Aleksandr Fëdorovič Akimov: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
A.rasulo (discussione | contributi)
A.rasulo (discussione | contributi)
Riga 29:
Nella notte del 26 aprile 1986, Akimov era al suo posto di supervisore del reattore 4 della centrale di Chernobyl.
 
Quella notte era in programma un test di sicurezza, volto ad assicurare che le turbine fossero in grado di far circolare il refrigerante nei circuiti in condizioni di spengimento dell'impianto. Il test prevedeva di scollegare la turbina del reattore e di ridurre la potenza al di sotto dei normali livelli operativi di sicurezza. Purtroppo l'operazione fu condotta in maniera troppo brusca provocando quello che viene definito l'[[Avvelenamento da xeno|avvelenamento del reattore]] dovuto all'accumulo dell'isotopo [[Xenon-135]], un forte assorbitore di neutroni che causa un brusco calo di potenza, rendendo le condizioni operative instabili.

Nonostante le obiezioni di Akimov, si decise di continuare l'esperimento: il calo di potenza rilevato, venne bilanciato facendo sollevare la quasi totalità delle barre di controllo del reattore (ne furono tenute in posizione solo 6). Constatato che la temperatura del reattore aumentava, Akimov premettediede ordine di attivare l'interruttore di emergenza AZ-5 per provocare lo spegnimento dell'impianto tramite l'inserimento delle barre di controllo nel reattore. Quello che i tecnici della centrale ignoravano era che per un difetto costruttivo (successivamente corretto) le aste di boro avevano l'la loro estremità in grafite, ciò(che produsseanzicché perfungere da inibitore della reazione nucleare la breveintensificano), duratapertanto dellfintanto che non si completa l'operazione di inserimento undelle repentinobarre e l'assorbitore non raggiunge la zona attiva, si osserva nel reattore un aumento della reazione. Le alte temperature cui il reattore si trovava aveva deformato i fori in cui le barre sarebbero dovute scendere, facendole arrestare a soli 2-3 m di potenzainfissione (su un'altezza complessiva del reattore di 7 metri), provocando lo sviluppo di una reazione a catena incontrollata, che innescòprodusse l'esplosioneuna serie di esplosioni del reattore.
 
Akimov venne a conoscenza dell'enorme danno al reattore, ma non ci credette e quindi trasmise false informazioni sullo stato del reattore per alcune ore. Una volta, però, capita l'effettiva gravità dell'incidente, lavorò con la sua squadra nel reattore fino alle prime ore del mattino, cercando di pompare acqua nel reattore esposto.