Pieter Bruegel il Vecchio: differenze tra le versioni
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== Temi ==
[[File:Der Kampf zwischen Karneval und Fasten (1559).jpg|thumb|left|''[[Lotta tra Carnevale e Quaresima]]'', 1559]]
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Il tema fondamentale dell'opera di Bruegel è sicuramente la meditazione sull'umanità, soprattutto contadina, ritratta in episodi quotidiani. Si tratta di una cronaca dalla precisione lenticolare e priva di qualsiasi idealizzazione. Portato in primo piano e spesso ritratto nei suoi istinti più bassi, l'uomo di Bruegel è una creatura goffa e viziosa, calata in un universo per niente idilliaco in cui neanche la fede offre un sicuro riparo, ma anzi è spesso derisa o ridotta a semplice superstizione. Paure, vizi, deformazioni fisiche e morali sono riprodotte con occhio lucido e, per quanto possibile, oggettivo, privo di compiacenze verso quel mondo, ma esente anche dal disprezzo del medesimo<ref name=A11>Allegretti, introduzione di Giovanni Arpino, cit., p. 11.</ref>. Il [[Grottesca|grottesco]] e la [[caricatura]] appaiono usati in maniera non fine a se stessa, ma come simbolo di peccati e debolezze umane, spesso conditi da una garbata ironia<ref name=A27>Allegretti, cit., p. 27.</ref>. La sua arte si legò a quella di Bosch per l'impeto fantastico e la capacità di penetrazione all'interno del magma delle passioni umane, ma se ne distaccò per il lato realistico e l'aderenza "corporale" ai fatti concreti<ref name=Mal40>{{cita libro|cognome=Mallé|nome=Luigi|titolo=Atlante della pittura - Maestri fiamminghi|editore=Ediz. De Agostini|città=Novara|anno=1965|pagine=pag.40}}</ref>.
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