Arquata del Tronto: differenze tra le versioni

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L'edificio religioso si eleva nella frazione [[Borgo (Arquata del Tronto)|Borgo]] e rientra nella proprietà del complesso dell'omonimo [[convento]].
=====Cronologia storica essenziale=====
Antonio Salvi ricorda che il tempo di erezione della chiesa e della casa dei religiosi dell'[[Ordine francescano]] si colloca verso la metà del [[XIII secolo]].<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 46">A. Salvi, ''Iscrizioni medievali in territorio ascolano'', ''op. cit.'', pag. 46.</ref> Questa informazione sulle origine del complesso conventuale è riportata anche negli scritti dello ''Statuto Deruta'', del 1465, in cui si legge che alcune fonti indicano come anno di edificazione il 1218. Al tempo la chiesa era intitolata a Santa Maria ma, in seguito, come accaddeè accaduto per altre sedi francescane, la dedicazione fuè stata cambiata e destinata a san Francesco.<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 48"/>
* [[1251]] - Negli ''Annales Minorum'' il convento arquatano è citato con le parole: «''Exordium accepit hoc anno [[1251]] die XVI Maii conventus Arquatae, quod in Piceno nobile oppidum est, in Appennino, ad dextram fluminis Trunti, elargientibus fundum devotis personis.''» Il ''Libro delle sotomissioni'' nomina il luogo, ossia la residenza, dei frati minori («''ad locum fratrum Minorum''»), presso l'illustre Arquata, a proposito di un'adunanza documentata nel maggio dello stesso anno.<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 46"/>
* [[1291]] - [[Papa Niccolò IV]] accordòha accordato alla chiesa del convento 40 giorni di [[indulgenza]].
* [[1328]] - L'8 settembre, «''Giovannuccio Sapiicci da Monteleone''» lesseha letto nell'aula della chiesa la dichiarazione di [[scomunica]] che colpiva tre frati francescani quali: [[Michele da Cesena]], ministro generale dell'Ordine, [[Bonagratia da Bergamo]], giurista, ed infine [[Guglielmo di Ockham]], [[teologo]] e [[filosofo]].<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 46"/>
* [[1430]] - Il [[vescovo]] di Ascoli Paolo Alberti concesseha concesso ai religiosi di Borgo la «''quarta porzione canonica''» per i servizi resi alle popolazioni arquatane.<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 46"/>
* [[1476]] - In questo anno il guardiano ed i frati conventuali alienaronohanno alienato un terreno di proprietà del convento ad un certo «''ser Alo d'Arquata''» per il prezzo concordato di 30 [[fiorino|fiorini]]. L'acquirente non versòha versato il corrispettivo pattuito e per questa ragione nacqueha dato vita ad una controversia tra i francescani ed il compratore. La richiesta di soluzione della vertenza fufè stata inoltrata, per competenza territoriale, al Governatore di Ascoli ed, in seguito, alla sede apostolica. [[Papa Sisto V]], con l'emanazione di un [[breve apostolico|breve]], intervenneè intervenuto a favore dei frati.<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 47">A. Salvi, ''Iscrizioni medievali in territorio ascolano'', ''op. cit.'', pag. 47.</ref>
* [[1494]] - [[Papa Alessandro VI]] concesseha concesso l'accordo ai religiosi di cedere la proprietà di un appezzamento di terreno. Il ricavato della vendita fuè stato impiegato per le necessità della chiesa di Borgo.<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 47"/>
* 1496 - Tra i documenti dell'Archivio notarile di Arquata, conservati presso l'Archivio di Stato di Ascoli Piceno, risulta l'[[Atto notarile|atto]] di [[Contratto di donazione|donazione]], redatto dal notaio «''Franciscus Luctius''», di «''Lucia Petrucctii Nardi''» di [[Piedilama]], dell'[[Ordine francescano secolare]] a favore del convento. La donna, con spirito di liberalità, cedetteha ceduto con la formula «''inter vivos''» ai frati e al «''maestro di sacra pagina Benedicto Marci di Arquata''» un terreno sito in località «''Le Corone''»<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 47"/>
* [[1540]] - Il notaio «''Antonius Ambra''» riceve le [[testamento|volontà testamentarie]] di «''Antonella, moglie di Florerio Arcangeli di Arquata''» che lascia 3 fiorini per la pittura di una raffigurazione di san Francesco da collocarsi nella cappella della Vergine Maria di questa chiesa.<ref name="A. Salvi,Iscrizioni medievali nel territorio ascolano, pag. 48">A. Salvi, ''Iscrizioni medievali in territorio ascolano'', ''op. cit.'', pag. 48.</ref>
=====Architettura=====