Civiltà vedica: differenze tra le versioni
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L'inizio dell'età vedica è comunemente datato al [[II millennio a.C.]]. Dopo il collasso della [[civiltà della valle dell'Indo]], gruppi di popolazioni [[indoari]]e [[Migrazione indoariana|migrarono]] dal nord nell'[[India]] nord-occidentale, stabilendosi in questi nuovi territori
La maggior parte delle conoscenze su queste popolazioni provengono dal [[Rigveda]]-samhita<ref>{{cita|Flood 1996|p. 31}}.</ref>, composto tra il 1500 e il 1200 a.C.. Queste genti portarono con loro nuove pratiche e tradizioni religiose formatesi, secondo alcuni archeologi, in un'area compresa tra l'[[Uzbekistan]] e l'[[Iran]] nord-orientale, occupata in antichità dal [[complesso archeologico battriano-margiano]], dove si ebbe il sincretismo tra le usanze portate dagli indoeuropei delle [[steppe]] dell'[[Asia centrale]] e quelle autoctone<ref>{{cita|Anthony 2007|p. 462}}.</ref>, che comprendevano il culto del dio [[Indra]] e il rituale del [[Soma (vedismo)|soma]].
===Primo periodo vedico===
Le migrazioni degli indoari nel [[subcontinente indiano]] furono forse accompagnate da violenti scontri con le popolazioni che già abitavano la zona. I Rigveda narrano di conflitti tra gli Arii e i [[Dasa]] e [[Dasyu]], che vengono descritti come popoli che non compiono [[sacrifici]] e che non obbediscono ai comandamenti degli dei, mentre la loro lingua è descritta come ostile e rozza. Altri aggettivi inerenti al loro aspetto fisico sono soggetti a varie interpretazioni. Tuttavia, numerosi studiosi vedono oggi i Dasas e i Dasyus non come genti indigene ma come immigrati indoari giunti nel subcontinente prima di quelli vedici<ref>{{cita|Singh 2008|p. 192}}.</ref><ref>{{cita|Kulke & Rothermund 1998|p. 38}}.</ref>.
Sempre i Rigveda raccontano di conflitti scoppiati tra le varie tribù di indoari vedici. Tra gli scontri più importanti vi è quello della [[battaglia dei dieci re]], che ebbe luogo sulle rive del fiume Parushni, oggi detto [[Ravi]].
===Tardo periodo vedico===
Dopo il [[XII secolo a.C.]], la società vedica abbandonò lo stile di vita semi-nomade per adottarne uno più stanziale e basato su un'economia agricola. La cultura vedica, anche grazie all'adozione del [[ferro]] che permetteva di disboscare con più facilità la [[giungla]], si estese fino alla [[pianura indo-gangetica]] occidentale. Quando gli indoari si stabilirono nella pianura del [[Gange]] la religione vedica si sviluppò ulteriormente fondendosi con le culture del nord dell'India<ref>{{cita|Samuel 2010}}.</ref>. Tuttavia, lo sviluppo del sistema delle [[caste]] portò all'esclusione delle popolazioni indigene<ref>{{cita|Kulke & Rothermund 1998|pp. 41–43}}.</ref>. Una delle più importanti usanze religiose che compaiono in questa fase è l'[[Ashvamedha]], ossia il sacrificio del [[cavallo]].
Molte tribù vediche si unirono fra loro per formare entità politiche più grandi e importanti come il [[regno di Kuru]] che divenne la principale potenza dell'[[età del ferro in India|età del ferro dell'India settentrionale]]<ref name="Witzel_1995">{{cita|Witzel 1995}}.</ref>. Dal [[VI secolo a.C.]] si consolidarono potenti regni detti [[Mahajanapadas]]. Iniziò in questo periodo un processo di urbanizzazione e si svilupparono i commerci, anche su lunghe distanze<ref>{{cita|Olivelle 1998|pp. xxviii–xxix.}}</ref>.
Questi stati di recente formazione lottarono costantemente per la supremazia, iniziando a nutrire ambizioni imperiali<ref>{{cita|Majumdar 1977|p. 66}}.</ref>.
==Cultura==
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