Giovanni Antonio Panteo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Giovanni Antonio Panteo (conosciuto anche come Giannantonio Panteo) nacque nel 1440 a Verona e, dopo aver occupato la cattedra di [[diritto canonico]] a [[Padova]] e aver ricevuto l'[[Ordine sacro|ordinazione sacerdotale]], divenne segretario del [[vescovo]] e umanista [[Ermolao Barbaro il Vecchio]]<ref>{{Cita|Lancetti|pp. 202-203}}.</ref>. La sua vera passione fu però la poesia e lo studio dei classici, cui si dedicò fin da giovane apprendendo, oltre al [[Lingua latina|latino]] e al [[Lingua greca antica|greco]] (quest'ultimo appreso da Antonio da Brognoligo<ref>{{Cita|Giuliari|p. 16}}.</ref>), anche l'[[Lingua ebraica|ebraico]] e l'[[Lingua araba|arabo]]<ref>{{Cita|Maffei|p. 213}}.</ref>. Oltre alla cerchia di Ermolao Barbaro, il Panteo intrattenne rapporti con l'''élite'' veneta allora al potere, insegnando ai rampolli dell'aristocrazia cittadina nella sua casa prospiciente la [[Piazza dei Signori (Verona)|Piazza dei Signori]]<ref>{{Cita|Giuliari|p. 20}}.</ref> e dedicando al pretore di Verona Francesco Diedo un poemetto incentrato sugli statuti dei mercanti della città veneta<ref name=":0">{{Cita|Lancetti|p. 203}} e {{Cita|Maffei|p. 213}}</ref>. Diedo, già a suo tempo discepolo e volendolo ricompensarlo per questa sua poesia civile, [[Incoronazione poetica|incoronò Panteo]] nel [[1484]] e i vari allievi del poeta laureato, tra cui vi era anche [[Dante III Alighieri]], recitarono carmi e componimenti in suo onore, che vennero poi raccolti in un unico volume intitolato ''Actio Pantea'' da parte di Jacopo Giuliari, anch'egli suo allievo<ref name=":0" />. Morì con tutta probabilità nel 1497 a Verona<ref>{{Cita|Lancetti|p. 203}}.</ref>.
 
== Opere ==