Santuario reale votivo Madonna delle Grazie: differenze tra le versioni

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[[File:Apparizione racconigi.jpg|thumb|Luogo dell'apparizione del 1493]]
La tradizione<ref>{{Cita|Gianfranco Troya, Santuario Reale Votivo Madonna delle Grazie|pagg. 13 e ss.}}</ref> e testi di archivio<ref>Numerose testimonianze sono conservate tanto nell'archivio comunale della città di Racconigi, quanto nell'Archivio del santuario</ref> riferiscono che nel pomeriggio del 16 luglio<ref>Giorno titolare della festa della [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Beata Vergine del Monte Carmelo]]</ref> del [[1493]], lungo le sponde del [[Macra (fiume)|fiume Macra]], sarebbe apparsa a un pastore sordomuto di nome Giò Antonio Chiavassa la Vergine Maria.
Il giovane sarebbe stato guarito nell'udito e nella parola e si recò in città, dove diede notizia del presunto miracolo ai notabili del luogo, che in segno di ringraziamento fecero dipingere su legno di noce l'[[Icona (arte)|icona]] che ancora oggi si conserva nel santuario.<br />Cresciuta la devozione nei confronti della B. V. delle Grazie, nel 1494 i [[Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo|padri carmelitani]] eressero un [[convento]] nel luogo dell'apparizione: esso fu poi soppresso e trasformato in cascinale nel 1802 durante l'occupazione napoleonica<ref>{{Cita|Mainardi A,Le chiese di Racconigi,|capitolo "Convento dei carmelitani"}}.</ref>.
Il luogo della presunta apparizione è ancora oggi individuabile là dove, sul lato occidentale dell'ex convento dei padri carmelitani, si conserva un dipinto dell'evento<ref>Il luogo preciso si trova nella zona detta del Giardin Bas, sul lato destro della via che conduce al ponte sul fiume Macra</ref>.
 
=== I voti per la liberazione dalla peste ===
Più volte la città di Racconigi fu colpita da [[peste]] e siccità e in tre occasioni<ref name="Morra">{{Cita|don Mario Morra, Voglio una Chiesa|}}.</ref> il comune decise di fare solenni [[Voto (religione)|voti]] alla B. V. delle Grazie, al fine di ottenere la liberazione dal flagello.
*Voto del [[1742]]<ref>il cui testo è riportato in {{Cita|Troya GF,Santuario Reale Votivo Madonna delle Grazie,pagg.25-30|}}</ref> per la liberazione dalla peste che colpiva il bestiame. La [[novena]] si conclude il 26 gennaio [[1743]]<ref>Trecentesimo anno dalla apparizione del 1493</ref>. Un'abbondante nevicata<ref name="Morra"/> avrebbe fatto cessare l'[[epidemia]]. In ricordo è conservato un quadro ovale a destra dell'altare del santuario.
*Voto del [[1753]] nel mese di luglio e agosto Racconigi viene colpita da [[siccità]]. All'inizio di settembre il comune di Racconigi inizia un [[triduo]] di preghiera, al termine del quale sarebbe ritornata la pioggia assente da più di due mesi.
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===L'edificazione del nuovo Tempio 1837-38===
Cessata l'epidemia di peste, gli abitanti del [[Quartiere Borgo Macra|Borgo Macra]], privi<ref>La chiesetta della Madonna della Neve e di San Michele era ormai vetusta e il convento dei Carmelitani era andato distrutto dai soldati napoleonici</ref> di una chiesa sufficientemente capiente e dignitosa per le esigenze della popolazione, decisero di iniziare una raccolta di fondi per edificare un nuovo santuario. La modesta somma raccolta non fu sufficiente.<br />Nella ricorrenza del 26 agosto [[1837]] fu invitato ad assistere alla celebrazione re [[Carlo Alberto]] con la regina [[Maria Teresa d'Asburgo-Lorena|Maria Teresa]]. Il sovrano, considerato lo stato in cui versava la vecchia chiesa, decise di affidare l'edificazione di un nuovo edificio all'architetto [[Ernesto Melano]]<ref>Autore, nel medesimo periodo dell'ingrandimento carloarbertino del [[Castello Reale di Racconigi]]</ref>, stanziando la somma di centomila lire dell'epoca<ref>{{Cita|Troya GF,Santuario Reale Votivo Madonna delle Grazie,|pag.45}}.</ref>.<br />Il [[santuario]], dopo vari progetti, fu edificato in un anno cosicché poté essere aperto al culto il 25 agosto 1838 e [[consacrazione|consacrato]] dall'[[arcivescovo di Torino]] Monsignor [[Luigi Fransoni]].
 
==Esterno==