Roberto Mancini: differenze tra le versioni

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Giunge a [[Roma]], sponda {{Calcio Lazio|N}}, nell'estate 1997. L'arrivo di Mancini, che segue quello dell'allenatore Eriksson e al quale seguono nei due anni successivi quelli degli altri ex doriani [[Juan Sebastián Verón|Veron]], [[Siniša Mihajlović|Mihajlović]] e [[Attilio Lombardo|Lombardo]], coincide con l'apertura del ciclo di vittorie nazionali e internazionali della squadra del presidente [[Sergio Cragnotti|Cragnotti]] sul finire degli anni 1990.
 
Mancini si presenta ai tifosi biancocelesti con la rete del vantaggio in Lazio-{{Calcio Napoli|N}} 2-0 del 31 agosto 1997, sua partita d'esordio all'[[Stadio Olimpico (Roma)|Olimpico]]. Mette subito la firma anche nel suo primo [[derby di Roma|derby]] siglando la rete d'apertura in {{Calcio Roma|N}}-Lazio 1-3 del 1º novembre 1997. Si esalta nelle sfide stracittadine: in Lazio-Roma 4-1 del 6 gennaio 1998 realizza con un pallonetto da fuori area il terzo gol biancoceleste, mentre in Lazio-Roma 3-3 del 29 novembre 1998 realizza una doppietta, segnando il primo gol con un colpo di tacco, suo marchio di fabbrica.<ref name=autogenerato1/> Un altro tacco, ancor più memorabile perché acrobatico, è quello con cui segna a [[Gianluigi Buffon]] la seconda rete biancoceleste in {{Calcio Parma|N}}-Lazio 1-3 del 16 gennaio 1999.<ref name=monti>{{cita|Monti|p. 752}}.</ref> Il 14 maggio 2000, a 35 anni, gioca l'ultima partita con la maglia biancoceleste all'Olimpico.<ref>{{cita web|url=http://www2.raisport.rai.it/news/sport/calcio/200005/14/391ee75f05998/|titolo=L'addio del Mancio|data=14 maggio 2000}}</ref>
[[File:Serie A 1997-98 - Lazio vs Inter - Roberto Mancini, Ronaldo.jpg|thumb|Mancini alla Lazio nel 1998, in contrasto sull'interista [[Ronaldo]].]]