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[[File:Busseto - Chiesa di Sant'Ignazio.JPG|thumb|left|Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola]]
{{vedi anche|Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola (Busseto)}}
Finanziato dal lascito del nobile bussetano Pietro Pettorelli, il collegio gesuitico fu edificato in stile [[Architettura barocca|barocco]] a partire dal [[1617]]; l'attigua chiesa, progettata dall'architetto [[Francesco Pescaroli]], fu terminata nelle strutture solamente nel [[1682]]. Nel [[1768]] il collegio fu chiuso in seguito alla cacciata dei [[Gesuiti]]<ref name="Monte di Pietà e la sua biblioteca">{{cita web|url=http://www.immac.it/wp-content/uploads/2013/05/Monte_Biblioteca.pdf|sito=www.immac.it|titolo=Monte di Pietà e la sua biblioteca|accesso=15 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131104135323/http://www.immac.it/wp-content/uploads/2013/05/Monte_Biblioteca.pdf|dataarchivio=4 novembre 2013|urlmorto=sì}}</ref> e adibito dapprima a scuola, poi ad abitazione privata, caserma ed ospedale, fino all'attuale utilizzo quale casa protetta. La navata interna della chiesa, decorata con maestosi stucchi, realizzati da Domenico Dossa e Bernardo Barca nel [[1687]], ospita alcune opere di pregio, tra cui la pala d'altare raffigurante la ''Gloria di Sant'Ignazio'', dipinta agli inizi del [[XVIII secolo]] da [[Ilario Spolverini]].<ref>{{cita web|url=http://www.bussetolive.com/page.asp?IDCategoria=3544&IDSezione=24161&ID=472295|sito=www.bussetolive.com|titolo=Chiesa di S. Ignazio|accesso=15 febbraio 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160122152808/http://www.bussetolive.com/page.asp?IDCategoria=3544&IDSezione=24161&ID=472295|dataarchivio=22 gennaio 2016}}</ref>
==== Chiesa e convento di Santa Maria degli Angeli ====
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==== Chiesa di Sant'Andrea ====
{{vedi anche|Chiesa di Sant'Andrea (Busseto)}}
Menzionata per la prima volta tra il 915 e il 924, la pieve di Sant'Andrea mantenne la giurisdizione sulle cappelle di tutta la zona fino al 1436, quando la [[Collegiata di San Bartolomeo Apostolo|chiesa di San Bartolomeo Apostolo]] fu elevata al rango di [[collegiata]]; riedificata completamente negli anni successivi su finanziamento del marchese [[Rolando il Magnifico]], la chiesa fu risistemata internamente verso la fine del [[XVII secolo]], con la stuccatura [[architettura barocca|barocca]] della navata centrale e la costruzione di quella destra; ristrutturata in forme rococò nel presbiterio verso la metà del [[XVIII secolo]], fu dotata della navata sinistra solo in seguito; al suo interno sono conservati vari stucchi seicenteschi e settecenteschi, la [[Pala d'altare|pala]] di ''Sant'Andrea'', eseguita da [[Pietro Balestra (pittore)|Pietro Balestra]] intorno al 1750, il [[coro (mobilio)|coro]] ligneo intarsiato, risalente all'incirca al 1780, e lo sportello del [[tabernacolo]] ornato con un dipinto seicentesco raffigurante ''Cristo redentore''.<ref>{{cita web|url=http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario_css.singolo_ente?p_pagina=26762&id_dioc=47&id_en=38&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1|sito=www.webdiocesi.chiesacattolica.it|titolo=Parrocchia S. Andrea|accesso=12 marzo 2018}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.immac.it/?page_id=4589|sito=www.immac.it|titolo=Chiese_Palazzi|accesso=12 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302161314/http://www.immac.it/?page_id=4589|dataarchivio=2 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref>
=== Architetture militari ===
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[[File:Palazzo Orlandi in Busseto, Italy.JPG|thumb|left|Palazzo Orlandi]]
{{vedi anche|Palazzo Orlandi}}
Ricostruito in forme [[architettura neoclassica|neoclassiche]] agli inizi del [[XIX secolo]] su progetto dell'architetto Giuseppe Cavalli, il palazzo fu acquistato da [[Giuseppe Verdi]] nel [[1845]], che vi convisse con la cantante lirica [[Giuseppina Strepponi]] dal [[1849]] al [[1851]], prima di trasferirsi nella [[tenuta di Sant'Agata]]; alienato nel [[1888]] alla famiglia Orlandi, l'edificio fu acquistato all'inizio del [[2013]] dalla [[SIAE]], con l'intenzione di ristrutturarlo e realizzarvi un centro dedicato alla musica.<ref>{{cita web|url=http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2013-12-20/siae-annuncia-acquisto-casa-165256.php?uuid=AbVshuAJ&refresh_ce=1|sito=www.casa24.ilsole24ore.com|titolo=La Siae annuncia l'acquisto della casa di Giuseppe Verdi a Bussetto tramite il fondo immobiliare Norma|accesso=16 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160223120753/http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mercato-immobiliare/2013-12-20/siae-annuncia-acquisto-casa-165256.php?uuid=AbVshuAJ&refresh_ce=1|dataarchivio=23 febbraio 2016|urlmorto=sì}}</ref>
==== Palazzo del Monte di Pietà ====
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La [[stazione di Busseto]], posta lungo la [[ferrovia Cremona-Fidenza]], è servita da corse [[Treno regionale (Italia)|regionali]] svolte da [[Trenitalia]] nell'ambito del contratto di servizio con la [[Regione Emilia-Romagna]].
Circa 200 metri a nord rispetto a tale impianto sorgeva la stazione tranviaria comune alle linee [[Tranvia Parma-Soragna-Busseto|Parma-Soragna-Busseto]] e [[tranvia Parma-San Secondo-Busseto|Parma-San Secondo-Busseto]], in un'area adiacente allo storico Bottonificio Cannara<ref>Mario Concari, ''[http://www.immac.it/wp-content/uploads/2013/06/Tempi-felici.pdf I tempi felici della miseria] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150526213027/http://www.immac.it/wp-content/uploads/2013/06/Tempi-felici.pdf |date=26 maggio 2015 }}'', p. 5.</ref>. Tali tranvie, esercite a vapore, rimasero in esercizio fra il [[1893]] e il [[1939]]<ref>[[Francesco Ogliari]] e Franco Sapi, ''Ritmi di ruote. Storia dei trasporti italiani volume 10°. Emilia-Romagna'', a cura degli autori, Milano, 1969.</ref>.
== Sport ==
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