Eduardo Morales Durillo: differenze tra le versioni
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Il 25 gennaio [[1915]] assunse il comando della 1ª Mia del [[Tabor]] de Policía Indígena di Tetuán, che guidò nei combattimenti del Monte Negrón e di Cudia Federico.<ref name="abc20"/> Nel giugno dello stesso anno, agli ordini del [[capitano]] Eleuterio Eña, comandante della Mia, si distinse nel combattimento del villaggio di Maidua, scoppiato per proteggere la costruzione del fortino (“blocao”) “Kaus”.<ref name="abc20"/> Per tale azione ricevette personalmente gli elogi del Comandante Generale della Piazza di Tetuán.<ref name="abc20"/> Nel mese di agosto si recò a [[Madrid]] per un periodo di convalescenza, entrando poi in servizio nel Regimiento de Infantería de "Asturias" n.31 dove rimase fino alla fine dell'anno quando tornò a Melilla. Assegnato al Batallón de "Cazadores de Chiclana" n.23 il 23 febbraio [[1916]] partecipò con il suo reparto, inquadrato nella colonna del generale Friedrich, al combattimento di Kaddur e alla successiva occupazione di Trincheret, per venire citato come "distinto" nel successivo ''Ordine Generale''.<ref name="abc20"/>
Arrivato con il suo battaglione sul Monte Arruit il 25 marzo, occupò Arrof e poi Tifasor, assumendo poi il comando della 3ª Mía della Policía Indígena di Melilla,<ref name=B9p13>{{Cita|Ballenilla y García de Gamarra 1999|p. 13}}.</ref> per passare poi a quello della 4ª Mía, inquadrata nella colonna del Comandante Martínez Monje, con cu partecipò alle azioni di Chevira, Ifrán, Boara, Dar Bucada e Beni Said.<ref name="abc20"/>
Il 28 dicembre 1916<ref name=B9p13/> rimase gravemente ferito durante una carica contro il nemico effettuata a Dar Buxada, ma continuò a guidare l'azione fino a che non venne nuovamente colpito a morte.<ref name=B9p13/> Per il coraggio dimostrato in questa azione il 19 novembre 1919 S.M il Re [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]] lo decorò alla memoria con la [[Ordine di San Ferdinando|Croce Laureata dell'Ordine di San Ferdinando]],<ref name=B9p13/> la più alta decorazione militare spagnola.<ref>Nel febbraio 1920 l'alta onorificenza fu portata personalmente sulla tomba del militare dal generale [[Manuel Fernández Silvestre y Pantiga]].</ref>
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