Hierophis viridiflavus: differenze tra le versioni

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Lo H. viridiflavus carbonarius è universalmente noto col nome di ''biscia'' o ''serpi niura''. Il genere è definito in alcune parti della Sicilia ''scursuni'' e in Calabria è analogamente chiamato "scurzuni" . Nel Salento è invece chiamato "scurzune". In Campania, nelle zone collinari dell'alto casertano, è conosciuto con il nome di "Agnone". In provincia di Trapani è noto col nome di "vìsina".
Nel resto d'Italia esistono altre denominazioni. Nelle zone pedecollinari dell'appennino emiliano è conosciuto come ''scarbònas''; in [[Friuli]] è noto come ''blačhe'', nella pedemontana pordenonese come ''carbonat'', nelle Prealpi venete e in Trentino come ''carbonaz'' o "carbonazo"; in Veneto come ''carbonasso''; in Italia centrale (in Romagna, Toscana e Lazio) come ''frustone'', anche in ordine alla credenza popolare secondo cui può usare il corpo per appioppare dolorose sferzate. In Umbria è noto col nome generico di ''serpe.'' In Provincia di Pavia è denominato ''milò'' o meno comunemente "smeraldo". Nella zona del [[Piemonte]], in particolare nella [[Valsesia]], nel [[Provincia di Vercelli|Vercellese]] e nel [[Provincia di Biella|Biellese]], questo serpente è conosciuto come ''mirauda''<ref>[http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=80632 è una mirauda? , Forum Natura Mediterraneo | Forum Naturalistico<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Nella zona di Luino e nelle sue valli è chiamato ''smilorda'' e in alcuni luoghi del [[provincia di Brescia|bresciano]] ''susèr'', col significato di "cacciatori di topi" o ''bis bastunèr'' che significa "serpente che bastona" data la sua peculiare caratteristica di serpente costrittore, mentre nel [[Bergamasco (Italia)|bergamasco]], sempre per la medesima ragione, viene chiamato "verèm bastunèr". Nel mantovano è invece chiamato ''anza'' e la credenza popolare lo vuole capace di dare forti colpi di coda per difendersi dall'uomo che tenta di catturarlo. In Veneto è detto ''carbonasso'' a causa del suo colore scuro; anche qui è diffusa la credenza popolare che il biacco si difenda colpendo con la coda, usata a mo' di frusta.
 
== Note ==