Giosuè Carducci: differenze tra le versioni

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Nel periodo universitario Carducci era solito recarsi nei giorni liberi a Firenze, per trascorrere del tempo in compagnia degli amici, tra cui spiccavano [[Giuseppe Torquato Gargani]] ([[1834]]-[[1862]]), Giuseppe Chiarini ([[1833]]-[[1908]]), [[Ottaviano Targioni Tozzetti (poeta e scrittore)|Ottaviano Targioni Tozzetti]] ([[1833]]-[[1899]]), [[Enrico Nencioni]] ([[1837]]-[[1896]]) e altri. Assieme a Nencioni e Chiarini cominciò a stampare, a partire dal [[1855]], dei versi nell<nowiki>'</nowiki>''Almanacco delle dame'' edito dal cartolaio Chiari, e nel [[1856]] Giosuè fece uscire nell<nowiki>'</nowiki>''Appendice alle Letture di Famiglia'' (diretta e fondata ancora dal Thouar) una traduzione e un commento dei versi 43-71 della prima ''Georgica'' [[Virgilio|virgiliana]] e dell'''Epodo VII'' di [[Quinto Orazio Flacco|Orazio]].<ref>G.Chiarini, pp.57-61</ref>
 
Con gli amici fiorentini diede anche vita al gruppo antiromantico - e di strenua difesa del classicismo - degli ''[[Amici pedanti]]'', assieme ai quali attaccò la corrente "odiernissima" dominante in città, appoggiando il Gargani nella stesura della sua ''Diceria'' e curando una ''Giunta alla derrata'' in cui replicava alle sprezzanti critiche piovute addosso agli ''Amici'' dai periodici locali, primo fra tutti il [[Pietro Fanfani|fanfaniano]] settimanale ''Il Passatempo''.<ref>Per approfondire vedi la voce [[Giuseppe Torquato Gargani]]</ref>ciao massafra angela
 
=== Il debutto nell'insegnamento e l'edizione delle ''Rime'' ===