Eryops megacephalus: differenze tra le versioni

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Lo scheletro di ''Eryops'' era molto più robusto e massiccio di quello della maggior parte dei temnospondili dell'epoca. Gli arti erano particolarmente grandi e forti. Il [[Cintura scapolare|cinto pettorale]] era altamente sviluppato; le dimensioni maggiori offrivano una maggiore superficie per l'inserzione dei muscoli. In particolare, la struttura della spalla era scollegata dal cranio, con conseguente miglioramento della locomozione terrestre. Il [[cleitro]] caratteristico dei [[Crossopterygii|crossotterigi]] si era modificato in [[clavicola]]; l'[[interclavicola]] era ben sviluppata, ed era posta sulla parte inferiore del torace. Nelle forme primitive di temnospondili, le due clavicole e l'interclavicola potevano svilupparsi ventralmente in modo tale da formare un'ampia placca pettorale, ma in ''Eryops'' non era così. La parte superiore del cinto pettorale aveva una "lama" scapolare piatta, con la cavità glenoidea situata sotto la superficie di articolazione per l'[[Omero (anatomia)|omero]], mentre sulla parte ventrale vi era una grande piastra piatta (coracoide) che convergeva verso la linea mediana.
 
Anche il [[Bacino (anatomia)|cinto pelvico]] era molto più grande della semplice struttura "a placca" tipica dei pesci, ed era in grado di sostenere più muscoli. Si estendeva molto dorsalmente e si univa alla spina dorsale per mezzo di una o più costole sacrali specializzate. Le zampe posteriori erano piuttosto specializzate, in quanto non solo sostenevano il peso, ma fornivano anche propulsione. L'estensione dorsale del bacino era l'[[osso iliaco]], mentre l'ampia placca ventrale era composta dal [[Pube (regione anatomica)|pube]] (nella parte frontale) e dall'[[ischio]] (nella parte posteriore). Le tre ossa si incontravano in un unico punto al centro del triangolo pelvico, chiamato [[cotile|acetabolo]], che forniva una superficie di articolazione per il [[femore]] (Pawley e Warren, 2006).
 
La struttura della pelle di ''Eryops'' è stata scoperta grazie al ritrovamento di una "mummia" fossilizzata, descritta nel 1941. Questo esemplare ha mostrato che il corpo dell'animale in vita era coperto da un pattern di protuberanze ovali (Romer e Witter, 1941).