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| FineIncipit = è stata una [[diarista]] [[Unione Sovietica|sovietica]], vittima dell'[[assedio di Leningrado]] durante la [[seconda guerra mondiale]]
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contents
 
 
== Biografia ==
==1.1b==
[[File:Tanya Savicheva Diary.jpg|miniatura|Tanja Savičeva nel 1936 e le pagine del suo diario]]
 
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== Le morti ==
 
===Zhenya(sorella)===
La prima voce del diario risale al 28 dicembre. Questa prima voce riguardava la morte della sorella maggiore Zhenya, probabilmente avvenuta a causa di una grave malnutrizionre dovuta al suo lavoro alla fabbrica di munizioni.[3]
Zhenya nacque nel 1909 e si trasferì in via Mokhovaya, lontana dalla famiglia, al momento del matrimonio continuando a viverci anche dopo il divorzio.
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Savicheva, che registrava la morte di ogni suo membro della famiglia sul taccuino che aveva una lettera all'inizio di ogni pagina, scelse per la sorella la pagina intestata con la lettera russa [[ж]], con la seguente affermazione: "Zhenya morì il 28 dicembre alle 12, 1941."[4]
 
===Yevdokiya Grigorievna(nonna)===
Da qui in poi i membri della famiglia di Savicheva iniziarono a morire in rapida successione. Tanya aveva compiuto 12 anni da due giorni quando sua nonna, Yevdokiya Grigorievna, morì di [[insufficienza cardiaca]] a causa della sua grande perdita di peso.
Yevdokiya Grigorievna si rifiutò di andare in ospedale a farsi curare quando venne a sapere che gli ospedali erano sovraccarichi di persone. Fu sepolta in una fossa comune in quello che oggi è conosciuto come il [[:en:Piskaryovskoye Memorial Cemetery|cimitero della memoria di Piskaryovskoye]].[4][5][11] Savicheva registrò la morte della nonna con le parole:"La nonna morì il 25 gennaio alle 3 del 1942.". La data ufficiale della morte fu registrata il 1° febbraio perche la famiglia tenne la sua tessera fino a fine mese.[4]
===scomparsa di Nina(sorella)===
 
Il 28 febbraio Nina scomparve. Quel giorno Leningrado era finito sotto un pesante bombardamento e la famiglia la riteneva morta.
Nina, infatti, era stata evacuata senza preavviso attraverso il lago Ladoga sulla pericolosa via del ghiaccio, e non ebbe la possibilità di far arrivare alla famiglia nessun messaggio poiché quella via era destinata solo per scopi essenziali di rifornimento di cibo, carburante, medicine e per permettere di evacuare.
Si ammalò e non poté tornare a Leningrado dalla sua famiglia fino al 1945.[4]
===Leka(fratello)===
 
La morte della nonna fu seguita dal fratello Leka nel marzo 1942.[3] Leka aveva provato ad arruolarsinell'esercito ma era stato respinto a causa della miopia; in seguito è diventato un ingegnere ed anche un musicista. Ha lavorato presso il cantiere navale Admiralty e spesso aveva anche un secondo turno durante la notte.
morì nell'ospedale del cantiere navale il 17 marzo, Savicheva registrò la morte sul diario:"Leka morì il 17 marzo 1942, alle 5 del mattino."
===Vasya(zio)===
 
Il 13 aprile, lo zio Vasya(uno dei fratelli di suo padre) morì al l'età di 56 anni. Prima della guerra i tre zii vivevano insieme in un appartamento vicino, ma quando l'assedio cominciò la famiglia si trasferì.
Vasya aveva prestato servizio nella [[prima guerra mondiale]], ma questa volta era stato rifiutato a causa della sua età.[4]
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Nel diario troviamo le parole riferite allo zio: "Zio Vasya è morto il 13 aprile alle 2 del mattino".[7]
 
===Lesha(zio)===
La morte del fratello maggiore di Vasya avvenne a maggio, all'età di 71 anni, dovuta alla sempre frequente denutrizione.
Anche lui aveva cercato di arruolarsi nell'esercito, ma era stato rifiutato. Nonostante l'età si impegnò nel servizio civile a Leningrado.[4] Savicheva registro come al solito il decesso sul diario, ma al contrario delle altre volte perse la parole "morto": "Zio Lesha, 10 maggio, alle 4 del pomeriggio, 1942".[7]
 
===Mariya Ignatievna Savicheva(madre)===
Il 13 maggio 1942 è la data della morte della madre Mariya Ignatievna Savicheva. Mariya nacque nel 1889 e lavorò come sarta, aiutando anche l'esercito cucendo le uniformi dei soldati.
Mariya aveva la passione per la musica e aveva sempre cercato di trasmetterla a tutti i suoi figli. Savicheva registrò la sua morte così:"Mamma il 13 maggio alle 7:30 del mattino, 1942".[4]