Obsolescenza programmata: differenze tra le versioni

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[[File:Ipod photo.jpg|thumb|[[iPod]] della [[Apple]]. L'azienda statunitense è stata accusata nel 2003 di vendere iPod con una batteria progettata per durare pochi mesi. Il processo è terminato con un accordo tra le parti.]]
{{Citazione|Tutti i nostri prodotti sono adulterati per facilitarne il logoramento e abbreviarne l’esistenza. La nostra epoca sarà chiamata l’''età della falsificazione'', proprio come le prime epoche dell’umanità sono state chiamate ''età della pietra, età del bronzo'', dal carattere della loro produzione. Degli ignoranti accusano di frode i nostri pii industriali, quando in realtà l’intento che li anima è di dare lavoro agli operai, che non sanno rassegnarsi a vivere con le braccia incrociate. Queste falsificazioni, che hanno come unico movente un sentimento umanitario ma procurano superbi profitti agli imprenditori che le praticano, se sono disastrose per la qualità delle merci, se sono una fonte inesauribile di spreco del lavoro umano, testimoniano la filantropica ingegnosità dei borghesi e l’orribile perversione degli operai che, per appagare il loro vizio del lavoro, obbligano gli industriali a soffocare le proteste della loro coscienza e perfino a violare le leggi dell’onestà commerciale. |[[Paul Lafargue]], ''[[Il diritto alla pigrizia]]'', III. Che cosa segue alla sovrapproduzione}}
L''''obsolescenza programmata''' o '''pianificata''' in [[economia industriale]] è una strategia volta a definire il ciclo vitale di un [[Prodotto (economia)|prodotto]] in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato. Il prodotto diventa così inservibile dopo un certo tempo, oppure diventa semplicemente [[obsoleto]] agli occhi del consumatore in confronto a nuovi modelli che appaiono più moderni, sebbene siano poco o per nulla migliori dal punto di vista funzionale. Quando l'unico accorgimento adottato per rendere obsoleto un prodotto prima del tempo è la [[pubblicità]] si può parlare di ''obsolescenza percepita''<ref>{{YouTube |autore=[[Annie Leonard]] |id=fZdGPRThjrA |titolo=La storia delle cose |produttore=Free Range Studios |minuto=12 |secondo=41 |data= |accesso=2 maggio 2013}}</ref> o ''simbolica''<ref>{{cita|Latouche|[http://books.google.it/books?id&#61;8yvwGf-KKoMC&printsec&#61;frontcover&hl&#61;it&source&#61;gbs_ge_summary_r&cad&#61;0#v&#61;snippet&q&#61;%22obsolescenza%20simbolica%22&f&#61;false prefazione]|2}}.</ref>.
 
==Storia==
[[File:London (1932) Ending the depression through planned obsolescence.pdf|miniatura|''Ending the depression through planned obsolescence'' di Bernard London, 1932]]
 
Secondo alcuni osservatori, già nel 1924 il [[Cartello Phoebus]], lobby dei principali produttori occidentali di [[lampadina|lampadine]], portò una standardizzazione nella produzione delle lampadine ad incandescenza in commercio, al fine di limitarne la vita a circa 1.000 ore di esercizio (in compenso, una durata di 1000 ore offre un'efficienza nettamente superiore rispetto alle lampadine con durata superiore [http://lamptech.co.uk/Documents/IN%20Voltage.htm]) <ref name=moving>vedi pag. 238-239 di [http://books.google.com/books?id=JXI8dQQFwG0C&pg=PA239&dq=Phoebus+cartel+obsolescence&hl=en&sa=X&ei=dKSMUeDWDsSWO9v4gJgK&ved=0CCwQ6AEwAA#v=onepage&q=Phoebus%20cartel%20obsolescence&f=false Calabrò, D'Amico, Lanfranchi, Moschella, Pulejo, Salomone, ''Moving from the Crisis to Sustainability. Emerging Issues in the International Context'', FrancoAngeli, 2012]</ref><ref name=RAI/>.
 
Il termine «obsolescenza pianificata» è comparso per la prima volta in letteratura nel [[1932]], anno in cui il [[mediatore immobiliare]] [[Bernard London]] propose che fosse imposta alle imprese per legge, così da poter risollevare i consumi negli [[Stati Uniti]] durante la [[grande depressione]]<ref name=moving/>.