Arduino Berlam: differenze tra le versioni

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Nei primi anni di attività progettuale egli affianca il padre nel lavoro; insieme ricevono l'incarico della costruzione del tempio israelitico di Trieste (1906-12), che li impegna nella difficile ricerca di una nuova e riconoscibile espressività per la sinagoga. La proposta elaborata dai Berlam contiene riferimenti all'architettura sacra siriana e armena nella composizione volumetrica e nelle decorazioni, a significato simbolico<ref name=":0" />.
 
Nel Palazzo della RAS (1911-14) la presenza di Ruggero determina la ripresa del filone cinquecentista, sulla scia del palazzo Vianello ma con maggiore monumentalità, un filone che Arduino perseguirà anche da solo per la sistemazione della sede della [[Palazzo della Banca d'Italia (Trieste)|Banca d'Italia]] (1921-31).
 
Arduino si afferma come progettista autonomo solo dopo la guerra, inizialmente grazie alla realizzazione del Faro della Vittoria (1919-27), opera di cui si fece convinto promotore e sostenitore e in cui celebra le aspirazioni irredentistiche proprie e del padre; quest’ultimo aveva fra l’altro predisposto un lascito per l'edificazione di un monumento dedicato all'Italia liberatrice.