Koki Fregni: differenze tra le versioni
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Negli [[anni 1960]] vi fu la svolta della carriera: infatti nella stagione teatrale 1962/1963 il [[Teatro comunale di Modena]] gli commissiona l'allestimento de ''[[I puritani]]'' di [[Vincenzo Bellini]] e della ''[[Lucia di Lammermoor]]'' di [[Gaetano Donizetti]].<ref name=CdM/>
In seguito, realizzò le scenografie di centinaia di spettacoli (di cui 47 di lirica<ref>{{cita|Barbieri|p. 112}}.</ref>, 12 di prosa e 9 balletti<ref>{{cita pubblicazione|autore=Mario Bertoni|titolo=Le arti visive a Modena dal dopoguerra ai giorni nostri|pubblicazione=Il campo della cultura|editore=Fondazione Mario Del Monte|url=http://www.campodellacultura.it/conoscere/campo-della-cultura/sezione-prima/prima-dello-spettacolo/|urlarchivio=https://archive.today/20171219082156/http://www.campodellacultura.it/conoscere/campo-della-cultura/sezione-prima/le-arti-visive-a-modena-dal-dopoguerra-ai-giorni-nostri/|urlmorto=no|dataarchivio=19 dicembre 2017}}</ref>) in famosi teatri d'Italia e all'estero, tra cui il [[Teatro alla Scala]] di Milano, il ''[[Maggio Musicale Fiorentino]]'', la [[Fenice di Venezia]], il [[Teatro comunale di Bologna]], il [[Teatro Regio (Parma)|Teatro Regio]] di Parma e il [[Ravenna Festival]]<ref>{{cita|Barbieri|p. 111}}.</ref>, il Teatro nazionale di [[Novi Sad]], il [[Théâtre de l'Œuvre]] di Parigi,<ref>''Sarah et le cri de la langouste'' di John Murrell, regia di [[Georges Wilson]] (1982)</ref> lo [[Wiener Staatsoper|Staatsoper di Vienna]] e l'[[Arena di Verona]],<ref>{{cita news|titolo=Koki Fregni: trent'anni per il teatro|pubblicazione=Gazzetta di Modena|data=9 marzo 2008|url=http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2008/03/09/DT1PO_DT101.html|urlarchivio=http://ricerca.gelocal.it/gazzettadimodena/archivio/gazzettadimodena/2008/03/09/DT1PO_DT101.html|dataarchivio=16 dicembre 2017|urlmorto=no}}</ref> oltre al ''Concerto Milva Piazzola'' a [[Parigi]] e [[Tokio]].<ref name=CdM/>
[[Lele Luzzati]] definì Koki Fregni come «un maestro di pittura che faceva lo scenografo».<ref name=CdM/>
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