Strage di via D'Amelio: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v2.0beta15)
Riga 19:
== Storia ==
[[File:Strage di Via d'Amelio.jpg|thumb|Un'immagine di via D'Amelio dopo l'attentato|alt=]]
Il 19 luglio [[1992]], alle ore 16:58, una [[Fiat 126]] rubata contenente circa 90 chilogrammi di esplosivo del tipo [[Semtex|Semtex-H]] (miscela di [[Tetranitrato di pentaeritrite|PETN]], [[tritolo]] e [[Ciclotrimetilentrinitroammina|T4]])<ref>[http://www.ipezzimancanti.it/download/Borsellino%201%20cassazione.pdf Sentenza Corte di Cassazione - Sezione I Penale (pag. 3)]</ref><ref>[http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Strage-del-rapido-904-il-consulente-del-pm-esplosivo-lo-stesso-di-via-DAmelio-a7e3cfaf-d9fb-43b8-aac4-387bd95de0ce.html?refresh_ce Strage del rapido 904, il consulente del pm: "L'esplosivo è lo stesso di via D'Amelio"] Rainews.it</ref> telecomandati a distanza, esplose in via [[Mariano D'Amelio]] 2119 a [[Palermo]], sotto il palazzo dove all'epoca abitavano Maria Pia Lepanto e [[Rita Borsellino]] (rispettivamente madre e sorella del magistrato), presso le quali il giudice quella domenica si era recato in visita;<ref name=autogenerato1>{{Cita news|autore=Giovanni Bianconi|url=http://www.corriere.it/cronache/09_aprile_22/pentito_stragi_antimafia_bianconi_6cf4e8ee-2efe-11de-89c1-00144f02aabc.shtml|titolo=Il pentito e le stragi. La nuova verità che agita l'antimafia|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=22 aprile 2009|accesso=17 marzo 2010}}</ref><ref>{{Cita|Di Giovacchino||Di Giovacchino, 2003}}</ref> l'agente sopravvissuto Antonino Vullo descrisse così l'esplosione: «''Il giudice e i miei colleghi erano già scesi dalle auto, io ero rimasto alla guida, stavo facendo manovra, stavo parcheggiando l'auto che era alla testa del corteo. Non ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, assolutamente nulla. Improvvisamente è stato l'inferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha sbalzato dal sedile. Non so come ho fatto a scendere dalla macchina. Attorno a me c'erano brandelli di carne umana sparsi dappertutto...''».<ref name="vulloexp" /> Lo scenario descritto da personale della locale Squadra Mobile giunto sul posto parlò di «decine di auto distrutte dalle fiamme, altre che continuano a bruciare, proiettili che a causa del calore esplodono da soli, gente che urla chiedendo aiuto, nonché alcuni corpi orrendamente dilaniati».<ref name="vulloexp" /><ref>{{Cita news|url=http://www.ipezzimancanti.it/download/Borsellino%20primo%20rapporto%20ps.pdf|titolo=Primo rapporto della squadra mobile di Palermo sulla strage di via d'Amelio}}</ref> L'esplosione causò inoltre, collateralmente, danni gravissimi agli edifici ed esercizi commerciali della via, danni che ricaddero sugli abitanti.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1993/luglio/19/gli_abitanti_cortei_non_pagano_co_0_9307191842.shtml gli abitanti: cortei e Tv ma non ci pagano i danni] Corriere della Sera, 19 luglio 1993.</ref> Sul luogo della strage, pochi minuti dopo il fatto, giunse immediatamente il deputato ed ex-giudice [[Giuseppe Ayala]] che abitava nelle vicinanze.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/07/23/siamo-stati-sfrattati-dalla-mafia.html?ref=search ' SIAMO STATI SFRATTATI DALLA MAFIA' - La Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Gli agenti di scorta ebbero a dichiarare che la via D'Amelio era considerata una strada pericolosa in quanto molto stretta, tanto che, come rivelato in una intervista rilasciata alla [[Rai]] da [[Antonino Caponnetto]], era stato chiesto alle autorità di [[Palermo]] di vietare il parcheggio di veicoli davanti alla casa, richiesta rimasta però senza seguito.