==Trama==
Quando il Comando strategico aereo nordamericano viene messo in allarme per l'avvistamento di un oggetto volante sconosciuto diretto verso gli Stati Uniti, i bombardieri atomici prendono il volo dirigendosi verso i loro obiettivi; poi, cessato l'allarme, gli aerei ricevono l'ordine di rientrare alla base. Un giorno uno stormo rimane fuori controllo per un guasto alle apparecchiature elettroniche e prosegue il suo volo in direzione di Mosca. Invano si tenta di richiamare gli aerei. Tra frenetici scambi di ordini e di contrordini, avviene l'irreparabile: Mosca è colpita dalla morte atomica. L'unica via di scampo, per impedire la massiccia reazione sovietica, è quella di dimostrare in modo irrefutabile che si è trattato di un errore. Per questo il Presidente degli Stati Uniti si vede costretto a dare un ordine terribile: la distruzione di New York, senza preavviso, operata dagli stessi aerei del comando strategico. L'equilibrio delle due potenze atomiche è così tragicamente ristabilito.
{{organizzare|Trama troppo lunga e dettagliata (vedi [[Wikipedia:TRAMA]]), da sfoltire e riassumere.|film|marzo 2016}}
[[Stati Uniti]], [[1964]], durante la [[guerra fredda]]; uno stormo di bombardieri supersonici in stanza ad [[Anchorage]], in [[Alaska]] compie la quotidiana missione di pattugliamento. Nella stessa giornata, presso il Centro di Difesa di [[Omaha]] nel [[Nebraska]] si apprende che alcuni bombardieri hanno ricevuto per errore l'ordine di attaccare l'[[Unione Sovietica]].
È accaduto infatti che un aereo commerciale fuori rotta ha messo in allarme il Centro di Difesa e, fatalmente nel frattempo, un guasto - una probabile sostituzione di un componente elettronico - ha fatto pervenire ai bombardieri in volo il comando cifrato di attacco, destinazione [[Mosca (Russia)|Mosca]].
Il generale Bogan avverte il presidente, il quale intende aprire un contatto diretto con il premier sovietico attraverso il [[linea rossa|telefono rosso]]. Lo stormo che sta per attaccare non può essere richiamato e va dunque fermato, ordinando a dei caccia di abbatterli, ben sapendo che presto esauriranno il carburante e precipiteranno nel [[Mare glaciale artico]].
Vi è chi sostiene la tesi del guasto, il generale Bogan ed il generale Black, e giustifica l'azione di abbattimento dei bombardieri al fine di eliminare il rischio di un possibile [[contrattacco]] sovietico; questa posizione è avversata dal Prof. Groeteschele, che invita ad approfittare della casualità dell'evento al fine di sconfiggere il nemico prima che abbia il tempo di organizzarsi. Egli ritiene che i sovietici non reagiranno di fronte alla minaccia di una quasi certa distruzione totale e che quindi si arrenderanno ma mentre avviene questo scontro di opinioni l'azione dei caccia fallisce ed essi precipitano in mare; i bombardieri continuano a dirigersi verso i loro obiettivi ed il presidente viene informato che, nonostante la difesa che sarà attivata dai sovietici, almeno un aereo riuscirà a raggiungere Mosca e per questo si rende necessario avvisarli di quanto sta accadendo.
Il presidente, con l'aiuto di Buck, un interprete a cui viene chiesto non soltanto di tradurre ma anche di "interpretare" le parole del premier sovietico, si mette in comunicazione con lui, facendo udire ciò che si diranno anche al Pentagono ed alla centrale operativa: il premier sovietico comunica che è già a conoscenza dell'attività aerea anche se nessuno è ancora in grado di capire cosa stia succedendo e viene informato dell'obbiettivo dei bombardieri che, a causa di un errore, si stanno dirigendo verso l'Unione Sovietica, viene anche portato a conoscenza dell'azione fallita dei caccia e, nonostante l'ovvia diffidenza che li separa e del parere negativo di alcuni suoi generali, si mostra disponibile a collaborare; il colloquio è temporaneamente sospeso e rimandato a dopo l'azione dei caccia sovietici che si dirigono verso i bombardieri americani per intercettarli.
I bombardieri oltrepassano il confine e l'azione dei caccia russi non si rivela efficace come sperato mentre nel [[Quartier generale]] sovietico si diffonde sempre di più l'idea che l'attacco sia reale; il presidente chiede spiegazioni in merito all'impossibilità di comunicare con i bombardieri ed il premier, dopo una discussione con il suo [[Stato maggiore]], ammette la responsabilità nel disturbo delle comunicazioni ed ordina il blocco dell'interferenza. Il presidente riesce a parlare con il colonnello Grady ma egli risponde che non può obbedire a ordini verbali, da chiunque provengano, e spegne la radio.
Il premier, saputo del tentativo fallito da parte del presidente, si allontana da Mosca e le Centrali operative dei due paesi vengono messe in comunicazione diretta mentre al Pentagono il prof. Groeteschele insiste sulla necessità di attaccare, contrastato in questo dal generale Black che vuole a tutti i costi evitare il conflitto e proprio al generale si rivolge il presidente, suo compagno di scuola e gli ricorda il [[Sacrificio di Isacco|sacrificio di Abramo]], chiedendogli di andare in aeroporto dove troverà degli ordini per lui. Il generale intuisce quanto il suo vecchio amico gli sta chiedendo e lascia la sala non prima di avergli risposto che in ogni caso obbedirà.
Il presidente prende la parola e, dopo essersi assicurato che anche i sovietici ascoltino le sue parole, ordina ai tecnici americani di dare tutte le informazioni che occorrono per abbattere i bombardieri e, nonostante la reticenza da parte dei militari presenti nella Centrale operativa, essi obbediscono e tutti gli aerei tranne due vengono fatti esplodere. Tuttavia i nervi saltano ed il colonnello Cascio aggredisce il generale e tenta di prendere il comando.
Il colonnello viene arrestato ed il generale riprende in mano la situazione ma identici problemi si presentano nel Quartier generale sovietico, dove il comandante, pretendendo di abbattere tutti gli aerei americani, disperde le sue forze; il generale Konev, un ufficiale che parla bene Inglese essendo stato ufficiale di collegamento a [[Londra]] durante la [[Seconda Guerra Mondiale]], prende il comando ma ormai è troppo tardi e l'ultimo bombardiere riesce a passare.
La situazione è ormai disperata ed il Presidente comunica al suo omologo che, nel caso Mosca venga distrutta, lui darà ordine di lanciare due ordigni nucleari su [[New York]], ben consapevole di uccidere i milioni di abitanti, compresa sua moglie in visita. Il bombardiere superstite viene attaccato da dei missili sovietici a testata nucleare che però vengono elusi per mezzo di altri missili di cui dispone il velivolo. L'equipaggio dell'aereo viene fortemente irradiato dall'esplosione ed il comandante decide di compiere un attacco suicida a bassa quota esplodendo con le testate. La detonazione viene avvertita da tutti i componenti della conferenza ed il Presidente. Il generale Black è incaricato dell'operazione e, consapevole che anche la sua famiglia sia nella metropoli, esegue personalmente lo sgancio degli ordigni e si suicida immediatamente dopo.
== Produzione ==
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