Castello di Musso: differenze tra le versioni

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Dopo di questi fu però la figura di [[Gian Giacomo Medici]] detto ''il Medeghino'' a prendere possesso della rocca, facendone sede di un proprio piccolo stato sul lago di Como. Questi, fuggito da Milano a seguito di un omicidio, si impadronì nel [[1522]] del castello di Musso, facendone quartier generale per le proprie scorribande e per i propri mercenari in un periodo di dieci anni. Dalla rocca, che serviva anche come porto sicuro per le operazioni piratesche intraprese dal Medici sul lago, Gian Giacomo diresse l'occupazione delle Tre Pievi, di [[Gravedona]], di [[Dongo]] e del castello di [[Chiavenna]], da tempo nelle mani alle tre Leghe Grige. Sotto il periodo del Medici, la rocca raggiunse la propria massima estensione con la costruzione di una triplice cinta muraria arroccata su uno sperone roccioso a picco sul lago, controllando così i traffici di merci ed armati dalla Svizzera alla pianura. Tra le mura e la montagna era presente un fossato di pali acuminati voluto espressamente dal Medici per scoraggiare l'assalto da parte dei nemici. Negli anni successivi all'occupazione del ''Medeghino'', partendo dalla [[Val Mesolcina]], si fecero sempre più frequenti e pressanti gli attacchi dei Grigioni alla rocca di Musso finché nel [[1532]] il Medici non decise di cedere la propria fortezza al duca di Milano, [[Francesco II Sforza]], lasciando che i Grigioni la demolissero. In cambio il ''Medeghino'' ottenne il marchesato di [[Melegnano]], paese dove non risiedette mai preferendo porsi al soldo della Spagna, ma dove comunque i suoi discendenti fecero affrescare delle sale ove ancora oggi è possibile ammirare il castello di Musso.
[[Image:Castello di Melegnano 0282.JPG|thumb|left|275px300px|Il castello di Musso affrescato nella Sala delle Battaglie del [[Castello di Melegnano]].]]
Sotto la dominazione spagnola, tornarono al castello di Musso i Malacrida nel [[1532]], i quali ricostruirono solo in parte le mura del castello. Nel [[1617]] il castello venne acquistato dalla famiglia Bossi che vi rimase sino al [[1838]]. Nel [[1636]], durante la [[guerra di successione di Mantova]] tra francesi e spagnoli, venne ricostruita parte della rocca come sostegno al forte di Fuentes contro i francesi provenienti da nord. Nel [[1701]] quello che rimaneva della rocca venne utilizzato dagli austriaci come difesa contro gli spagnoli durante le lotte per la successione al ducato di Milano.
 
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Mentre era parroco a [[Pianello del Lario]], anche il futuro [[San Luigi Guanella]] si interessò alla storia del castello di Musso, scrivendo una serie di articoli che vennero pubblicati sul giornale locale ''L'Ordine'' e che successivamente vennero riuniti in una pubblicazione.
 
Nella parte inferiore alla chiesa di Sant'Eufemia un nobile locale, Giovanni Manzi, nel [[1858]], fece realizzare un orto botanico noto come "Giardino del merlo", nel quale fece introdurre piante esotiche provenienti da tutto il mondo tra cui esemplari di [[Arecaceae|palme]] (dei generi ''[[Trachycarpus fortunei]]'' e ''[[Brahea armata]]''), [[Quercus petraea|rovere]], [[alloro]], [[bosso]], ''Opuntia maxima'', ''[[Euphorbiaceae]]'', [[Ruta graveolens|ruta]], [[olivo]], [[ligustrum|ligustro]], [[eucalipto]], [[cedro]], [[oleandro]], [[Prunus laurocerasus|lauroceraso]], [[bambù]], [[yucca]] e [[pino domestico]].
 
== Note ==