[[File:Tsar Boris III 1934.jpg|thumb|Cerimonia di apertura del IV Congresso internazionale di bizantinistica tenutosi nel 1934 presso l'[[Università di Sofia]]]]
La '''bizantinistica''' (o '''studi bizantini''') concerne la storia e la cultura dell'entità politica comunemente nota come [[impero bizantino]], ovvero l'impero romano d'Oriente. Tale soggetto politico aveva il suo centro nella città di Costantinopoli (la moderna Istanbul), fondata dall'imperatore [[Costantino I|Costantino]] nel 324 per essere la capitale della porzione orientale dell'impero romano (sebbene le effettive motivazioni di Costantino siano ancora oggetto di dibattito). Pur variando notevolmente per estensione nel corso della sua esistenza l'impero rimase un'entità peculiare e per lungo tempo molto influente nella realtà politica europea e del vicino oriente attraversando un arco temporale di oltre mille anni, interrotta solo dalla conquista finale da parte dei Turchi Ottomani. I suoi imperatori e cittadini vedevano se stessi come romani (romaioi) mentre gli abitanti di Costantinopoli si riferivano a se stessi come costantinopolitani, chiamando la loro città "Città regina".
== Storia ==
Sin dalle sue origini Costantinopoli fu una città profondamente influenzata dalla religione cristiana, il cui vescovo sarebbe in seguito divenuto patriarca ecumenico della chiesa ortodossa. I rituali e la mentalità cristiani sarebbero divenuti un elemento pervasivo della società bizantina. In sintesi le caratteristiche fondanti di questo impero sono l'elemento romano della legge e delle strutture di governo; l'elemento greco nel linguaggio e nella cultura letteraria e l'elemento cristiano della sfera religiosa.
Per il mondo occidentale in generale, Bisanzio è stata a lungo percepita come un'entità estranea all'Europa e storicamente poco rilevante, a differenza dell'impero romano il quale ha lasciato cospicue e tangibili tracce della sua esistenza nell'Europa occidentale. Questa percezione distortaè stata perpetuata da una parte della storiografia, a partire da [[Edward Gibbon]], il quale assunse nella sua opera principale, [[Declino e caduta dell'impero romano]], una posizione decisamente ostile nei confronti dell'Impero bizantino, la cui storia era per lui una tediosa e uniforme narrazione di debolezza e miserie.<ref>http://www.sacred-texts.com/cla/gibbon/04/daf04043.htm The History of the Decline and Fall of the Roman Empire, Chapter XLVIII: Succession And Characters Of The Greek Emperors. Part I.</ref><ref>"Gibbon and Byzantium", Steven Runciman, Daedalus Vol. 105, No. 3, in "Edward Gibbon and the Decline and Fall of the Roman Empire" (Summer, 1976), pp. 103-110</ref> Tale posizione era condivisa dallo storico e filosofo positivista [[Hippolyte Taine]]. Un simile atteggiamento è anche in parte riconducibile alle differenze di natura linguistica, politica e culturale che progressivamente si acuirono tra l'Europa orientale e quella occidentale a partire dalla tarda antichità e attraverso il medioevo. Tutto ciò si concretizzò nella contrapposizione tra il mondo cristiano orientale greco-ortodosso e quello occidentale, latino e cattolico. Tale separazione è per certi versi ancora percepibile in vari ambiti. Per esempio in quello dell'educazione, come rilevato dall'assenza di una trattazione significativa della storia bizantina nei curricula di scuola secondaria e terziaria, nonostante il suo peso sull'eredità culturale e politica europea. Bisanzio fu per lungo tempo oggetto di interesse solo in associazione all'esoterismo e alla magia. Nondimeno negli ultimi decenni questa ''damnatio memoriae'' è in qualche misura oggetto di revisione, non solo in contesti accademici, ma anche nella cultura mainstream, come testimoniato per esempio dall'interesse suscitato dalle mostre di arte bizantina presso il [[Metropolitan Museum of Art]] ("Age of Spirituality" del 1977<ref>{{en}} [http://resources.metmuseum.org/resources/metpublications/pdf/Age_of_Spirituality_A_Symposium.pdf metmuseum.org - Age of spirituality: a symposium]</ref>, "Glory of Byzantium" del 1997<ref>{{en}} [https://www.metmuseum.org/art/metpublications/The_Glory_of_Byzantium_Art_and_Culture_of_the_Middle_Byzantine_Era_AD_843_1261 metmuseum.org - The Glory of Byzantium: Art and Culture of the Middle Byzantine Era, A.D. 843–1261]</ref>, "Byzantium: Faith and Power, 1261–1557" del 2004<ref>{{en}} [https://www.metmuseum.org/art/metpublications/Byzantium_Faith_and_Power_1261_1557 metmuseum.org - Byzantium: Faith and Power (1261–1557) ]</ref>).
A livello accademico tuttavia da diversi anni esistono centri di ricerca, in Europa e Nord America, incentrati sullo studio di Bisanzio, sviluppatisi in maniera informale conseguentemente all'interessamento di uno o più accademici o creati in maniera formale quali facoltà universitarie sin dalla metà del XIX secolo. Tali centri hanno contribuito a rendere più coerente e strutturata la ricerca in tale disciplina. In molti casi un importante elemento che ha contribuito all'avvio di una ricerca sistematica è stata la presenza di manoscritti greci, sia classici che medievali, risalenti al periodo bizantino e trascritti in aree sotto la dominazione bizantina. Tali collezioni sono presenti per esempio ad Atene, Londra, Madrid, Parigi, il Vaticano, Vienna. Tale elemento ha fatto sì che l'interesse per Bisanzio fosse, quantomeno nelle sue fasi iniziali, di tipo filologico piuttosto che puramente storico. Tale interesse filologico venne spesso associato alla tradizione teologica e alle strutture ecclesiastiche della chiesa greco-ortodossa, sebbene tali elementi siano solo una parte dell'eredità culturale di Bisanzio.
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