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'''Trieste''' (''Trst'' in [[lingua slovena|sloveno]]) è un comune con 208.621 abitanti, al confine con la [[Slovenia]].; È capoluogo dell'[[provincia di Trieste|omonima provincia]]
nonché della regione autonoma [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
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===L'Irredentismo e l'annessione all'Italia===
Trieste fu, assieme a [[Trento]], il centro dell' [[irredentismo]], movimento che puntava alla annessione all'Italia di tutte quelle terre abitate da secoli da popolazioni di cultura italiana (o italica) ma che ancora non facevano parte dell'Italia d'allora (terre "irredente" appunto). Va ricordato che nel caso di Trieste, [[Gorizia]], [[Istria]] e [[Dalmazia]], vivevano, e vivono tutt'ora, anche altre popolazioni (sloveni e croati). Nel [[1918]], dopo la [[prima guerra mondiale]], Trieste e la sua provincia vennero annesse all'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] con grande gioia e festeggiamenti della popolazione italiana anche se quel momento coincise con la perdita d'importanza della città stessa che da seconda città e porto più importante di un impero si ritrovò a essere una delle tante città mediamente importanti dell'Italia. Era inoltre rimasta fuori dai confini italiani la [[Dalmazia]], importante regione che faceva capo a Trieste per i suoi interessi commerciali.
Subito dopo l'incorporazione della città nell'ambito italiano, si verificarono i primi incidenti di stampo anti-sloveno, che sfociarono nell'incendio del ''[[Narodni dom]]'', la casa del popolo slovena che fu incendiata nel corso di proteste anti-jugoslave, convocate a Trieste nel 13 luglio [[1920]] in seguito a un scontro tra italiani e jugoslavi avvenuto a [[Spalato]] ([[Dalmazia]]). Il 6 settembre [[1930]] furono fucilati nel campo di [[Basovizza]] (slov. Bazovska gmajna) quattro antifascisti sloveni, condannati nello stesso anno dal [[Tribunale speciale per la difesa dello Stato]]. Nel decennio che precedette la seconda guerra mondiale, i quattro fucilati (i membri del [[TIGR]] Ferdo Bidovec, Fran Marušič, Zvonimir Miloš e Alojzij Valenčič) divennero un simbolo dell'antifascismo sloveno con il nome di "martiri di Basovizza" (slov. ''bazoviške žrtve'').
 
Dopo l'avvento del [[fascismo]] iniziarono per le popolazioni slovene e croate rimaste nei confini del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] tentativi di snazionalizzazione e di assorbimento culturale da parte italiana. Nacque in queste terre il cosiddetto "Fascismo di frontiera", precursore di quello che sarà il [[Regime fascista|fascismo]] a livello nazionale. Questi fatti furono il preludio alle tragiche vicende del dopoguerra.
 
===L'occupazione nazista e la fine della guerra===
 
Nel periodo che va dall'armistizio ([[8 settembre]] [[1943]]) all'immediato dopoguerra, Trieste fu al centro di una serie di vicende che hanno segnato profondamente la storia della città e della regione circostante e suscitano ancora oggi accesi dibattiti. Durante l'occupazione [[nazisti|nazista]] la [[Risiera di San Sabba]]- oggi Monumento Nazionale - venne destinata a campo di prigionia e di smistamento per i deportati in [[Germania]] e [[Polonia]] e a campo di detenzione ed eliminazione di partigiani italiani e slavi, detenuti politici ed [[ebrei]].
La Risiera fu l'unico [[campo di concentramento]] in Italia e nell'Europa Meridionale, munito di forno crematorio, messo in funzione il [[4 aprile]] [[1944]]. In seguito negli [[anni 1950|anni cinquanta]] fu usato come campo profughi per gli italiani che fuggivano dalla Jugoslavia, ed è oggi un museo.
[[Immagine:Karte Triest.png|thumb|right|250px|Mappa austriaca di Trieste (1888)]]
 
Fu triestina la prima staffetta partigiana d'Italia: [[Ondina Peteani]], deportata ad [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]] n.81672.
 
Il [[30 aprile]] [[1945]] insorse il [[CLN]] di Trieste, liberando tutta la città eccetto il Porto Vecchio, il Palazzo di Giustizia e il Castello di San Giusto, che rimasero in mano tedesca. Il [[1 maggio|1° maggio]] le forze [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|jugoslave]] giunsero a Trieste. Le truppe tedesche resistettero comunque fino al pomeriggio del 2 maggio, arrendendosi solo quando arrivarono in città i primi soldati [[Nuova Zelanda|neozelandesi]]. L'esercito jugoslavo mantenne il controllo di Trieste fino al [[12 giugno]] (i ''quaranta giorni'' di Trieste), durante i quali si svolsero esecuzioni sommarie e [[foiba|infoibamenti]] nel Carso triestino. Successivamente gli [[alleati]] presero il controllo della città.
 
Trieste è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]] perché è stata insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
Successivamente gli [[alleati]], pretesero l'allontanamento delle truppe jugoslave e presero il controllo della città.
 
===Il Governo Militare Alleato e gli accordi con la Jugoslavia===
 
Le rivendicazioni jugoslave e italiane nonché l'importanza del porto di Trieste per gli Alleati furono la spinta nel [[1947]], sotto l'egida dell'[[ONU]], alla istituzione del "[[Territorio libero di Trieste]]" (TLT), in pratica uno stato a sé. Per l'impossibilità di nominare un Governatore scelto in accordo tra angloamericani e sovietici, il TLT rimase diviso in due zone d'occupazione militare: la Zona A amministrata dagli Alleati e la Zona B amministrata dagli jugoslavi. Questa situazione continuò fino al [[1954]] quando il problema venne risolto semplicemente spartendo il territorio libero di Trieste secondo le due zone già assegnate: anzi, furono incorporate alla Jugoslavia alcuni villaggi (Albaro Vescovà, San Servolo, Crevatini, Plavia e Valle Oltra) del comune di [[Muggia]], arrivando fino ai monti che sovrastano la periferia della città.
Tale situazione provvisoria fu resa definitiva nel 1975, col [[Trattato di Osimo]] intercorso tra Italia e la allora Jugoslavia.
 
Alcuni movimenti locali rimarcano tuttavia che gli articoli del Trattato di Pace - firmato e ratificato dall'Italia e dalle 21 nazioni ammesse alla [[Trattato di Parigi (1947)|Conferenza di Parigi del 1947]] - che istituivano il TLT, ''de jure'' mai sono stati abrogati.
Recentemente, rispondendo a una loro petizione, il [[Segretariato delle Nazioni Unite]] ha confermato per iscritto che tuttora qualsiasi Paese membro dell'[[ONU]] potrebbe richiedere la messa all'ordine del giorno della designazione del Governatore del Territorio Libero.
 
==Evoluzione demografica==
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Nella zona di Trieste è, in discussione, la costruzione di uno o due rigassificatori di [[gas naturale liquefatto|GNL]]: uno a terra in zona [[Zaule]] ed uno fuori costa nel [[Golfo di Trieste]].
 
==Cultura==
===Trieste: una città multietnica===
Trieste è un crocevia di culture e religioni, conseguenza sia della sua posizione geografica di "frontiera" sia delle vicissitudini storiche che ne hanno fatto un punto di incontro di molti popoli; infatti quasi ogni etnia e ogni movimento religioso ha un proprio [[luogo di culto]].
Nella città di Trieste attualmente sono presenti accanto agli italiani numerosi gruppi [[etnia|etnici]] minoritari (tra cui croati, serbi, rumeni, greci, tedeschi, sloveni - di storica presenza nella città - e gruppi di recente insediamento tra i quali albanesi, cinesi, africani e sudamericani).
[[Immagine:Vista1.jpg|thumb|left|250px|Una veduta del centro città]]
 
Nel vasto territorio comunale di Trieste, il cui contado si spinge fino al confine con la [[Slovenia]], si incontrano altresì numerosi sobborghi e località dell'altopiano carsico in cui vive una minoranza di lingua e cultura slovena (5,7% della popolazione comunale secondo il censimento [[1971]]), la quale dispone di una propria rete scolastica, di proprie organizzazioni culturali e sportive e di propri movimenti politici.
 
È altresì da notare che al di là del confine avviene la stessa cosa in senso inverso, cioè è presente la comunità [[istria]]na di lingua italiana che mantiene stretti legami culturali con la madrepatria ed in particolare con la città di Trieste.
Fino alla [[prima guerra mondiale]] la comunità di [[lingua tedesca]] superava il 5% della popolazione del comune, poi è stata ridotta dal trasferimento in Austria di molti impiegati pubblici. La comunità slovena, presente nella città fin dal medioevo, raggiungeva il 24,8% della popolazione del comune (revisione del censimento 1910). Durante il [[ventennio fascista]] fu proibito agli sloveni di usare la propria lingua e in molti casi vennero italianizzati nomi e cognomi. Attualmente tuttavia nel centro urbano tedeschi e sloveni sono superati in consistenza da altre comunità, in particolare dalle nutrite comunità cinese (attiva nel commercio), serba e croata (lavoratori nell'edilizia). Prima della [[seconda guerra mondiale]] e la conseguente occupazione [[nazista]], inoltre, esisteva anche una florida [[Storia degli ebrei di Trieste|comunità ebraica]] che poi si è progressivamente ridotta e attualmente conta circa 700 membri.
 
===Letteratura===
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* [[Robert Hamerling]]
* [[Veit Heinichen]]
 
Scrittori di lingua slovena:
* [[Vladimir Bartol]]
* [[Dušan Jelinčič]]
* [[Jovan Vesel Koseski]]
* [[Marko Kravos]]
* [[Boris Pahor]]
* [[Alojz Rebula]]
* [[Igor Škamperle]]
 
Altri scrittori:
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*[[Museo di Storia Patria]]
*[[Museo del Risorgimento e Sacrario]] [[Guglielmo Oberdan|Oberdan]]
*[[Museo della RisieraFoiba di San SabbaBassovizza]]
*[[Museo di Guerra per la Pace "Diego de Henriquez"]]
*[[Orto Lapidario]]
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*Lanterna ([[1833]])
*[[Faro della Vittoria]] ([[1927]])
*[[Risiera di San Sabba]] ([[1913]]; [[1943]])
*[http://digilander.libero.it/speleologia/html/kleine.html Gallerie antiaeree ''Kleine Berlin'' (Il Club Alpinistico Triestino organizza visite previo appuntamento).]
*[[Tranvia di Opicina]] (''Tram de Opcina'') storica tranvia inaugurata nel [[1902]].