Visir (antico Egitto): differenze tra le versioni

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Dato il potere, le enormi responsabilità e il rigido protocollo che doveva sempre seguire, era considerato "sapiente tra i sapienti" e, specie nell'[[Storia_dell%27antico_Egitto#Antico_Regno:_prima_fase_(2700-2500_a.C._III_e_IV_dinastia)|Antico Regno]], veniva scelto tra i parenti più prossimi del regnante (figli, fratelli, nipoti). Durante il [[Storia_dell%27antico_Egitto#Nuovo_Regno_(1540-1180_a.C._XVIII-XIX-XX_dinastia)|Nuovo Regno]] la possibilità di potersi candidare si estese anche ai funzionari che si fossero dimostrati particolarmente dotati e che avessero salito la scala gerarchica rapidamente grazie alle proprie qualità; in questo frangente presero piede, peraltro, i "profeti"<ref group="N">Al contrario di quel che si potrebbe credere, il termine "profeta" non implicava funzioni divinatorie o profetiche giacché deriva, di fatto, dalla traduzione del termine ''Hem-Netjer'' egizio, ovvero "servo del Dio".</ref> di [[Amon]], ovvero i sacerdoti di massimo grado della divinità. Nello stesso periodo di ebbero talvolta due visir, uno per il [[Geografia_dell%27antico_Egitto#Basso_Egitto|Basso]] e l'altro per l'[[Geografia_dell%27antico_Egitto#Alto_Egitto|Alto Egitto]].<br>
A dimostrazione dell'importanza e del prestigio goduto dai visir, in ogni momento della [[Storia dell'antico Egitto]], si consideri la figura di [[Imhotep]] che servì sotto il re [[Djoser]] della III dinastia: fu anche architetto (sua la progettazione e la costruzione della [[Piramide di Djoser|Piramide a Gradoni]] a [[Saqqara]]) e raggiunse il culmine della sua gloria nel [[Storia_dell%27antico_Egitto#Periodo_tardo_(672_-_343_a.C.)|Periodo Tardo]] (circa 600 a.C.) quando fu divinizzato come dio guaritore tanto da essere assimilato ad [[Asclepio]] e, con il nome di ''Imuthes'', fu considerato figlio di [[Efesto]] e di una donna mortale (''Khrotianakh'').<br>
Considerata una figura della massima importanza anche sotto il profilo sapienziale, quale "sapiente tra i sapienti", veniva data particolare importanza ai cosiddetti insegnamenti derivanti dai visir; famosi sono quelli del visir [[Ptahhotep]]<ref>{{cita|Jacq 1997|}}</ref><ref group="N">Vedi anche [[Massime di Ptahhotep]].</ref>., della [[Storia_dell%27antico_Egitto#V_dinastia|V dinastia]], rivolti al figlio Akhethotep,a sua volta visir, tra i quali si legge:
{{Citazione|Non ti inorgoglire per quello che sai e non fondare la tua sicurezza sulla tua istruzione. Accetta i consigli dell'ignorante come del sapiente. Nessuno giunge all'apice della propria arte, nessun artista attinge alla perfezione. Un saggio proposito è più raro di una pietra preziosa, ma si può imparare anche dai servi costretti alla mola |da '''I consigli del saggio egizio Ptahotep''<ref>{{cita|Jacq 1997|}}.</ref>}}