Roberto Battaglia: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Dopo essersi laureato in Lettere nel 1935 fu inviato, come ufficiale, nella guerra d'Africa. Scrittore di saggi artistico-letterari, nel 1942 si avvicinò all'ambiente antifascista di [[Giustizia e Libertà]] e dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]] partecipò come partigiano, col nome di battaglia ''Renzo Barocci'', alla attività di [[Resistenza italiana|resistenza]] nell'Umbria. Dopo il ritiro delle armate tedesche sulla [[linea Gotica]] si fece paracadutare in [[Garfagnana]] dove divenne il commissario politico della ''Divisione “Lunense''. Per questa attività gli venne assegnata la Medaglia d'Argento al Valore militare.
 
Inizialmente legato al [[Partito d'Azione]] (con cui venne eletto consigliere comunale a [[Carrara]]), nel 1948 si iscrisse al [[Partito Comunista Italiano|PCI]] e cominciò la sua attività storiografica: particolarmente importante risultò la sua ''Storia della Resistenza italiana'', primo studio sistematico sul fenomeno, uscito nel 1953, con cui vinse il [[Premio Viareggio]]. Differentemente da quanto fatto negli anni precedenti<ref>Roberto Battaglia, ''Un uomo un partigiano'', Roma-Firenze-Milano, Edizioni U, 1946, p. 236, cit. in C. Bermani, op. cit., p. 11.</ref>, Battaglia rifiutò di inquadrare la [[Resistenza partigiana]] nella categoria della "guerra civile" preferendo la definizione "guerra di popolo", conformemente alla storiografia marxista allora dominante<ref>Roberto Battaglia, ''Storia della Resistenza italiana'', pag. 25</ref>.
 
Battaglia rappresenta il movimento partigiano come un esercito di popolo in lotta contro un [[fascismo]] repubblicano completamente isolato dalle masse<ref>Giani, Simona, ''Beppe Fenoglio: la Resistenza in chiaroscuro'', Testimonianze. GEN. FEB. , 2007 (San Domenico di Fiesole (FI) : Associazione Testimonianze, 2007).</ref>. In particolare, evidenzia un consenso diffuso anche nell'ambiente contadino, che avrebbe assicurato il sostegno materiale e morale alla resistenza partigiana<ref>Lussana, Fiamma, ''Il popolo dei morti alle origini della democrazia repubblicana'', Studi storici: rivista trimestrale dell'Istituto Gramsci: 50, 4, 2009 (Roma: Carocci, 2009).</ref>, ed il netto rifiuto del [[nazifascismo]] da parte delle masse popolari<ref>{{cita|Battaglia|pp. 181-183}}.</ref>. Inoltre sottolinea il fallimento del nuovo [[Repubblica Sociale Italiana|fascismo di Salò]] nei confronti degli strati popolari ed anche del ceto medio, la sua dipendenza totale per la propria sopravvivenza dall'appoggio tedesco e la sua funzione effettiva di «agenzia di reclutamento al servizio dell'invasore»<ref>{{cita|Battaglia|pp. 254-257}}.</ref>. Battaglia descrive anche le motivazioni «aberranti» presenti negli aderenti alla RSI, basate sui «torbidi» miti del «tradimento», dell'«eroismo» solitario, della lotta di «pochi, ma sani» contro il resto del mondo, che «spinsero alcune migliaia di individui a farsi complici, se non promotori di tanti delitti contro la propria gente»<ref>{{cita|Battaglia|pp. 257-260}}.</ref>.
 
L'opera, per la sua completezza e i suoi non comuni pregi letterari, ebbe immediatamente vastissima diffusione: fu ristampata più volte e tradotta in diverse lingue e venne anche ridotta dallo stesso autore, in collaborazione con [[Giuseppe Garritano]], in una ''Breve storia della resistenza italiana'' edita a [[Torino]] nel 1955; alla fine del 1962 il Battaglia consegnò all'editore [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] il manoscritto ampiamente rimaneggiato per la terza edizione, pubblicato postumo nel capoluogo piemontese nel 1964<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/roberto-battaglia_%28Dizionario_Biografico%29/ Dizionario Biografico degli Italiani - BATTAGLIA ROBERTO]</ref>.
 
Successivamente virò la sua attenzione al periodo crispino, condannando nettamente l'[[imperialismo]] dello [[Francesco Crispi|statista siciliano]], rilevandone le radici retorico-letterarie piuttosto che competenze adeguate economico-militari. Giornalista, fu anche dirigente dell'[[Associazione Nazionale Partigiani Italiani|ANPI]] e membro della segreteria nazionale del Sindacato della scuola media. Morì improvvisamente mentre si accingeva a scrivere una storia del PCI.
 
== Opere ==