Castello di Melegnano: differenze tra le versioni

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Il castello di Melegnano si presenta attualmente con una atipica pianta a forma di "U" dal momento che una parte (quella sul retro, è andata perduta, distrutta per volere del duca [[Francesco Sforza]] nella settimana dal 25 aprile al 1º maggio [[1449]] quando, [[Assedio di Marignano|attaccando Melegnano]], con le proprie macchine da guerra atterrò le torri e le mura che si trovavano su questo lato. È realizzato completamente in laterizi col fronte principale verso l'attuale piazza della Vittoria che è l'unica parte conservatasi come in origine con l'eccezione dei finestroni di forma rettangolare che sono stati alterati rispetto agli originali archiacuti di cui ancora si può intravedere la forma: tale modifica apparirebbe essere la testimonianza più evidente del passaggio del complesso da fortezza militare a residenza signorile, avvenuta nel Cinquecento. Al termine delle mura, appena sotto l'attuale tetto, sono ancora visibili le merlature di stile guelfo.
[[Image:Paolo Monti - Servizio fotografico (Melegnano, 1980) - BEIC 6339131.jpg|thumb|La scalinata per cavalli del castello di Melegnano in un servizio fotografico di [[Paolo Monti]], 1980.]]
Agli angoli della struttura, ancora oggi si possono vedere due delle quattro torri originarie che hanno di lati di circa 10 metri di ampiezza. I lati del castello sono invece lunghi 75 metri. Internamente la corte appare porticata ad archi a tutto sesto con bugnato, dove un tempo si trovavano delle abitazioni oltre alle stalle e ai depositi del fieno per gli animali presenti nel complesso.<ref name="LazzaMazzi"/>
 
Di originale del castello visconteo si può ancora oggi vedere (seppur parzialmente) il fossato, un tempo particolarmente profondo e in comunicazione col fiume [[Lambro]]. Il fossato divenne noto col nome di "Fossa Medici". Sul fronte sono visibili inoltre le tracce dell'antico rivellino difensivo, di cui oggi però sono rimaste le due pareti laterali con alcune feritoie e buche per ospitare dei cannoni. Il ponte levatoio originariamente presente all'ingresso, è stato sostituito nel tempo con un ponte stabile. Varcato il portone centrale in cotto, si accede allo scalone d'onore che conduce ai piani superiori: esso è composto da scaglioni di mattoni disposti a spina di pesce, separati tra loro con cordoni di sasso, di modo da permettere la salita anche tramite i cavalli.<ref name="LazzaMazzi"/>
 
==Cicli pittorici==