Casa di Spinoza (L'Aia): differenze tra le versioni

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Il biografo di Spinoza [[Steven Nadler]] descrive così l'ambiente nel quale viveva il filosofo:
 
{{citazione|La stanza conteneva un letto, un tavolino di legno, una tavola d'angolo con tre gambe, e due tavoli più piccoli. C'erano poi gli strumenti per l'intaglio delle lenti e circa centocinquanta libri riposti in uno scaffale. Un quadro, un ritratto in una cornice nera, stava appeso al muro. E c'era pure una scacchiera.<ref>{{cita|Nadler|p. 318}}.</ref>}}
 
Nella casa vivevano, oltre a Spinoza, Van der Spyck con la moglie e i figli. Con la famiglia Spinoza ebbe un rapporto amichevole: egli rimaneva spesso da solo a studiare e scrivere e a svolgere la sua professione di intagliatore di lenti per gli strumenti ottici; tuttavia si intratteneva volentieri con i padroni di casa quando ne aveva occasione.<ref>{{cita|Nadler|p. 318-319.}}</ref> All'Aia Spinoza riceveva frequenti visite dei suoi amici e di coloro che erano stati raggiunti dalla fama delle sue opere già pubblicate;<ref>{{cita|Nadler|p. 321.}}</ref> e dall'Aia egli si allontanò in alcune occasioni, per recarsi per esempio ad [[Amsterdam]].<ref>{{cita|Nadler|p. 323.}}</ref>
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[[File:Spinozahuis and Spinoza's statue in The Hague.JPG|thumb|Di fronte alla casa di Spinoza è collocato un monumento dedicato al filosofo.]]
 
Da un punto di vista intellettuale, il periodo trascorso all'Aia fu dedicato da Spinoza prevalentemente al perfezionamento del suo capolavoro, l<nowiki>'</nowiki>''[[Ethica]]'': essa, cominciata all'inizio degli anni sessanta, era stata giudicata ormai conclusa dall'autore nel [[1665]],<ref>{{cita|Nadler|p. 250}}.</ref> ma in realtà venne rimaneggiata fino [[1675]], quando fu completata la versione definitiva.<ref>{{cita|Nadler|p. 366.}}</ref>
 
Inoltre, probabilmente tra il 1670 e il 1675, Spinoza lavorò sul suo ''[[Compendio di lingua ebraica]]'', che rimase però incompiuto.<ref>{{cita|Nadler|p. 355}} rimanda a {{cita pubblicazione|nome=Omero |cognome=Proietti |titolo=Il «Satyricon» di Petronio e la datazione della «Grammatica ebraica» spinoziana |rivista=Studia Spinozana |numero=5 |anno=1989 |pp=253-272}}</ref> Sempre all'Aia infine, a partire al più tardi dai mesi centrali del [[1676]], Spinoza si dedicò alla stesura del ''[[Trattato politico]]'',<ref>{{cita|Nadler|p. 375.}}</ref> la quale però fu interrotta dalla morte dell'autore, lasciando l'opera a sua volta incompiuta.