Teatro Giuseppe Verdi (Fiorenzuola d'Arda): differenze tra le versioni
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==Storia==
[[File:Teatro Verdi 1.JPG|miniatura|sinistra|Esterno del teatro]]
Tra le attuali via Alberoni e via San Fiorenzo stava un tempo un'abbazia di proprietà del capitolo di Piacenza. Nel 1841 il Comune di Fiorenzuola d'Arda decise di ristrutturare il grande edificio per ospitare servizi destinati ai cittadini: un teatro pubblico, il mercato "dei grani", le scuole maschili e femminili e una scuola di musica. All'architetto Giannantonio Perreau fu chiesto di presentare una relazione dei lavori. Il suo primo progetto, assai ambizioso, dimostra che Perreau era aggiornato sulla contemporanea trattatistica teatrale, sulle più moderne tecniche di scena e sulle più recenti teorie relative alla propagazione del suono. Il consiglio, però, probabilmente sollevò dubbi sulla effettiva necessità di tale impresa, consigliando il riutilizzo, meno impegnativo, di spazi più consoni: «qualcuno propose di restaurare l'antico teatrino del palazzo Grossi [...] altri invece insisteva per farlo nel luogo ove risiede l'attuale Municipio».<ref name=Ottolenghi_279>{{cita|Ottolenghi|p. 279}}.</ref> Perreau presentò allora nel 1846 un secondo progetto assai più semplificato per ciò che riguardava sia il prospetto interno che quello esterno, ma "a danno dell'estetica e dell'arte".<ref name=Ottolenghi_279/> Il secondo progetto del "teatro Comunitativo" fu finalmente approvato con decreto della duchessa [[Maria Luisa d'Asburgo-Lorena]] del 4 maggio 1847, accogliendo la deliberazione dell'Anzianato.
Fu la Reale [[Accademia di Belle Arti di Parma]] che scelse invece il progetto decorativo del pittore Bertolotti, che venne in seguito affiancato dagli scenografi Giacobelli e Gelati<ref>Atti del Comune, 1853</ref>. In teatro si conservano ancora i bozzetti firmati con le tinte originali oggi scomparse, del palco reale e del sipario, realizzato solo dopo due anni dall'apertura.
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