Michael Jordan: differenze tra le versioni
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Il giovane Michael frequentò la Emsley A. Laney High School, e viene ricordato come un ragazzo molto estroverso e burlone ma pigro, a differenza dei suoi fratelli James R. Jr. e Larry;<ref name=:29/> non eccelle nello studio<ref name=":29">{{Cita|Lazenby|pp. 93-94}}.</ref> e, seppur a 13 anni frequenti, su consiglio della madre Deloris, un corso di [[economia domestica]] (lei rivelò anni dopo che glielo consigliò per "offrirgli un'opportunità in più")<ref name=:29/> impegnò tutte le sue energie nello [[sport]], soprattutto [[baseball]], [[football americano]] e [[pallacanestro]], che iniziò a conoscere all'età di 11 anni quando il padre costruì un campetto nel giardino di casa.<ref>{{Cita|Lazenby|p. 60}}.</ref>
Tuttavia era un ragazzino molto gracile, per cui, dopo due anni promettenti come lanciatore della squadra di baseball locale, anni in cui lasciò intuire di avere potenzialità, la sua carriera si interruppe bruscamente a causa della sua ridotta stazza fisica, che gli impediva di lanciare con la dovuta forza ed energia.<ref name=lazenby/> L'ultimo anno delle medie venne quindi impiegato in altri ruoli all'interno della squadra,
Si dedicò, dunque, alla [[pallacanestro]], giocando per la Laney High School; dopo due anni spesi, con ottimi risultati, tra le giovanili, provò a entrare in prima squadra, ma l'allenatore, Clifton "Pop" Herring, lo escluse, preferendogli il coetaneo Harvest Leroy Smith Jr.<ref name=:31/> L'episodio, che segnò indelebilmente la carriera di Herring, diede vita, a posteriori, a uno dei più grossi equivoci della storia dello sport,<ref>{{cita|Lazenby|p. 95}}.</ref> anche a causa dello stesso Jordan, che (come confessò anni dopo) utilizzò "l'esclusione dalla squadra del liceo" come stimolo a migliorarsi durante la sua carriera.<ref>{{Cita|Lazenby|p. 102}}.</ref> Nonostante MJ fosse considerato il miglior giocatore delle giovanili (la cosiddetta ''junior varsity''),<ref>{{Cita news|Bob Cook|https://www.forbes.com/sites/bobcook/2012/01/10/the-reality-behind-the-myth-of-the-coach-who-cut-michael-jordan-in-high-school/|The Reality Behind the Myth of the Coach Who Cut Michael Jordan|[[Forbes]]|10 gennaio 2012|28 marzo 2019|en}}</ref> la sua esclusione si spiegò, come confermato da chi visse quegli anni al fianco di Jordan, con il fatto che la prima squadra, composta per regolamento quasi interamente da giocatori del quarto e quinto anno, aveva un'altezza media piuttosto ridotta (su 10 giocatori, otto erano sotto i 185 cm) e dunque aveva necessità di elementi alti; per questo Herring scelse Smith, giocatore che non ebbe molta fortuna tra i professionisti, anziché Jordan che misurava 178 cm.<ref name=:31>{{Cita|Lazenby|p. 85}}.</ref>
All'inizio del suo quarto anno al liceo, Jordan era alto 190 cm;<ref>{{cita|Lazenby|p. 125}}.</ref> a quel punto non ci furono più ostacoli al suo ingresso in prima squadra, dove indossò, per la prima volta, il numero 23 (che scelse perché è "quasi la metà di 45", il numero di canotta di suo fratello Larry)<ref name=:42/> e, diventò, ben presto, leader dentro e fuori dal campo grazie alle sue capacità tecniche e alle sue doti caratteriali. Tuttavia i Laney Buccaneers, pur concludendo l'anno con un record in attivo (13-11), non furono competitivi per il titolo, e Jordan chiuse la stagione con 24.6 punti e 11.8 rimbalzi a partita
Il quinto e ultimo anno di liceo, Jordan aiutò la Laney a migliorare il proprio record, anche se la corsa al titolo si arrestò in semifinale playoffs contro la New Hanover High School del futuro giocatore NBA [[Kenny Gattison]].<ref>{{Cita news|Curry Kirkpatrick|https://www.si.com/vault/1991/12/23/125668/the-unlikeliest-homeboy-for-all-his-fame-and-fortune-jordan-is-at-heart-just-a-carolina-kid-called-mike|The Unlikeliest Homeboy: Michael Jordan, 1991 Sportsman of the Year|[[Sports Illustrated]]|23 dicembre 1991|11 maggio 2019|en}}</ref> Jordan, che a quel punto è considerato, dagli addetti ai lavori, il miglior prospetto liceale d'America assieme a Aubrey Sherrod, allo stesso Gattison e a [[Patrick Ewing]], incrementò ancora le sue cifre e, a fine anno, venne convocato al McDonald's Invitational Tournament e cioè l'[[All Star Game]] delle [[High School]].<ref name=":32">{{Cita|Lazenby|pp. 166-169}}.</ref> Realizzò 30 punti (record) con 13 tiri segnati dal campo su 19, 4 su 4 ai tiri liberi, 6 palle rubate e 4 assist,<ref name=:32/> segnando anche nei secondi finali i due tiri liberi che portarono la sfida sul definitivo 96-95;<ref name=:32/> nonostante questa prestazione a sorpresa non fu nominato MVP della gara.<ref name=:32/> In estate comunicò, in una conferenza stampa che ebbe luogo a casa sua,<ref name=:43/> ma ugualmente molto seguita,<ref name=:43>{{Cita|Lazenby|p. 155}}.</ref> di aver scelto la prestigiosa [[University of North Carolina]] di [[coach (sport)|coach]] [[Dean Smith]] a discapito di altrettanto prestigiose università (tra le quali [[Università Duke|Duke]] e [[Università di Syracuse|Syracuse]]) ugualmente desiderose di reclutarlo.<ref>{{Cita news|Darren Rovell|http://www.espn.com/mens-college-basketball/story/_/id/10274561|MJ letters found in storage, up for auction|[[ESPN]]|11 gennaio 2014|31 maggio 2019|en}}</ref>
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=== Gli anni a UNC ===
[[File:Michael Jordan UNC Jersey cropped.jpg|thumb|Il numero 23 di Jordan appeso al soffitto del [[Dean Smith Center]].]]
Alla UNC, Jordan dovette confrontarsi con un allenatore dalla forte personalità e con il suo sistema di gioco, oltre che con i due giocatori più forti della squadra, dividendo così la leadership tecnica.<ref>{{cita|Lazenby|p. 194}}.</ref> Jordan accettò di farsi guidare da Dean Smith, entrando appieno nel suo sistema di gioco e instaurando un'ottima convivenza con [[James Worthy]] e [[Sam Perkins]], dando vita a un'alchimia di squadra
In realtà, quel tiro gli cambiò in positivo la carriera, perché UNC aspettava il titolo NCAA da tanto tempo e quando finalmente arrivò, i festeggiamenti andarono avanti per settimane e Jordan venne molto celebrato dai tifosi.<ref name=:48/> Se prima di quella finale era considerato, dall'opinione pubblica, come un giocatore molto forte ma comunque al pari di tanti altri,<ref name=:48/> da quel momento la percezione che i tifosi avevano di lui cambiò.<ref name=:48/> Come ricorda lui stesso "prima il mio nome era Mike, tutti mi chiamavano Mike Jordan, ma dopo il tiro ero diventato Michael Jordan".<ref name=:48>{{cita|Lazenby|p. 210}}.</ref> Nonostante il nuovo status di star collegiale, durante l'estate si allenò intensamente (fedele al suo spirito agonistico)<ref name=:44/> e, grazie alla crescita in altezza di ulteriori 5 centimetri,<ref name=:44/> all'inizio della seconda stagione lasciò sbigottiti compagni di squadra e tecnici per le sue migliorate condizioni fisiche e tecniche.<ref name=:44/> E difatti la stagione 1982 fu quella della sua definitiva consacrazione cestistica e, se in attacco venne considerato ormai da tutti come il più forte giocatore di college (la media punti salì, complice l'introduzione del tiro da tre punti, a quasi 21 a partita, con 5.8 rimbalzi), fu in difesa che diventò determinante,<ref name=:49/> stupendo gli addetti ai lavori di metà degli USA (compreso il commentatore Dick Vitale),<ref name=:49/> che a quel punto si convinsero di avere di fronte un vero e proprio fenomeno.<ref name=:49>{{Cita|Porter|p. 14}}.</ref> Ciò nonostante, la stagione di UNC partì in sordina, soprattutto perché non c'era più [[James Worthy]],<ref name=":44">{{cita|Lazenby|pp. 215-217}}.</ref> che, dietro insistenza del suo allenatore,<ref name=:44/> lasciò i Tar Heels con un anno di anticipo per andare in NBA (ai [[Los Angeles Lakers]] come prima scelta assoluta del Draft 1982)<ref name=:44/> e si concluse anzitempo alle finali regionali contro Georgia; nonostante le sue statistiche, Jordan non vinse neppure il trofeo di MVP, assegnato al centro di Virginia [[Ralph Sampson]] (che proprio quell'estate verrà selezionato, come prima scelta assoluta, dagli [[Houston Rockets]] dell'NBA).<ref>{{cita|Lazenby|p. 10}}.</ref>
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La seconda stagione di Jordan iniziò nel peggiore dei modi: il 25 ottobre 1985, durante la partita contro i [[Golden State Warriors]], si fratturò l'osso navicolare del tarso del piede sinistro, un infortunio grave che aveva già compromesso la carriera di molti giocatori NBA;<ref name=:16>{{Cita news|Melissa Isaacson|https://www.espn.com/chicago/nba/story/_/id/8265460|titolo=MJ responds to Reinsdorf's Rose analogy|[[ESPN]]|15 agosto 2012|15 giugno 2019|en}}</ref> impossibilitato a giocare e frustrato dall'immobilità forzata, tornò all'università, dove si laureò e, secondo voci mai confermate, ricominciò anzitempo a giocare partitelle "segrete" nonostante il veto assoluto dei medici, secondo i quali un rientro anticipato avrebbe potuto causare la fine della sua carriera.<ref name=":33">{{Cita|Lazenby|pp. 325-326}}.</ref> Ma come disse anni dopo Mark Pfeil, storico preparatore atletico dei Bulls: "Lui era fatto così. Se si convinceva che qualcosa non gli avrebbe fatto male, si concentrava oltre l'ostacolo e scendeva in campo".<ref name=:33/> A 18 partite dalla fine della ''regular season'' rientrò in campo nonostante l'ennesimo veto della dirigenza dei Bulls, veto motivato, ufficialmente, dalla paura di non rischiarlo inutilmente (vista la stagione ormai compromessa) e, ufficiosamente, dalla volontà di perdere qualche partita in più per ottenere maggiori ''chance'' di scelta al [[draft]] dell'estate seguente.<ref name=:16/> Con lui in campo, la squadra vinse 16 delle ultime partite e si qualificò ai play-off, dove incontrò, al primo turno, i [[Boston Celtics]];<ref>{{Cita web|https://www.nba.com/jordan/mj8586.html|NBA.com: Michael Jordan Career Retrospective (1985-86)|4 maggio 2019}}</ref> Chicago perse la serie 3-0, ma in gara due, giocata il 20 aprile 1986 al [[Boston Garden]], Jordan riscrisse la storia del basket, segnando 63 punti con 5 rimbalzi e 6 assist,<ref name=god/> prestazione che resterà la miglior di sempre quanto a punti segnati in una gara di play-off,<ref>{{Cita web|https://www.basketball-reference.com/leaders/pts_game_p.html|NBA Single Game Playoff Leaders and Records for Points|3 maggio 2019|lingua=en}}</ref> tanto da ricevere gli elogi da [[Larry Bird]] (che in quella partita segnò 36 punti con 12 rimbalzi e 8 assist).
{{Citazione|Penso sia semplicemente Dio travestito da Michael Jordan.|[[Larry Bird]]<ref name=god>{{cita web|url=http://www.nba.com/history/jordan63_moments.html|titolo=God Disguised as Michael Jordan|lingua=en|accesso=5 gennaio 2012}}</ref>|I think it's just God disguised as Michael Jordan.|lingua=en|lingua2=it}}
Il terzo campionato NBA fu quello della conferma per Jordan, che per la prima volta vinse la classifica marcatori, con 37,1 punti di media a partita.<ref name=dbb>{{cita web|url=http://www.databasebasketball.com/players/playerpage.htm?ilkid=JORDAMI01|titolo=Michael Jordan|accesso=12 ottobre 2014|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5eW2LL8qO?url=http://www.databasebasketball.com/players/playerpage.htm?ilkid=JORDAMI01|data=16 gennaio 2007|lingua=en}}</ref> Il ruolino di marcia fu impressionante: nelle 82 partite della stagione regolare, per 77 volte fu il miglior realizzatore della sua squadra, per 2 volte segnò 61 punti, per 8 volte superò i 50, per addirittura 37 volte ne realizzò 40 o più.<ref>{{Cita news|NBA.com Staff|http://www.nba.com/history/season-recap/1986-87|Season Review: 1986-87|Nba.com|23 agosto 2017|3 maggio 2019|en}}</ref><ref name=:24>{{Cita web|https://www.sneakerfiles.com/michael-jordan-1986-1987-season/|Michael Jordan 1986-1987 Season|3 maggio 2019|lingua=en}}</ref> Superò la soglia dei {{formatnum:3000}} punti in una sola stagione ({{formatnum:3041}}), segnando il 35% dei punti totali della squadra.<ref name=:24/> A questo punto molti ritengono che, almeno a livello offensivo, MJ sia il miglior giocatore della lega, anche se diversi osservatori lo ritenevano troppo egoista e nutrivano forti perplessità sulla sua capacità di essere un uomo squadra.<ref name=quotes/> In realtà quest'idea era solo in parte, perché se da un lato MJ era portato, per indole, a diffidare dei suoi compagni (gli ci vollero anni per cambiare mentalità)
Eppure era anche un ottimo difensore, tant'è che chiuse la stagione con una media di 3.2 palle recuperate a partita e oltre 100 stoppate, vincendo il titolo di [[NBA Defensive Player of the Year Award]], per il 1988;<ref name=:34/> nello stesso anno venne anche inserito nel quintetto difensivo ideale e guidò la classifica marcatori, con oltre 35 punti di media a partita, vincendo, per la prima volta, il titolo di MVP sia della stagione regolare che dell'All Star Game, che si giocò proprio a Chicago e nel quale segnò 40 punti; nell'occasione vinse, per la seconda volta, lo [[Slam Dunk Contest]], la gara delle schiacciate, battendo in finale [[Dominique Wilkins]] con una schiacciata che passò alla storia, eseguita prendendo la rincorsa da bordo campo e staccando dalla linea del tiro libero.<ref>{{Cita web|http://www.nba.com/history/top-moments/1988-jordan-wilkins-dunk-contest|Top Moments: Michael Jordan, Dominique Wilkins square off in '88 dunk contest|25 aprile 2019|lingua=en}}</ref>
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I risultati modesti fecero salire la pressione di giornalisti e tifosi che, aspettandosi qualcosa in più dall'ex-superstar [[NBA]],<ref name=:64>{{Cita news|Aaron Dodson|https://theundefeated.com/features/cover-stories-michael-jordan-baseball-america/|That time Michael Jordan left the Bulls, went to baseball’s minors, and chased his childhood dream|The Undefeated|11 luglio 2017|9 maggio 2019|en}}</ref> iniziarono a criticare Jordan, ipotizzando anche che il suo ingaggio fosse più dovuto a un fattore pubblicitario che ad altro.<ref name=:64/>
Tra il settembre e il novembre 1994 giocò 35 incontri con gli Scottsdale Scorpions in Arizona Fall League; tenne una media di battuta del 25,2%.<ref>{{Cita web|url=https://www.infoplease.com/sports/1998-99-season/michael-jordan-stats|titolo=Michael Jordan: The Stats|sito=InfoPlease|lingua=en|accesso=3 luglio 2019}}</ref> Continuò poi ad allenarsi con i [[Chicago White Sox]] fino al marzo 1995, mese in cui si ritirò dal baseball.<ref>{{cita|Lazenby|pp. 511-512}}.</ref>
Tuttavia, i risultati non soddisfarono Jordan, che dopo circa un anno e mezzo dichiarò conclusa la sua carriera di giocatore di baseball.<ref name=:64/>
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