Spoliazioni napoleoniche: differenze tra le versioni

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I '''furti napoleonici'''<ref>Paul Wescher, ''I furti d'arte. Napoleone e la nascita del Louvre'', Einaudi, Torino, 1988</ref><ref name="cris">Marco Albera, ''[http://www.alleanzacattolica.org/indici/articoli/alberam261_262.htm I furti d'arte. Napoleone e la nascita del Louvre]'', Cristianità n. 261-262, 1997</ref> o più correttamente le “''spoliazioni napoleoniche''”<ref>Mauro Carboni, [http://www.romagnatoscana.org/index.php?title=Profilo_storico_del_Monte_di_Piet%C3%A0_%28Mauro_Carboni%29_La_spoliazione_napoleonica ''La spoliazione napoleonica''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131029205156/http://www.romagnatoscana.org/index.php?title=Profilo_storico_del_Monte_di_Piet%C3%A0_%28Mauro_Carboni%29_La_spoliazione_napoleonica |data=29 ottobre 2013 }}</ref><ref>B. Cleri, C. Giardini, ''L'arte conquistata: spoliazioni napoleoniche dalle chiese della legazione di Urbino e Pesaro'', Artioli, 2010 ISBN 978-8877920881</ref> furono una serie di sottrazioni di beni, in particolare opere d'arte (ed in genere di opere preziose), attuate dall'esercito francese (o da funzionari napoleonici) tramite armistizi a titolo di indennizzo negli stati preunitari della penisola italiana, penisola iberica, [[Paesi Bassi]], Europa centrale ma anche [[Egitto]].
 
Le spoliazioni vennero costantemente perpetrate nell'arco di venti anni, [[Campagna d'Italia (1796-1797)|dal 1797]] fino al 1815 (fine del periodo napoleonico), e compresero non solo arti pittoriche o scultoree, ma anche beni archeologici, archivistici e librari, collezioni glittiche, numismatiche, naturali, mineralogiche e botaniche. Talvolta si verificarono anche atti di distruzione di opere, specialmente provenienti da chiese, monasteri e demani pubblici che venivano fuse in cerca di oro e argento. Secondo lo storico Paul Wescher, le spoliazioni napoleoniche rappresentarono "il più grande spostamento di opere d'arte della storia", che provocò anche diversi danni in quanto "è difficile stabilire con esattezza quante opere d'arte di valore unico andarono distrutte o disperse in quei giorni".<ref>{{Cita web|url=https://www.antoniosocci.com/lenorme-razzia-di-opere-darte-fatta-in-italia-da-francia-napoleonica-e-germania-nazista-prima-di-dar-lezioni-di-europeismo-restituiscano-quelle-meraviglie-che-racchiudono-la-nostra/|titolo=L’ENORME RAZZIA DI OPERE D’ARTE FATTA IN ITALIA DA FRANCIA NAPOLEONICA E GERMANIA NAZISTA. PRIMA DI DAR LEZIONI DI EUROPEISMO RESTITUISCANO QUELLE MERAVIGLIE CHE RACCHIUDONO LA NOSTRA IDENTITA’|sito=Lo Straniero|data=25 novembre 2018|accesso=9 febbraio 2019}}</ref> Secondo lal'articolo stpricapubblicato dsull'''American Historical Review'' dalla storica dell'arte Dorothy Mackay Quynn e dal titolo ''"The Art Confiscations of the Napoleonic Wars"''<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Dorothy Mackay|cognome=Quynn|data=1945|titolo=The Art Confiscations of the Napoleonic Wars|rivista=The American Historical Review|volume=50|numero=3|pp=437–460|accesso=2019-04-26|doi=10.2307/1843116|url=https://www.jstor.org/stable/1843116}}</ref>, l'Italia si trovò davanti a restituzionirestituizioni complesse, essendo esse state immunizzatelegalizate attraverso trattati internazionali, mentre le cessioni di Belgio e Paesi Bassi vennero effettuati a titolo di bottino o preda. Secondo il catalogo del Canova, dei 506 dipinti portati in Francia, 248 rimasero in Francia, 249 tornarono in Italia, 9 vennero indicati come non rintracciabili, raro caso in Europa di opere catalogate e non restituite.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/cultura/2016/12/15/news/scuderie_del_quirinale-154168943/|titolo=Tra Napoleone e Canova. Quelle opere che tornarono dal "Museo Universale"|sito=Repubblica.it|data=15 dicembre 2016|accesso=9 marzo 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/napoleone-ladro-darte-ecco-cosa-aveva-rubato-1347878.html|titolo=Napoleone ladro d'arte: ecco cosa aveva rubato|autore=Maurizia Tazartes|sito=ilGiornale.it|accesso=9 marzo 2019}}</ref>
 
== Storia ==