Guerin Sportivo: differenze tra le versioni
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[[File:GianniBrera.jpg|thumb|[[Gianni Brera]], entrato diciottenne al ''Guerin Sportivo'', succederà a Slawitz alla direzione della rivista, mantenendola dal 1967 al 1973.]]
In origine il ''Guerin Sportivo'' aveva una foliazione di sole 4/6 pagine<ref name="Herberhold"/> ed era stampato su carta [[verde]] (da cui l'oggi desueto [[soprannome]] di "Verdolino").<ref name="Semeraro"/> Proseguì con le pubblicazioni sino al 27 maggio 1915, quando gli eventi della [[Grande Guerra]] ne interruppero l'uscita fino al 4 maggio 1919.<ref name="Herberhold"/> Con la ripresa delle pubblicazioni, l'editoriale di Corradini iniziava così: «Amici, eccomi qua! Ritorno a voi per tener fede a una promessa...»".<ref>{{cita|Facchinetti|p. 16}}.</ref> Da Genova inviava notizie sulla locale squadra di calcio un giovane, [[Mario Melloni]], che diventerà noto nel secondo dopoguerra come "Fortebraccio": anche allora si firmava con uno pseudonimo, "Bacicin Parodi".<ref>Testimonianza di Italo Cucci, cfr. {{cita|Mazzuca|p. 42}}</ref>
Presto divenuto tra le più autorevoli testate dell'editoria sportiva nazionale,<ref name="Herberhold"/> soprattutto negli anni 1920 e 1930 venne arricchito dai disegni [[Satira|satirici]] del [[vignettista]] [[Carlo Bergoglio|Carlin]] — cui si deve peraltro l'invenzione di molti famosi stemmi del [[calcio italiano]] (tra cui la [[zebra]] per la {{Calcio Juventus|N}}, la [[Lupa capitolina|lupa]] per la {{Calcio Roma|N}} e il [[diavolo]] per il {{Calcio Milan|N}})<ref>{{cita news|url=http://www.magliarossonera.it/img197980/alb21_1980.jpg|titolo=L'araldica dei calci|pubblicazione=Guerin Sportivo|data=10 ottobre 1928|p=1}}</ref><ref>{{cita news|url=http://www.magliarossonera.it/img197980/alb19_1980.jpg|titolo=I marchietti delle squadre li inventò Carlin sul «Guerino» del 1928|pubblicazione=Guerin Sportivo|autore=Paolo Ziliani|data=1980|pp=22-26}}</ref> —: questo particolare aspetto finì per dare una precisa linea editoriale alla testata, fatta di curiosità e competenza, ma anche corsara, polemica nonché fortemente umoristica e ironica.<ref name="Semeraro"/> Un approccio che in seguito, negli anni 1960 e 1970, troverà la stima persino di [[papa Paolo VI]], per il quale «il ''Guerin Sportivo'' è come [[Giovenale]], che [[castigat ridendo mores]]».<ref name="Semeraro"/>
Alla fine della [[seconda guerra mondiale]], nel 1945, il settimanale si trasferì a [[Milano]]. Nell'autunno 1953 il ''Guerino'', 8 pagine in formato quotidiano, diventò di proprietà di un romagnolo atipico nato a Ferrara, il conte Alberto Rognoni, dinamico, intelligente, spiritoso, scoppiettante, dalla parola sciolta: già tra i fondatori del {{Calcio Cesena|N}}, e presidente a soli vent'anni, nel 1946 ebbe ruoli nell'ufficio inchieste della [[Lega Nazionale Professionisti|Lega Nazionale]], e nel tempo avrà l'idea dei [[Diritti televisivi del calcio|diritti televisivi]] in modo da procurare introiti alle casse delle società calcistiche.<ref>{{cita|Facchinetti}}.</ref><ref>{{cita|Cucci}}.</ref><ref>{{cita|Emiliani}}.</ref> Uno dei suoi primi atti da editore fu quello di prendere come collaboratore fisso [[Gianni Brera]], che poi divenne direttore della rivista nel 1967. Il conte Rognoni, che nell'estate 1965 s'inventò a Cesenatico il ''Processo al calcio'', lasciò insieme a Brera nel 1973.
[[File:Ritratto x biografia 2014-04-25 22-17.jpg|thumb|left|Sotto la sua prima direzione (1975-1982) [[Italo Cucci]] rinnovò il ''Guerin Sportivo'' virando dal giornale alla rivista; ne riprenderà la direzione in altri due periodi, a metà anni 1980 e sul finire degli anni 1990.]]
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