Arduino Bizzarro: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Atarubot (discussione | contributi)
elimino parametro deprecato e non più da usare
FrescoBot (discussione | contributi)
Riga 55:
 
== Biografia ==
Nacque a Bottrighe ([[Provincia di Rovigo|Rovigo]]) il 27 gennaio 1923,<ref name=F9p77>{{Cita|Favretto 2009|p. 77}}.</ref> figlio di Giuseppe e Agnese Roma.<ref name=F9p77/> Nel [[1927]] la sua famiglia<ref group=N>Aveva altri cinque fratelli: Caterina, Vittorina, Maria, Andino e Vittorino.</ref> si trasferì dal [[Polesine]] a [[Casale Monferrato]]. Mentre lavorava come garzone di bottega, fu chiamato a prestare servizio di leva nella [[Regia Aeronautica]] come [[aviere]].<ref name=F9p77/> Al momento dell'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'8 settembre [[1943]] si aggregò subito ad una delle prime formazioni [[Resistenza italiana|partigiane]] sorte nell'Alessandrino, raggiungendo la località di Arcesaz, in [[Val d'Ayas]].<ref name=F9p34>{{Cita|Favretto 2009|p. 34}}.</ref> Nel dicembre 1943 fu coinvolto in uno scontro a fuoco in cui morì il [[partigiano]] Giuseppe Carrera,<ref name=F9p36>{{Cita|Favretto 2009|p. 36}}.</ref> originario di Casale Monferrato, appartenente alla 13ª Brigata "[[Giacomo Matteotti|Matteotti]]". In occasione del funerale di Carrera egli fu arrestato dalle [[Brigate Nere]] con altri compagni di lotta, e trattenuto in [[carcere]]<ref name=F9p38>{{Cita|Favretto 2009|p. 38}}.</ref> per otto mesi, dapprima a Casale, poi ad [[Alessandria]], [[Aosta]] e [[Torino]].<ref name=F9p38/>
Riuscito ad evadere si unì alla X Divisione “[[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]”,<ref name=F9p35>{{Cita|Favretto 2009|p. 35}}.</ref> operante nella zona della Valcerrina. Qui divenne autista della “Squadra Volante” della 181ª Brigata intitolata alla memoria di [[Alfredo Piacibello]].
 
Il 16 febbraio 1945<ref name=F9p171>{{Cita|Favretto 2009|p. 171}}.</ref> prese parte ad uno scontro a fuoco tra partigiani della 79ª [[Brigate Garibaldi|Brigata Garibaldi]] e militi delle brigate nere in località Madonnina di Crea. La macchina che lo trasportava<ref group=N>Oltre a lui vi erano a bordo il vicecomandante della Brigata Pietro Zanzottero (nome di battaglia "Milan"), Marcello Musco ("Celio") e Giuseppe Deambrogio.</ref> insieme ad altri tre partigiani fu accerchiata da una sessantina di militi, e mentre gli altri riuscirono a fuggire lui fu catturato.<ref name=I9p40>{{Cita|Il Nastro Azzurro n.5, luglio-agosto 2009|p. 40}}.</ref> Brutalmente interrogato si limitò a rispondere "Viva l'Italia", venendo sadicamente finito a colpi di [[pugnale]] alla gola.<ref name=F9p171/> La salma fu inizialmente sepolta presso il cimitero di [[Mombello Monferrato]], e dopo la fine del conflitto fu traslata in quello di Casale Monferrato.
 
<br />