Yakovlev Yak-9: differenze tra le versioni

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Nel frattempo era stata messa in produzione la variante Yak-9D, che andava a colmare la mancanza di un caccia di scorta tra le linee dell'aviazione sovietica. Il suo impiego nelle operazioni risale alla seconda metà del 1943, quando il 18° ed il 20° GvIAP<ref group=N>«Гвардейский Истребительный Авиационный Полк», «Gvardejskij Istrebitel'nyj Aviacionnyj Polk», cioè «Reggimento delle Guardie dell'Aviazione da Caccia»</ref> entrarono in [[Battaglia di Kursk|azione]] nei cieli di Kursk fornendo copertura aerea ai reparti da bombardamento<ref name=GK67>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 67}}.</ref>. Secondo i sovietici, nel periodo compreso tra il 12 ed il 27 luglio i piloti del 18° GvIAP effettuarono 503 sortite ingaggiando 52 combattimenti, conclusi con l'abbattimento di 30 velivoli nemici a fronte di 4 aerei persi<ref name=GK67 />.
[[File:Flight! Yakovlev Yak-9UM HB-RYA (8355282184).jpg|thumb|Uno Yak-9UM in una foto risalente al 2012.]]
In questo periodo gli Yak-9 furono forniti anche al reparto [[Francia|francese]] [[Normandie-Niémen]] che combatteva sul "fronte occidentale" sovietico<ref group=N>Corrispondente, all'incirca, al settore tra [[Smolensk]] e [[Brjansk]]</ref>; alla fine di agosto il gruppo da caccia della [[France libre]] contava tra il proprio materiale di volo tre Yak-9, sei Yak-9D e undici Yak-9T che progressivamente stavano sostituendo i precedenti Yak-1 e con questi velivoli ottenne una buona parte delle 273<ref name="Gunston p. 255.">{{Cita|Gunston, 1984|p. 255}}.</ref> vittorie aeree riconosciute nel corso della guerra.
 
Nella tarda primavera del 1944 furono disponibili le varianti "9K", "9M", "9DD" e "9U"; quest'ultima, che vedeva l'impiego del nuovo motore VK-107A, fu particolarmente condizionata dalla scarsa affidabilità del propulsore tanto che alle unità di prima linea fu raccomandato di non spingere il motore a velocità "da combattimento" perché in questo modo si riduceva la sua durata a due o tre voli soltanto. Nonostante ciò il 163° IAP, uno dei primi reparti ad impiegare in combattimento il "9U", nel corso di 398 sortite dichiarò l'abbattimento di 27 [[Focke-Wulf Fw 190|Focke-Wulf Fw 190A]] e un [[Messerschmitt Bf 109|Messerschmitt Bf 109G-2]], a fronte della perdita di due Yak in combattimenti aerei, uno abbattuto dalla [[FlaK]] e quattro per incidenti. Lo Yak-9U contribuì in modo determinante alla conquista della superiorità aerea da parte dei sovietici e i tedeschi impararono presto ad evitare di impegnarsi in combattimento con gli Yak "senza albero dell'antenna"<ref>{{Cita|Leonard, 2005|p. 125}}.</ref>.
[[File:Yak9dd in Foggia.jpg|thumb|Gli Yak-9DD durante la loro missione in Italia.]]
Il valore della lunga autonomia degli Yak-9DD si rivelò chiaramente nel mese di agosto del 1944 quando una formazione di 12 aerei venne trasferita con un volo non-stop da [[Bălți]] (oggi in [[Moldavia]]) a [[Bari]], per successive operazioni a supporto dei [[Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia|partigiani iugoslavi]]<ref>{{Cita|Gunston, 1984|p. 256}}.</ref><ref name=GK81>{{Cita|Gordon e Khazanov, 2002|p. 81}}.</ref>. Nel corso della loro permanenza sulla base [[Italia|italiana]] gli Yak-9DD effettuarono 155 sortite coprendo ogni volta tra i 400 ed i {{M|600|k|m|nl=X}}, senza far registrare alcun malfunzionamento.
 
Nel complesso fu calcolato che le unità equipaggiate con gli Yak-9 subirono meno perdite della media. Dei {{formatnum:2550}} aeroplani costruiti fino alla fine del 1943, soltanto 383 furono persi in combattimento<ref name="Bergstrom p.32">{{Cita|Bergstrom, 2008|p. 32}}.</ref>.
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=== Dopoguerra ===
Nel dopoguerra i caccia ad elica Yakovlev erano ancora molto diffusi, in particolare il più recente modello "9P", e vennero impiegati dalle forze armate di [[Albania]], [[Cina|Repubblica Popolare Cinese]], [[Jugoslavia]] (paese nel quale fu sviluppato un modello derivato, l'[[Ikarus S-49]]<ref>{{Cita|Yak Piston Fighters|in "AirVectors"|GrGo}}.</ref>), [[Polonia]] e [[Ungheria]]. Alcuni esemplari furono anche utilizzati in combattimento durante la [[guerra di Corea]] con le insegne nordcoreane, finendo però presto per essere distrutti dalle forze aeree statunitensi; secondo alcune fonti uno di loro l'11 luglio 1950 abbatté un bombardiere [[Boeing B-29 Superfortress]]<ref>{{Cita|Tucker e Pierpaoli, 2010|p. 437}}.</ref>.
 
== Versioni ==