Epicuro: differenze tra le versioni
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All'età di 32 anni, dopo avere elaborato una sua dottrina, fondò la sua scuola, prima a [[Mitilene]] e a [[Lampsaco]], e infine nel [[306 a.C.]] ad [[Atene]], dove aveva già vissuto per il [[servizio militare]], il cosiddetto periodo di "[[efebo|efebato]]", richiesto anche agli abitanti di Samo. L'isola era infatti stata parte integrante della vecchia [[lega delio-attica]], e inoltre il padre era originario proprio di Atene, essendo uno dei coloni mandati nel [[352 a.C.]], il che faceva di Epicuro un [[antica Atene|cittadino ateniese]] a tutti gli effetti. Pochi anni dopo gli ateniesi di Samo saranno tutti cacciati ad opera dei vecchi abitanti, che avevano perso la loro isola dopo una guerra contro Atene.<ref name="DeCrescenzo">{{cita web|url=http://monacoantonio.altervista.org/Epicuro.htm|autore=Luciano De Crescenzo|titolo=Storia della filosofia greca|accesso=21 dicembre 2013}}</ref> Epicuro, i fratelli e il fedele schiavo dovettero viaggiare per avere un luogo dove risiedere in pace, al riparo dalle persecuzioni che i platonici avrebbero fomentato.<ref name="DeCrescenzo" />
Acquistò quindi una casa ad Atene, per ottanta [[mina (peso)|mine]], dove istituì la scuola. La casa era dotata di un [[giardino]] (in greco κῆπος; da cui il nome di "filosofia del giardino" dato all'epicureismo, "filosofi del giardino" i seguaci) dove i discepoli, tra i quali anche donne, come la famosa [[etera]] [[Leonzia (filosofa)|Leonzio]], e persino schiavi, seguivano le lezioni del maestro e ne studiavano gli scritti, vivendo, come lui stesso, in maniera semplice e frugale, trattati come compagni e in maniera [[democratica]], qualunque fosse la condizione sociale. Fu uno dei primi filosofi a teorizzare un [[egualitarismo]] sostanziale fra gli esseri umani.<ref name="DeCrescenzo" /> Anche i suoi tre fratelli si dedicarono con lui alla filosofia.<ref>Diogene Laerzio, ''
La filosofia della scuola del "[[giardino]]" era in polemica con le dottrine [[Socrate|socratico]]-[[platonismo|platoniche]] e con l'[[Aristotele|aristotelismo]], ma anche con le scuole minori come i [[cinici]], i [[Scuola megarica|megarici]], i [[cirenaici]] e con lo [[stoicismo]], l'altra grande scuola ellenistica, che stava iniziando a diffondersi proprio in quel periodo. Secondo Diogene Laerzio, lo stoico Diotimo mise in circolazione false lettere per diffamarlo, così come lo diffamarono anche [[Plutarco]] e molti altri esponenti delle scuole rivali.<ref>Diogene Laaerzio, ''op. cit.'', X, 3.</ref>
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