Mercè Rodoreda: differenze tra le versioni

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{{Bio
[[Immagine:Rodoreda.jpg|thumb|right|175px|Mercé Rodoreda]]
|Nome = Mercè
'''Mercè Rodoreda i Gurgui ''' ([[Barcellona]], [[10 ottobre]] [[1908]] - [[Girona|Gerona]], [[13 aprile]] [[1983]]) fu una [[scrittore|scrittrice]] e [[patriota]] catalana, figura di primo piano della letteratura del [[secolo XX]]. Le sue opere sono state tradotte in 27 lingue.
|Cognome = Rodoreda i Gurgui
|Sesso = F
|LuogoNascita = Barcellona
|GiornoMeseNascita = 10 ottobre
|AnnoNascita = 1908
|LuogoMorte = Girona
|GiornoMeseMorte = 13 aprile
|AnnoMorte = 1983
|Attività = scrittrice
|AttivitàAltre = [[patriottismo|patriota]]
|Nazionalità = spagnola
|PostNazionalità = , attivamente impegnata contro il [[franchismo]] e per l'indipendenza della [[Catalogna]]
|Immagine = Rodoreda
}}
 
Figura di primo piano della letteratura del [[secolo XX]], le sue opere sono state tradotte in 27 lingue.
 
==Biografia==
Figlia unica di genitori amanti della [[letteratura]], Mercè Rodoreda passa la sua infanzia nella città di [[Barcellona]]. Il nonno materno Pere Gurgui ha un ruolo importante nella sua formazione e le trasmette un profondo sentimento catalanista, che la accompagnerà per tutta la vita.
 
A soli venti anni sposa lo zio Joan Gurgui, quattordici anni più grande di lei. Nel [[1929]] nasce Jordi, il suo primo e unico figlio. Il suo matrimonio va avanti nella monotonia e nella crisi.
 
Mercè Rodoreda cerca di sfogarsi con la scrittura e con l'impegno politico. Durante gli anni dell'indipendenza della [[Catalogna]] entra a far parte del Commissariato di Propaganda della Giunta di Catalogna; inizia altresì a scrivere i primi romanzi e a collaborare con diverse pubblicazioni, fra le quali citiamo ''La voce della Catalogna'' e ''La pubblicità''.
 
Le sue prime opere narrative sono quattro romanzi, che in seguito ripudierà perché considerati frutto della sua inesperienza. Di queste opere salva soltanto ''Aloma'' che riscriverà, convertendola in un'opera completamente differente nel [[1969]].
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Nel [[1937]] si separa da suo marito.
 
Il suo profondo impegno [[Antifascismo|antifascista]] la vedrà costretta all'esilio, durante i buigli anni dell'eradella dittatura di [[Francisco Franco|franchista]], prima in diverse località della [[Francia]], quindi a [[Ginevra (città)|Ginevra]].
Credendo che il suo esilio sarebbe stato breve, Mercè Rodoreda lascia a [[Barcellona]], affidandolo a sua madre, il figlio Jordi.
 
Nel [[1958]] scrive una raccolta di ventidue racconti, ''Vint-i dos contes'', edita in [[Italia]] col titolo ''Colpo di Luna''. La raccolta vince il premio letterario ''Victor Català''. Colpo di luna è un mosaico di racconti di amori improvvisi e sfioriti, storie di vita quotidiana, pervase da un profondo realismo, eclatanti per la loro drammatica e ordinaria semplicità.
 
Nel [[1962]] scrive ''La plaça del Diamant'', ([[La piazza del Diamante]]), che universalmente è conosciuta come la principale opera mai scritta in lingua [[Lingua catalana|lingua catalana]], che a pieno titolo può essere considerata un capolavoro della letteratura europea del dopoguerra.
Ambientata nel quartiere barcellonese di ''Gracia'', il romanzo è la storia della ''Colometa'', una donna alla quale la guerra distruggerà la vita e le illusioni. Mercè Rodoreda racconta magistralmente, con il suo stile narrativo agile e diretto, con periodi di un rigo appena, la noia, la solitudine femminile, l'attesa, le ansie e le insoddisfazioni di una donna come tante altre, immersa e sommersa nell'interminabile monotono quotidiano.
 
Nel [[1966]] Rodoreda scrive ''La via delle camelie'' (El carrer de les camèlies), che ottiene vari riconoscimenti letterari, e l'anno dopo la raccolta di racconti ''La mia Cristina e altri racconti'' (La meva Cristina i altres contes).
 
Nel [[1972]] tramontando l'era [[Francisco Franco|franchista]] la Rodoreda ritorna in [[Catalogna]] e va a vivere nel piccolo centro di [[Romanyà de la Selva]]. Qua completerà ''Lo Specchio Rotto'' (El Mirall trencat, [[1974]]), alcuni racconti ''Viaggi e fiori'' (Viatges i flors) e scriverà anche il suo ultimo romanzo ''Quanta, quanta guerra'' (Quanta, quanta guerra... [[1980]]).
 
Nel [[1980]] riceve il premio d'onore della Letteratura Catalana e diventa socio onorario dell'Associazione di scrittori in lingua catalana.
 
Ammalata di [[cancro]], muore a [[Girona|Gerona]] nel [[1983]].
 
Nel [[1998]], in suo onore, è stato istituito il premio letterario Mercè Rodoreda.