Ileria e Febe, dette [[Leucippidi]], furono promesse dal padre ai figli del fratello, ([[Idas]] e [[Linceo (figlio di Afareo)|Linceo]]), detti a loro volta [[Afaretidi]].
Alla morte del padre ereditò il regno assieme al fratello [[Leucippo (re)|Leucippo]], ma avendo la maggiore autorità gli fu attribuita la fondazione di una città a cui diede il nome dalla moglie (Arene)<ref name="paus4.2.4 e 6">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias4A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia IV, 2.4; IV, 2.6; IV, 3.1|lingua=en|accesso= 18 giugno 2019}}</ref> e quando [[Ippocoonte]] usurpò il trono di [[Sparta]] accolse il fratello [[Tindaro]] che si stabilì a Thalamae, città dove nacquero i suoi figli<ref name="paus3.1.3">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/Pausanias3A.html|titolo= Pausania il Periegeta, Periegesi della Grecia III, 1.3|lingua=en|accesso= 18 giugno 2019}}</ref>.
Accolse anche suo cugino [[Neleo]] (che fu cacciato da [[Pelia]]) e gli assegnò un tratto di terra nella parte marittima di Messenia dove la città principale era [[Pilo]] ed inoltre accolse anche [[Lico (figlio di Pandione II)|Lico]] che fu esiliato dal fratello [[Egeo]] e che in cambio gli rivelò poi i riti di [[Demetra]]<ref name="paus4.2.4 e 6"/>.
Dopo la morte dei figli Idas e Linceo (uccisi dai [[Dioscuri]]<ref>[[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], [[Le metamorfosi (Ovidio)|Le metamorfosi]], VIII, 304.</ref>) e poiché il suo regno era rimasto privo di discendenti maschi, a [[Nestore]] spettò tutto il suo regno compresa tutta la parte governata da Idas, ma non fu ceduta [[Tricca]] ai figli di [[Asclepio]], [[Macaone (mitologia)|Macaone]] e [[Podalirio]]<ref name="paus4.2.4 e 6"/>.