Utente:Lele giannoni/Sandbox 4: differenze tra le versioni

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Anche in Italia la crisi iniziò nel settore del rame. Nei primi mesi del 1907 il prezzo del rame, che era cresciuto di un quarto durante il 1906, crollò di circa il 40%<ref name ="tone"/>. Si erano avute speculazioni su imprese metallurgiche in diversi paesi: in Giappone (le società debitrici della ''Banca di Nagoya'' e della ''Banca Fukui''), negli Stati Uniti (''United Copper''), in Romania (''Teplitz'') ed in Cile (''Compania Gatico and San Bartolo'')<ref name ="tone"/>.
 
La "Società Ligure Ramifera", nata nel 1904, era diventata il primo produttore italiano di rame<ref name ="tone">Mary Tone Rodgers e James E. Payne, ''The Role of Copper Prices as a Transmission Mechanism of the Panic of 1907'',[http://economics.rutgers.edu/downloads-hidden-menu/news-and-events/workshops/money-history-and-finance/1043-maryrodgers/file]</ref>. L'ideatore dell'impresa era stato l'ingegner Fortunato Gardella, ma negli anni successivi avevano sottoscritto i diversi aumenti di capitale finanzieri come i De Ferrari (azionisti anche della SIB), Federico Brown, [[Carloi Bombrini]] ed il Credito Italiano. Di conseguenza il capitale della società era passato da uno a sei milioni di lire. Le azioni, del valore nominale di lire duecento, nel marzo del 1907 erano quotate 1.355 lire<ref>Giorgio Doria, ''Investimenti e sviluppo economico a Genova alla vigilia della Prima Guerra Mondiale'', Milano, Giuffré, 1973, pag. 310-2</ref>.
 
La [[Società Bancaria Italiana]] aveva contribuito in modo particolare alla crescita del titolo della "Ramifera", attraverso l'acquisto ed il riporto di azioni della società.