Chiesa di San Gregorio (Messina): differenze tra le versioni

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=== Epoca bizantina - normanna ===
 
Chiesa e monastero sotto il titolo di «Santa Maria ''Extra Moenia''»<ref name="ReferenceDG04"/> dell'[[Ordine benedettino]] fondati da [[Papa Gregorio I]]<ref name="ReferenceDG01"/> verosimilmente sorti sull'area di un tempio pagano dedicato a Giove.<ref name="ReferenceDG01">{{Cita|Caio Domenico Gallo|pp. 154}}.</ref><ref name="ReferenceGF01">{{Cita|Giuseppe Fiumara|pp. 17}}.</ref> Il [[Gran Conte Ruggero]] negli anni successivi la [[Storia della Sicilia normanna|riconquista normanna]] lo restaurò.<ref name="ReferenceDG02">{{Cita|Caio Domenico Gallo|pp. 155}}.</ref> I primitivi luoghi di culto erano documentati presso l'antica «Porta dei Gentilmeni».
 
=== Epoca spagnola ===
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Delle decorazioni di questo tempio è scampato all'oltraggio del tempo e delle rovine la ''Madonna della Ciambretta'' raffigurante in mosaico la ''Vergine col Bambino'' in braccio e [[Papa Gregorio I|San Gregorio]] genuflesso. Il manufatto fu temporaneamente trasferito nella [[Chiesa di Sant'Agostino (Messina)|chiesa di Sant'Agostino]] nell'attesa del futuro riassemblaggio nel tempio rinascimentale.<ref name="ReferenceDG01"/>
 
Il 10 ottobre 1542 in seguito alla riunione degli ospedali della città di Messina, confluiti nel [[Grande Ospedale della Pietà]], alle religiose fu assegnato l'antico fabbricato dell'[[Ospedale di Sant'Angelo alla Caperrina]].<ref name="ReferenceGF01"/> Nel 1570 a ricostruzioni ultimate furono richiamate le monache ancora di stanza in Calabria.<ref name="ReferenceDG03">{{Cita|Caio Domenico Gallo|pp. 156}}.</ref>
 
La nuova chiesa fu edificata entro la cinta muraria nel [[1588]],<ref>Pagine 52, 53. [[Giuseppe La Farina]], "''Messina e i suoi monumenti''". [https://books.google.it/books?id=8PSWuGURia4C] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170728130517/https://books.google.it/books?id=8PSWuGURia4C |date=28 luglio 2017 }}.</ref> su disegni di [[Andrea Calamech]], con impianto a [[croce greca]] allungata,<ref name="ReferenceGF01"/> [[cupola]] all'incrocio tra navata coperta con [[volta a botte]] e [[transetto]] molto spostato verso l'ingresso, dando profondità al presbiterio. All'interno fu ricollocato il mosaico in nicchia su fondo oro raffigurante la ''Madonna della Ciambretta''. Il manufatto faceva parte del patrimonio artistico dell'antica chiesa di San Gregorio, opera [[bizantino]] - [[normanna]] d'ignoto autore del '200, oggi esposta al [[Museo Regionale di Messina|Museo regionale]].<ref name="ReferenceGF01"/>
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Il campanile dalla caratteristica forma elicoidale, riscontrabile nella lanterna della cupola di [[Sant'Ivo alla Sapienza]], fu edificato nel [[1717]], forse su progetto di [[Paolo Filocamo]], pittore e architetto dilettante amico di Filippo Juvarra<ref>F. Lenzo, ''Il campanile di San Gregorio e Paolo Filocamo'', in "Lexicon. Storie e architetture di Sicilia", 1, 2005, pp. 31-40.</ref> Esso si ergeva a spirale in forma di chiocciola con finestrelle e motivi ornamentali, terminando con la tiara e le chiavi pontificie.<ref name="ReferenceDG04"/> Il ciclo di affreschi delle volte e cupola, opere di [[Antonio Filocamo]] e fratelli arricchirono le pareti degli interni nel [[1716]].<ref name="ReferenceDG03"/><ref name="ReferenceGF01"/>
 
La facciata, di cui si ignora il progettista, fu riedificata nel [[1743]]<ref name="ReferenceDG04">{{Cita|Caio Domenico Gallo|pp. 157}}.</ref> a spese di suor Saveria [[Ruffo (famiglia)|Ruffo]] - [[Colonna (famiglia)|Colonna]] che fece apporre il proprio stemma sul finestrone posto sulla porta d'ingresso.
 
Il [[terremoto della Calabria meridionale del 1783]] determinò la scomparsa del grandioso apparato pittorico dei [[Antonio Filocamo|Filocamo]], in seguito al ripristino degli intonaci e delle volte lesionate, le pitture perdute furono sostituite con un ciclo di affreschi di [[Giuseppe Paladino]].
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Transetto, braccio sinistro:
* Parete meridionale: ''Cappella della Madonna della Ciambretta''. Altare dedicato alla ''Madonna della Ciambretta'', ospitante il mosaico omonimo attorniato dai dipinti su rame di [[Alessandro Fei (pittore)|Alessandro Fei]].<ref name="ReferenceGF01"/><ref>{{Cita|Grano - Hackert|pp. 72}}.</ref><ref name="ReferenceGPA"/> Ambiente patrocinato da Giulia Spadafora Alliata e completato nel [[1628]].
* A destra: ''Cappella di San Benedetto''. Altare dedicato a [[San Benedetto]], nell'edicola il dipinto raffigurante ''San Benedetto fra San Placido e San Mauro'', opera di [[Antonello Riccio]].<ref name="ReferenceDG03"/><ref name="ReferenceGF01"/><ref name="books.google.it">Pagina 53. [[Giuseppe La Farina]], "''Messina e i suoi monumenti''". [https://books.google.it/books?id=8PSWuGURia4C] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170728130517/https://books.google.it/books?id=8PSWuGURia4C |date=28 luglio 2017 }}.</ref><ref name="ReferenceGPA">{{Cita|Giovanna Power|pag. 20}}.</ref>
* A sinistra: ''Cappella del Santissimo Crocifisso''. Altare dedicato al ''Crocifisso'', manufatto portato a compimento nel [[1670]].