Giovanni Reale: differenze tra le versioni

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Infine, per quanto riguarda Agostino, gli studi di Reale tenderebbero a ricollocare questo autore nel contesto ''neoplatonico'' della tarda antichità e quindi nel momento dell'impatto del [[Cristianesimo]] con la filosofia greca, cercando di scrostarlo di tutte le successive interpretazioni dell'agostinismo medioevale.
 
Reale ritiene, poi, che la cifra spirituale che caratterizza il [[storia della filosofia occidentale|pensiero occidentale]] sia costituita dalla filosofia creata dai Greci. È stato infatti il ''[[logos]]'' greco a caratterizzare le due componenti essenziali del pensiero occidentale e precisamente a fornire gli strumenti concettuali per elaborare la [[Deposito della fede|Rivelazione cristiana]], dando luogo, così, a quella peculiare mentalità da cui sono scaturite la scienza e la tecnica. Ma se la cultura occidentale non si capisce senza la filosofia dei Greci, questa a sua volta non si capisce senza la [[metafisica]] come studio dell'intero"Unità dell'Essere".<ref>G. Reale, ''La filosofia antica'', Milano, Editoriale Jaca Book, pp. 18-21.</ref> Il lavoro che Reale svolge, studiando i grandi pensatori del passato, vuole anche servire a un confronto confra la metafisica antica e quella moderna. La preferenza che accorda a Platone dipende dal fatto che il filosofo [[Atene|ateniese]] è, con la ''"seconda navigazione"'' di cui parla nel ''[[Fedone]]'', il vero creatore di questa problematica.
 
Reale, studioso di fama internazionale,<ref>{{cita web|autore=|url=http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/23/ragione_bisogna_imparare_accettare_morte_co_9_070123045.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140919114645/http://archiviostorico.corriere.it/2007/gennaio/23/ragione_bisogna_imparare_accettare_morte_co_9_070123045.shtml|titolo=«Ha ragione, bisogna imparare ad accettare la morte»|accesso=23 giugno 2012|editore=''Corriere della Sera''|7=|urlmorto=sì|dataarchivio=19 settembre 2014}}</ref><ref>{{cita web|autore=|url= http://www.uninetwork.it/intervista.php/id/2604/massimo_cacciari|titolo=''Network delle Università Italiane''|accesso=20 aprile 2009|}}</ref> si fa così portavoce di un «meditato ritorno alle radici della nostra cultura» attraverso la riproposta dei classici, in particolare Platone. Di quest'ultimo, Reale – in sintonia con la Scuola di Tubinga – rinnova l'interpretazione, mettendo in luce la primaria importanza delle cosiddette «dottrine non scritte» (''agrafa dogmata'') di cui riferiscono gli allievi di Platone stesso (Aristotele in primis).