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'''''Ratha''''' ([[sanscrito]]: ''rátha'', [[Lingua avestica|avestico]]: ''raθa'') è il termine [[Lingue indoiraniche|indoiranico]] per indicare il '''cocchio''' o '''[[carro da guerra]]''' con le ruote a [[Raggio (ruota)|raggi]] dell'antichità.
Esso deriva dalla radice collettiva ''*ret-h-'' di una parola [[Lingua protoindoeuropea|protoindoeuropea]] ''*rot-o-'' per "ruota" che produsse anche il [[lingua latina|latino]] ''rota,'' ed è presente anche nelle lingue germaniche, celtiche e baltiche. I termini sanscriti utilizzati per indicare il timone, i finimenti, il giogo e la ruota del carro hanno [[Parole imparentate|affini]] in altri rami dell'indoeuropeo (v. ''[[:en:Wikt:Appendix:List of Proto-Indo-European nouns|Appendice: Lista dei sostantivi protoindoeuropei]]'' sul [[:en:Wikt:Main Page|Wikizionario inglese]]).
== Prove testuali ==
I carri eranosono ancheconsiderati un' simbolo importante parte dellnell'[[Induismo]], dove la maggior parte degli dei del [[pantheon]] sonovengono ritratti mentre viaggiano su di essi.
IQuesti carrimezzi figurano in modo rilevante nei ''[[Rigveda]]'', evidenziando la loro presenza in India nel II millennio a.C. Tra le [[Deva#Gli Dei vedici|divinità vediche]], in particolare [[Uṣas|Ushas]] (che rappresenta l'alba) viaggia insu un carro, come; pureanche [[Agni (divinità)|Agni]], nella sua funzione di messaggero tra gli dei e gli uomini, viene spesso raffigurato a bordo di questo mezzo.
IIl carrimateriale vediciutilizzato sonoper descrittila comeloro fatticostruzione è il legno, che viene descritto essere ricavato dagli alberi di [[Salmali]] (RV 10.85.20), Khadira e Simsapa (RV 3.53.19).
Nei RV 6.61.13, il fiume Sarasvati river è descrittoparagonato grandein cometermini di grandezza ad un carro. Le misure del carro da guerra vedico si trovano negli [[Shulba Sutra]].; Ilil numero delle [[Ruota|ruote]] varia.invece Unpuò terminevariare simileda un carro all'altro. neiNei ''Rigveda'' èviene fatta distinzione tra il carro ''Ratha'' e l'''anas'', quest'ultimo (spesso tradotto come "carretto").<ref>Una discussione della differenza tra ''ratha'' ed ''anas'' si trova ad es. in Kazanas (2001).</ref>
== Storia ==
[[File:Andronovo culture.png|thumb|L'area dei ritrovamenti del carro con le ruote a raggi all'interno della cultura [[Sintashta-Petrovka]] è indicata in porpora.]]
Lo sviluppo del carro da guerra con le ruote a raggi è associato ai popoli [[Indoiranici|Protoindoiranici]]. I primi carri da guerra pienamente sviluppati a noi conosciuti provengono dalle tombe dei carri risalenti intorno al 2000 a.C. dei siti di [[Cultura di Andronovo|Andronovo]] (tombe di legno) della cultura [[Sintashta-Petrovka]], nelle moderne [[Russia]] e [[Kazakistan]] risalenti intorno al 2000 a.C. Questa cultura è almenorisente parzialmente derivatadell'influenza dalla precedente [[cultura di Jamna]]. La cultura di Andronovo costruì insediamenti industriali fortemente fortificati doveadibiti sialla impegnaronolavorazione nelladel metallurgia dell'[[Età del bronzo|bronzo]] su una scala senza precedenti. Praticavano complessi rituali di sepoltura, reminiscenza dei rituali [[arii|ariani]] conosciuti dai [[Rigveda]].<ref>{{cita libro|cognome=Anthony|nome=David W.|titolo=The Horse, The Wheel and Language: How Bronze-Age Riders From The Eurasian Steppes Shaped the Modern World|anno=2007|editore=Princeton University Press|città=Princeton e Oxford}}</ref> Le tombe dei carri di Sintashta-Petrovka producono carri con le ruote a raggi. La [[cultura di Andronovo]] nell'arco dei secoli successivi si diffonde attraverso le steppe dagli [[Urali]] al [[Tien Shan]], probabilmente corrispondente alle prime [[Indoiranici|culture indoiraniche]], che alla fine si diffondono in [[Iran]] e in [[India]] nel corso del [[II millennio a.C.]]
Il carro non deve necessariamente essere considerato come un indicatore di presenza indoeuropea ed indoiranica.<ref>Cf. Raulwing (2000).</ref> Secondo Raulwing, ''è un fatto innegabile che la linguistica comparativa indoeuropea sia in grado di fornire le basi metodologiche dell'ipotesi di un "carro PIE", in altre parole: "Ausserhalb der Sprachwissenschaft winkt keine Rettung!''<ref>Cioè, "Fuori della linguistica non c'è salvezza!".</ref><ref>Raulwing (2000), p. 83.</ref><ref>Cf. Henri Paul Francfort in Fussman, G.; Kellens, J.; Francfort, H.-P.; Tremblay, X. (2005), pp. 272-276.</ref>
Le prime prove che testimoniano la presenza dei carri in Asia Centrale meridionale (sull'Oxus) risalgono al periodo [[Dinastia achemenide|achemenide]] (a parte i carri aggiogati a buoi, come vistiquelli rappresentati sui [[Petroglifo|petroglifi]]).<ref>Non erano usati per la guerra. H. P. Francfort Fouilles de Shortugai, ''Recherches sur L'Asie Centrale Protohistorique Paris: Diffusion de Boccard'', 1989, p. 452. Cf. Henri Paul Francfort in Fussman, G.; Kellens, J.; Francfort, H.-P.; Tremblay, X. (2005), p. 272</ref> Nessuna tomba dei carri andronoviana è stata trovata a sud dell'[[Oxus]].<ref>H. P. Francfort in Fussman, G.; Kellens, J.; Francfort, H.-P.; Tremblay, X. (2005), pp. 220, 272; H.-P. Francfort, Fouilles de Shortugai.</ref>
===Resti===
<!-- {{doppia immagine|right|Horse drawn chariot Darasuram.jpg|150|Chariot spoked wheel Darasuram.jpg|150|Carro trainato da cavalli scolpito sul ''mandapam'' del tempio di Airavateswarar (Darasuram) ''(sinistra)'', ca. XII secolo d.C. Il carro e la sua ruota ''(destra)'' sono stati così finemente scolpiti che includono perfino i minimi dettagli.}} -->
[[File:Rath Yatra Puri 2007 11071 crop.jpg|upright=1.4|thumb|Il Rath Jatra nel Gran Viale del Tempio di Jagannath, [[Puri]], 2007.]]
Ci sono poche raffigurazioni di carri tra i petroglifi nell'arenaria dei [[Monti Vindhya]]. Due raffigurazioni di carri si trovano a [[Morhana Pahar]] (distretto di [[Mirzapur (India)|Mirzapur]]).: Unauna mostra un tiro di due cavalli, con la testa di un solo guidatore visibile.; Ll'altro, èraffigurato tiratocon daruote quattroa cavallisei raggi, haè ruotetirato ada seiquattro raggicavalli e mostra un guidatore in piedi in un grande alloggiamento sul carro. IlIn questa raffigurazione il carro sta venendosubendo un attaccato, con una figura che brandisce uno scudo e una mazza mentre si trova sul suo percorso, e un'altra figura armata di arco e freccia che minaccia il suo fianco destro. È stato suggerito (Sparreboom, 1985, p. 87) che i disegni registrano una storia, molto probabilmente risalente ai primi secolo a.C., da un qualche centro nell'area della pianura del [[Gange]]–[[Yamuna (fiume)|Yamuna]] nel territorio di tribù di caccia ancora neolitiche. I disegni sarebbero allora una rappresentazione di tecnologia straniera, paragonabili alle pitture rupestri [[Australiani aborigeni|aborigene]] della [[Terra di Arnhem]] che dipingono gli Occidentali. Gli stessi carri realistici scolpiti negli [[stupa]] [[Sanchi]] sono datati grosso modo al I secolo.
I primi resti di carri che sono stati trovati in India (presso [[Atranjikhera]]) sono stati datati tra il 350 e il 50 a.C.<ref name="ref_A">Bryant (2001).</ref> Ci sono prove di veicoli con le ruote (specialmente i modelli in miniatura) nella civiltà della Valle dell'Indo, ma non di carri.<ref name="ref_A" />
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