Henry Dunant: differenze tra le versioni
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Probabilmente furono le calunnie, che riguardavano il rapporto di un vagabondo squattrinato con una ricca vedova di otto anni maggiore di lui, a ricadere su Dunant. I danni e le ostilità messe in opera dai nemici incisero profondamente nella mente di un uomo che aveva perso il pieno equilibrio psichico. A [[Lugano]] nel [[1877]] pubblicò un [[pamphlet]] violentemente anti-cattolico e pieno di risentimento anche nei confronti dei francesi, dai quali avrebbe subito un continuo e assillante controllo. In quel periodo cominciò ad errare per l'Europa senza trovare un luogo sicuro. Nel 1877-78 fu accompagnato da Madame Kastner, ma dopo il [[1880]], pur continuando la loro corrispondenza ed i finanziamenti annuali con cui lei pagava i soggiorni [[terme|termali]] che Dunant compiva per curarsi, decisero di non vedersi più per rompere la catena delle maldicenze.
Non si incontreranno più fino alla morte di
Dunant soffriva di un [[eczema]] alla mano, che a volte gli impediva per giorni di scrivere, e aveva lo [[stomaco]] rovinato dalla scarsa e malsana alimentazione. Ma soprattutto, con gli anni, a causa delle delusioni e delle traversie, aveva sviluppato manie di persecuzione. Dunant si manteneva con la sola rendita dello zio David, ricevuta dal [[1872]]. Più tardi a Heiden riceverà sussidi dalla [[Croce Rossa Svizzera]], versandoli nella cassa di risparmio di Heiden, con l'idea di utilizzarli più tardi. Dal [[1897]] ricevette una rendita annuale disposta dall'imperatrice madre [[Dagmar di Danimarca|Marijaa Fëdorovna]] di Russia, che lo trarrà dallo stato di permanente ristrettezza in cui si era rinchiuso. Alla consegna del [[Premio Nobel per la pace]] diede in [[beneficenza]] quasi l'intero premio. Morì povero in una stanza d'albergo nel [[1910]] e venne sepolto nel cimitero di Sihlfeld a [[Zurigo]].
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