Giuseppe Antonio Arconati Visconti: differenze tra le versioni

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Appartenente alla nobile [[Arconati (famiglia)|famiglia degli Arconati]], Giuseppe Antonio nacque a Milano nel 1698. Come da tradizioni famigliari, oltre ad interessarsi agli studi giuridici e di architettura, coltivò numerosi interessi in campo letterario che sin da giovane lo misero in contatto con gli ambienti di maggior spicco della società milanese dell'epoca.
 
Iscrittosi alla [[milizia]] urbana di Milano, nel [[1720]] divenne maestro di campo del "terzo" di [[Porta Magenta|Porta Vercellina]] e sette anni più tardi venne incluso nel Consiglio dei Sessanta decurioni di Milano. Per conto del governo milanese fu ambasciatore straordinario del governo austriaco a [[Parma]] nel [[1726]], carica con cui nel [[1728]] prese parte al congresso di Soissons, rimanendo in carica sino alla morte del duca [[Antonio Farnese]] nel [[1731]]. Rientrato a Milano, proseguì la propria carriera diplomatica nel [[1733]] quando prese parte alla missione del marchese Giovanni Olevano di Bellagente, inviato a [[Parigi]] perché il re di Francia mediasse col re di Sardegna [[Carlo Emanuele III di Savoia]] il quale aveva da poco occupato parte del ducato di Milano, con l'intento di chiedere un alleggerimento dei tributi da pagare alle truppe occupanti. Giuseppe Antonio e gli altri delegati di Milano non vennero nemmeno ricevuti a corte da [[Luigi XV]].
 
L'11 aprile [[1739]], Giuseppe Antonio venne nominato consigliere d'onore dell'imperatore e nominato membro del Supremo Consiglio d'Italia con uno stipendio annuo di 4000 fiorini. Tra il [[1744]] ed il [[1745]], nel corso della [[guerra di successione austriaca]], fece parte della giunta temporanea di governo nominata dal conte [[Giovanni Luca Pallavicini]], comandante generale della Lombardia per conto degli austriaci. Nel [[1745]] venne inoltre ammesso come uditore nella commissione sanitaria della città di Milano nonché sovrintendente agli alloggi militari. Nel [[1748]] l'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] lo nominò suo consigliere di stato.