino-via-libera-salvataggio-cappelli-bogart-belmondo-633cc70e-eb76-11e5-bd81-e841f592bd45.shtml|titolo=Borsalino, via libera al salvataggio dei cappelli di Bogart e Delon|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=29 settembre 2017}}</ref> con presidente esecutivo l'imprenditore italo-svizzero Philippe Camperio.
Nel 2017, in occasione del 160º anniversario aziendale, il [[Ministero dello sviluppo economico|Ministero dello Sviluppo Economico]] del Governo Italiano ha riconosciuto Borsalino tra le ‘Eccellenze del sistema produttivo’, dedicandole un francobollo del valore di € 0,95.<ref>{{Cita news|url=http://www.lastampa.it/2017/04/05/societa/moda/borsalino-festeggia-i-anno-con-un-francobollo-PHS6qpZ679QvzbLslhnvxL/pagina.html|titolo=Borsalino festeggia i 160 anno con un francobollo|pubblicazione=LaStampa.it|accesso=27 settembre 2017}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2017/04/05/borsalino-celebra-160o-con-francobollo_7021237d-feb9-4976-bba7-c29cebcf4289.html|titolo=Borsalino celebra 160/o con francobollo - Piemonte|pubblicazione=ANSA.it|data=05 aprile 2017|accesso=27 settembre 2017}}</ref>
Il 18 dicembre 2017 il Tribunale fallimentare di Alessandria respinge una seconda richiesta di concordato preventivo e decreta il fallimento della Borsalino Giuseppe e Fratello Spa.
Haeres Equita, titolare di un contratto d'affitto di ramo d'azienda, garantisce la continuità delle attività per ciò che riguarda produzione, promozione e distribuzione delle collezioni Borsalino, mantenendo la manifattura e i dipendenti ad Alessandria.<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2017/12/18/edizioni/alessandria/borsalino-lattivit-continua-la-societ-di-philippe-camperio-conferma-la-volont-di-andare-avanti-qpQFTj5VypqKSPeFOWoSwL/pagina.html|titolo=“Borsalino, l’attività continua”. La società di Philippe Camperio conferma la volontà di andare avanti|data=18 dicembre 2017|accesso=11 giugno 2018}}</ref>
== La produzione ==
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