Santo Domingo (Ecuador): differenze tra le versioni

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==Origine del nome==
Il nome Santo Domingo ha origine nel [[1660]], quando i [[Ordine dei Frati Predicatori|frati predicatori domenicani]] [[evangelizzazione|evangelizzarono]] le tribù indigene della zona, e le diedero il nome del loro patrono, ossia [[Domenico di Guzmán|Santo Domingo de Guzmán]].
È detta "de los Colorados" per la presenza millenaria degli "Yumbos Colorados", poi autodenominatosi [[Tsáchila]] (gente vera), tribù indigene così chiamate perché si tingono i capelli con il frutto rosso della pianta di [[Bixa orellana|achiote]]<ref>{{cita|Domínguez (2012)|pp. 22}}.</ref>.
 
==Storia==
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Negli anni quaranta, con la costruzione della nuova strada Quito-Quevedo-Esmeraldas, i Tsàchilas - abitanti storici di quel territorio da tempo immemorabile - videro il loro territorio in parte sottratto e devastato dai lavori della nuova strada, ed in parte invaso da coloni attirati dalle potenzialità di sviluppo connesse alla realizzazione della nuova arteria viaria.
In seguito a questo, il Pone (capo) [[Abraham Calazacón]] iniziò una battaglia politica per ottenere il riconoscimento della proprietà storica del territorio agli Tsáchilas, ottenendo al fine l'atto dall'allora Presidente della Repubblica [[José María Velasco Ibarra]], dopo essersi recato a Quito, nell'agosto del 1961, con una delegazione di 100 rappresentanti del suo popolo. Il 20 agosto del 1961 al Parque Zaracay, nella piazza principale di Santo Domingo, il presidente ecuadoriano consegna ufficialmente i titoli delle proprietà a membri della comunità dei Colorados, al fine di evitare la divisione e la vendita di quelle terre al fine di preservare l'integrità della cultura Tsachila<ref>{{cita|Domínguez (2012)|pp. 43}}.</ref>.
 
Dal 1963 al 1966 vengono inaugurate le quattro vie che collegano le principali città del paese, Quito, [[Guayaquil]], [[Chone (Ecuador)|Chone]] e [[Esmeraldas (Ecuador)|Esmeraldas]], e Santo Domingo si trova ad essere il più importante crocevia per il collegamento tra le diverse regioni ecuadoriane; ciò porta a una esplosione demografica per l'arrivo di coloni provenienti soprattutto dalle province vicine, che porta la popolazione di Santo Domingo a richiedere al governo nazionale di essere provincia autonoma. Tuttavia, complice anche l'opposizione di politici della [[provincia di Manabí]], il congresso ecuadoriano optò per elevarla al solo rango di [[Cantoni dell'Ecuador|cantone]], fatto che avvenne il 3 luglio del [[1967]]<ref>{{cita|Domínguez (2012)|pp. 67}}.</ref>.
 
Nel [[1987]] è divenuta [[Diocesi di Santo Domingo in Ecuador|sede vescovile]]. Il 5 gennaio [[1987]] infatti, [[Papa Giovanni Paolo II]] crea la nuova giurisdizione ecclesiastica, nominando [[Emilio Lorenzo Stehle]], allora [[vescovo ausiliare]] di Quito, primo vescovo di Santo Domingo de los Colorados, che diverrà definitivamente [[Diocesi di Santo Domingo in Ecuador|diocesi]] nel 1996 e che comprende, oltre alla provincia di Santo Domingo, la parte occidentale della [[provincia di Pichincha]]<ref>{{cita|Domínguez (2012)|pp. 161}}.</ref>.
 
Dopo vari comitati costituitosi già dalla fine degli [[anni 1980|anni ottanta]] per la provincializzazione di Santo Domingo, nel novembre del [[2007]], il cantone viene definitivamente scorporato dalla provincia del Pichincha, diventando provincia autonoma con il nome di [[Provincia di Santo Domingo de los Tsáchilas|Santo Domingo de los Tsáchilas]]<ref name=ST>{{cita web|url=http://www.santodomingo.gob.ec/index.php/laciudad/historia|titolo=Historia|editore=santodomingo.gob.ec|accesso=8 aprile 2013}}</ref>.
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==Risorse==
L'abbondante pioggia che cade nella regione durante l'anno ha consentito un fiorente sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento, che sono le principali risorse della città e dell'intera provincia.
Prodotti come [[cacao]], [[caffè]], [[palma africana]], [[palmito]], [[caucciù]], [[ananas]], [[Musa textilis|abacà]], [[Manihot esculenta|yuca]] e fiori tropicali costituiscono una fonte importante per tutto l'Ecuador, e alcuni di questi, in particolare cacao, caffè e palmito, sono una voce importante nelle esportazioni del paese<ref>{{cita|Domínguez (2012)|pp. 17}}.</ref>.
 
==Infrastrutture e trasporti==