Se la vita che salvi è la tua: differenze tra le versioni

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Geda ha spiegato<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2015/03/10/news/geda-109225562/|titolo="Se la vita che salvi è la tua", il nuovo romanzo su un migrante irregolare italiano|cognome=Pasta|nome=Stefano|sito=Repubblica.it|data=2015-03-10|accesso=2019-07-08}}</ref> che il romanzo trae ispirazione da un incontro fatto da lui stesso a [[New York]].
In un ristorante della metropoli conobbe un ragazzo napoletano di circa vent'anni, il quale lavorava in città come cameriere. Essendo rimasto più di tre mesi, e non avendo rinnovato il visto, il ragazzo era diventato automaticamente un clandestino.
In quell'occasione Geda scopre che a [[New York]] i clandestini che lavorano sono circa 550.000, e che in particolare vengono sfruttati nei settori delle pulizie e della ristorazione<ref name=":0" />.
 
Gli immigrati illegali non vengono assicurati poiché non sono tutelati dalla legge, di conseguenza a un imprenditore vengono a costare meno rispetto a un normale lavoratore con visto regolare. Inoltre Geda scopre che a [[New York]] sono presenti circa 2000 italiani senza documenti in regola<ref name=":0" />.
 
==Trama==
Andrea Luna, professore precario di storia dell'arte, si trova a dover fare i conti con una vita che porta solo dispiaceri. Il tutto peggiora a seguito dell'aborto spontaneo della moglie. L'accaduto causa una crisi coniugale. Un giorno Andrea incontra un vecchio amico conosciuto qualche anno prima a [[New York]], il quale gli racconta della propria vita, economicamente agiata e con una bella famiglia. Partendo da questo incontro, Andrea decide di andare a scaricare le sue ansie nella città dove da ragazzo si era sentito felice: [[New York]]. Con l'arrivo a [[New York]], il protagonista cerca sé stesso, viaggiando nella propria interiorità. Il suo cammino non ha una meta concreta; in realtà Andrea cerca di capire sia sé stesso sia cosa vuole realmente. L'ambientazione newyorkese gravita intorno al [[Metropolitan Museum of Art]], luogo dov'è collocato il quadro di [[ritorno del figliol prodigo|Rembrandt]] ''Ritorno del figliol prodigo''. Andrea, guardando il dipinto, cerca risposte a domande esistenziali. Il quadro rappresenta la paternità, sensazione di cui lui è stato privato. Andrea Instaura una forte amicizia con il guardiano del museo, il signor Walter. L'uomo è fonte di ispirazione per il protagonista, grazie alla saggezza e al racconto della sua vita. Sprecati tutti i biglietti per tornare in Italia, quindi scomparsa anche l'ultima possibilità per tornare in Italia dalla moglie, Andrea inizia a vivere come clochard per diversi mesi, fino a che un giorno non si ammala e il destino gli fa incontrare la famiglia Patterson. Il nucleo familiare è composta da Ary, la madre, e da due gemelli, Benjamin e Allison. Il protagonista inizialmente viene soccorso da Benjamin; in seguito viene accolto in casa dalla famiglia, e con il passare dei giorni si inserisce sempre più nella loro quotidianità. Tra Ary e Andrea nasce una storia d'amore. Andrea inizia a lavorare, come clandestino, nell'azienda dell'amico Vincenzo, colui che qualche mese prima aveva incontrato in Italia. Mentre tutto va per il meglio, l'uomo decide di fuggire di nuovo e tornare in Italia. Tornato nel suo paese d'origine, il protagonista cerca di riconquistare la moglie. Presto però scopre che Agnese aspetta un figlio da un collega. A quel punto Andrea capisce che ciò che veramente vuole è stare con Ary e i gemelli. Il protagonista, durante la permanenza in Italia, viene ospitato dalla stessa famiglia cinese in cui mesi prima guardava un bambino afflitto da grave autismo. Successivamente i due genitori gli donano i soldi sufficienti per andare in Messico e da lì tornare negli Stati Uniti. Questo perché essendo stato un clandestino durante la sua precedente permanenza negli [[Stati Uniti]], l'unico modo per ritornare dalla famiglia Patterson è dal [[Messico]]. Riesce a raggiungere il suo obbiettivo tramite i [[Coyotaje|pollero]], trasportatori illegali che lucrano sull'entrata degli immigrati clandestini in Usa, attraverso metodi pericolosi e talvolta mortali. Durante il viaggio tra il [[Messico]] e il deserto dell'Arizona è sottoposto a diverse prove. Spara anche a uno dei trafficanti di uomini che stava abusando di una donna. Il bagaglio di esperienze che ha collezionato durante il viaggio lo porta ad avere un vissuto ricco di conoscenze, che in tutta la sua vita non aveva mai acquisito, arrivando a capire che “Alla fine siamo fatti dei residui delle persone che conosciamo”. Superati gli ostacoli del deserto, attraversa gli [[Stati Uniti]] facendo l'autostop.
Andrea Luna, professore precario di storia dell'arte, si trova a dover fare i conti con una vita che porta solo dispiaceri. Il tutto peggiora a seguito dell'aborto spontaneo della moglie. L'accaduto causa una crisi coniugale.
Anche in questo caso scopre un'altra dose di umanità in coloro che lo aiutano a raggiungere [[New York]]. Raggiunta la metropoli si trova nuovamente a dover cercare la famiglia che aveva abbandonato: senza una casa e un porto sicuro in cui approdare. Andrea ritrova la famiglia Patterson in una parata di [[Halloween]]. Il finale è suggestivo e con forte potenzialità di interpretazione. Andrea rincontra la famiglia: i gemelli sono felici di ritrovare Andrea, ma Ary rimane perplessa. Ad un certo punto arriva un uomo travestito da [[Jocker]], il quale scherza con i Patterson, e quando nota la presenza di Andrea gli domanda: "Chi sei tu?".
 
Un giorno Andrea incontra un vecchio amico conosciuto qualche anno prima a [[New York]], il quale gli racconta della propria vita, economicamente agiata e con una bella famiglia.
Partendo da questo incontro, Andrea decide di andare a scaricare le sue ansie nella città dove da ragazzo si era sentito felice: [[New York]].
 
Con l'arrivo a [[New York]], il protagonista cerca sé stesso, viaggiando nella propria interiorità. Il suo cammino non ha una meta concreta; in realtà Andrea cerca di capire sia sé stesso sia cosa vuole realmente.
 
L'ambientazione newyorkese gravita intorno al [[Metropolitan Museum of Art]], luogo dov'è collocato il quadro di [[ritorno del figliol prodigo|Rembrandt]] ''Ritorno del figliol prodigo''. Andrea, guardando il dipinto, cerca risposte a domande esistenziali.
Il quadro rappresenta la paternità, sensazione di cui lui è stato privato.
 
Andrea Instaura una forte amicizia con il guardiano del museo, il signor Walter. L'uomo è fonte di ispirazione per il protagonista, grazie alla saggezza e al racconto della sua vita.
 
Sprecati tutti i biglietti per tornare in Italia, quindi scomparsa anche l'ultima possibilità per tornare in Italia dalla moglie, Andrea inizia a vivere come clochard per diversi mesi, fino a che un giorno non si ammala e il destino gli fa incontrare la famiglia Patterson.
 
Il nucleo familiare è composta da Ary, la madre, e da due gemelli, Benjamin e Allison.
Il protagonista inizialmente viene soccorso da Benjamin; in seguito viene accolto in casa dalla famiglia, e con il passare dei giorni si inserisce sempre più nella loro quotidianità. Tra Ary e Andrea nasce una storia d'amore. Andrea inizia a lavorare, come clandestino, nell'azienda dell'amico Vincenzo, colui che qualche mese prima aveva incontrato in Italia.
 
Mentre tutto va per il meglio, l'uomo decide di fuggire di nuovo e tornare in Italia.
 
Tornato nel suo paese d'origine, il protagonista cerca di riconquistare la moglie. Presto però scopre che Agnese aspetta un figlio da un collega. A quel punto Andrea capisce che ciò che veramente vuole è stare con Ary e i gemelli.
 
Il protagonista, durante la permanenza in Italia, viene ospitato dalla stessa famiglia cinese in cui mesi prima guardava un bambino afflitto da grave autismo. Successivamente i due genitori gli donano i soldi sufficienti per andare in Messico e da lì tornare negli Stati Uniti. Questo perché essendo stato un clandestino durante la sua precedente permanenza negli [[Stati Uniti]], l'unico modo per ritornare dalla famiglia Patterson è dal [[Messico]].
 
Riesce a raggiungere il suo obbiettivo tramite i [[Coyotaje|pollero]], trasportatori illegali che lucrano sull'entrata degli immigrati clandestini in Usa, attraverso metodi pericolosi e talvolta mortali. Durante il viaggio tra il [[Messico]] e il deserto dell'Arizona è sottoposto a diverse prove. Spara anche a uno dei trafficanti di uomini che stava abusando di una donna.
 
Il bagaglio di esperienze che ha collezionato durante il viaggio lo porta ad avere un vissuto ricco di conoscenze, che in tutta la sua vita non aveva mai acquisito, arrivando a capire che “Alla fine siamo fatti dei residui delle persone che conosciamo”.
 
Superati gli ostacoli del deserto, attraversa gli [[Stati Uniti]] facendo l'autostop.
Anche in questo caso scopre un'altra dose di umanità in coloro che lo aiutano a raggiungere [[New York]].
 
Raggiunta la metropoli si trova nuovamente a dover cercare la famiglia che aveva abbandonato: senza una casa e un porto sicuro in cui approdare.
Andrea ritrova la famiglia Patterson in una parata di [[Halloween]].
 
Il finale è suggestivo e con forte potenzialità di interpretazione. Andrea rincontra la famiglia: i gemelli sono felici di ritrovare Andrea, ma Ary rimane perplessa. Ad un certo punto arriva un uomo travestito da [[Jocker]], il quale scherza con i Patterson, e quando nota la presenza di Andrea gli domanda: "Chi sei tu?".
 
==Personaggi==
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==Temi==
Nel romanzo ritroviamo temi attuali. Primo fra tutti quello della mancata paternità e maternità, che suscita all'interno dei personaggi un senso di frustrazione. È Agnese, moglie del protagonista, a soffrire maggiormente per la perdita del figlio. L'autore rende molto bene l'idea del dolore provato dalla donna dicendo: ”In lei avevano fatto tana animali diversi”. Con la perdita del figlio le sue paure più nascoste, le sue angosce, l'inquietudine per un futuro negato e sconosciuto a lei stessa si concretizzano in forma di malattie psichiche.
 
Un altro tema è la “Ricerca di se stessi”. Andrea intraprende una strada lunga e tortuosa per arrivare a capire chi è realmente. L'uomo è intrappolato nel quotidiano e risente della sua condizione esistenziale. Va a cercare se stesso a New York, senza esserne consapevole. Andrea vuole scappare dalla routine, ma lo stop da lui dato alla vita quotidiana lo porta a dare un cambio radicale alla sua esistenza. Al Metropolitan Museum, mentre guarda più volte il quadro di [[Ritorno del figliol prodigo (Rembrandt)|Rembrandt]], inizia a porsi quesiti esistenziali, e decide di prolungare la sua permanenza a New York per concedersi altro tempo. L'uomo guardando il dipinto cerca di darsi anche delle risposte alle domande. Il quaderno rappresenta la paternità, cosa di cui lui è stato privato, sia da bambino che da adulto.
È Agnese, moglie del protagonista, a soffrire maggiormente per la perdita del figlio. L'autore rende molto bene l'idea del dolore provato dalla donna dicendo: ”In lei avevano fatto tana animali diversi”. Con la perdita del figlio le sue paure più nascoste, le sue angosce, l'inquietudine per un futuro negato e sconosciuto a lei stessa si concretizzano in forma di malattie psichiche.
 
Il tema del “Viaggio” si lega a quello della “Ricerca di se stesso”. Andrea intraprende un viaggio diviso in tre fasi. La prima, definibile come vacanza per allontanarsi da tutto ciò che lo fa sentire oppresso. La seconda inizia nel momento in cui getta via i biglietti di ritorno per l'Italia. Inizia qui il viaggio vero e proprio, interno ed esterno; non è più una semplice vacanza, ma subentra la voglia di fuggire e il bisogno di ripartire da zero. Un cammino fatto anche di ripensamenti poiché l'uomo, pentito di essere sparito e di aver causato ulteriori problemi ad Agnese, torna in Italia. Arrivato nella casa dove prima viveva con la moglie, vede che lei è andata avanti senza di lui e al contempo si accorge che ciò che vuole in realtà è stare con la famiglia Patterson. Così inizia la terza fase del viaggio. Avendo capito ciò che realmente vuole, è disposto a fare qualsiasi cosa per tornare da Ary e i gemelli. Così riparte come immigrato clandestino, intraprendendo un viaggio nel deserto del Messico, mettendo alla prova se stesso.
Un altro tema è la “Ricerca di se stessi”. Andrea intraprende una strada lunga e tortuosa per arrivare a capire chi è realmente. L'uomo è intrappolato nel quotidiano e risente della sua condizione esistenziale. Va a cercare se stesso a New York, senza esserne consapevole.
 
“Accoglienza” e “Solidarietà” si notano all'interno di tutto il racconto. A partire dalla famiglia cinese dove il protagonista aiutava il figlio affetto da autismo. La famiglia ospita l'uomo durante il suo ritorno in Italia, donandogli anche dei soldi per fare in modo che il protagonista trovi la felicità che tanto bramava. Anche la famiglia Patterson accoglie Andrea, a farlo diventare un loro membro. L'accoglienza è quella che ritroviamo in seguito al bisogno di fuggire del protagonista. L'unica che non è disposta a ad accogliere nuovamente Andrea è la moglie Agnese. Si intravede nelle persone che accolgono il protagonista un senso di solidarietà, sentimento che Andrea all'inizio del racconto non ha.
Andrea vuole scappare dalla routine, ma lo stop da lui dato alla vita quotidiana lo porta a dare un cambio radicale alla sua esistenza. Al Metropolitan Museum, mentre guarda più volte il quadro di [[Ritorno del figliol prodigo (Rembrandt)|Rembrandt]], inizia a porsi quesiti esistenziali, e decide di prolungare la sua permanenza a New York per concedersi altro tempo.
 
“Perdono” e “Sensi di colpa” si intrecciano nel romanzo. “Sensi di colpa” per essere sparito, lasciando una moglie senza darle spiegazioni. Inizialmente l'uomo cerca di allontanare il pensiero che rimanda alla sua vita in Italia, e solo dopo aver letto la posta elettronica inizia ad interrogarsi, poiché tra le mail ce n'è una di Agnese dove esprime tutto il suo dolore e la sua preoccupazione e arriva anche a pensare di aver ingannato la famiglia Patterson. In Italia cerca il “perdono” della moglie, la quale però non può e non vuole ricominciare con lui. Fallito il tentativo di riappropriarsi della propria vita, Andrea ha “sensi di colpa” nei confronti di Ary e dei bambini, e anche nei confronti di tutti coloro che lo hanno aiutato. Andrea avrà in particolare un forte senso di colpa sia per Agnese che per la famiglia Patterson, ma pur di essere perdonato da quest'ultimi sarà disposto a tutto, anche ad attraversare il deserto.
L'uomo guardando il dipinto cerca di darsi anche delle risposte alle domande. Il quaderno rappresenta la paternità, cosa di cui lui è stato privato, sia da bambino che da adulto.
 
Tema dell'immigrazione: Andrea, permanendo più di tre mesi in America, diventa automaticamente clandestino. Per tornare a New York, il protagonista è costretto a consegnarsi nelle mani dei pollero. Durante il viaggio nel deserto è costretto ad assistere numerose angherie fatte dai pollero agli immigrati. Andrea salva una povera donna immigrata, arrivando anche a sparare al pollero. Il libro mostra i soprusi subiti da coloro che vogliono superare la frontiera da clandestini: violenze, abusi e sfruttamento. Nel romanzo il protagonista arriva a un accampamento di volontari specializzato nel soccorso di clandestini. L'associazione di volontariato [[No More Deaths]] citata nel romanzo, è realmente esistente.
Il tema del “Viaggio” si lega a quello della “Ricerca di se stesso”. Andrea intraprende un viaggio diviso in tre fasi. La prima, definibile come vacanza per allontanarsi da tutto ciò che lo fa sentire oppresso. La seconda inizia nel momento in cui getta via i biglietti di ritorno per l'Italia. Inizia qui il viaggio vero e proprio, interno ed esterno; non è più una semplice vacanza, ma subentra la voglia di fuggire e il bisogno di ripartire da zero. Un cammino fatto anche di ripensamenti poiché l'uomo, pentito di essere sparito e di aver causato ulteriori problemi ad Agnese, torna in Italia. Arrivato nella casa dove prima viveva con la moglie, vede che lei è andata avanti senza di lui e al contempo si accorge che ciò che vuole in realtà è stare con la famiglia Patterson.
 
Così inizia la terza fase del viaggio. Avendo capito ciò che realmente vuole, è disposto a fare qualsiasi cosa per tornare da Ary e i gemelli. Così riparte come immigrato clandestino, intraprendendo un viaggio nel deserto del Messico, mettendo alla prova se stesso.
 
“Accoglienza” e “Solidarietà” si notano all'interno di tutto il racconto. A partire dalla famiglia cinese dove il protagonista aiutava il figlio affetto da autismo. La famiglia ospita l'uomo durante il suo ritorno in Italia, donandogli anche dei soldi per fare in modo che il protagonista trovi la felicità che tanto bramava.
 
Anche la famiglia Patterson accoglie Andrea, a farlo diventare un loro membro. L'accoglienza è quella che ritroviamo in seguito al bisogno di fuggire del protagonista. L'unica che non è disposta a ad accogliere nuovamente Andrea è la moglie Agnese. Si intravede nelle persone che accolgono il protagonista un senso di solidarietà, sentimento che Andrea all'inizio del racconto non ha.
 
“Perdono” e “Sensi di colpa” si intrecciano nel romanzo. “Sensi di colpa” per essere sparito, lasciando una moglie senza darle spiegazioni. Inizialmente l'uomo cerca di allontanare il pensiero che rimanda alla sua vita in Italia, e solo dopo aver letto la posta elettronica inizia ad interrogarsi, poiché tra le mail ce n'è una di Agnese dove esprime tutto il suo dolore e la sua preoccupazione e arriva anche a pensare di aver ingannato la famiglia Patterson.
 
In Italia cerca il “perdono” della moglie, la quale però non può e non vuole ricominciare con lui. Fallito il tentativo di riappropriarsi della propria vita, Andrea ha “sensi di colpa” nei confronti di Ary e dei bambini, e anche nei confronti di tutti coloro che lo hanno aiutato. Andrea avrà in particolare un forte senso di colpa sia per Agnese che per la famiglia Patterson, ma pur di essere perdonato da quest'ultimi sarà disposto a tutto, anche ad attraversare il deserto.
 
Tema dell'immigrazione: Andrea, permanendo più di tre mesi in America, diventa automaticamente clandestino. Per tornare a New York, il protagonista è costretto a consegnarsi nelle mani dei pollero.
 
Durante il viaggio nel deserto è costretto ad assistere numerose angherie fatte dai pollero agli immigrati. Andrea salva una povera donna immigrata, arrivando anche a sparare al pollero. Il libro mostra i soprusi subiti da coloro che vogliono superare la frontiera da clandestini: violenze, abusi e sfruttamento.
 
Nel romanzo il protagonista arriva a un accampamento di volontari specializzato nel soccorso di clandestini. L'associazione di volontariato [[No More Deaths]] citata nel romanzo, è realmente esistente.
 
Nel libro viene brevemente trattato anche il tema della religione. È presente un dialogo tra Andrea e Ary dove entrambi esprimono non tanto l'importanza dell'esistenza di Dio, ma della ricerca di esso. Nonostante entrambi i personaggi abbiano avuto un'educazione cristiana, si sono allontanati dalla religione. Ary confida ad Andrea di essere stata animista per un breve periodo.
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Il racconto si snoda in diversi posti del mondo: Italia, New York, Messico e deserto dell'Arizona.
 
In Italia, il protagonista ha vissuto per la maggior parte del tempo: è il luogo dove ha i maggiori affetti. In Italia, a livello lavorativo, i giovani spesso vengono emarginati e si ritrovano senza un futuro; così anche Andrea si ritrova a trentasette anni a fare l'insegnante a tempo determinato. A New York frequenterà assiduamente il Metropolitan Museum. Cambia numerosi alloggi girando i quartieri di New York tra cui: [[Manhattan]], [[Queens]] e [[Brooklyn]]. Nel romanzo vengono citati molti negozi, ristoranti e parti della città note ai più.
A New York frequenterà assiduamente il Metropolitan Museum.
Cambia numerosi alloggi girando i quartieri di New York tra cui: [[Manhattan]], [[Queens]] e [[Brooklyn]].
Nel romanzo vengono citati molti negozi, ristoranti e parti della città note ai più.
 
Per ritornare negli Usa Andrea dovrà andare nell'America latina. Atterra a [[Hermosillo]] in Messico, dove ad attenderlo c'è Antonio, cugino del collega di lavoro Victor, assiste a un evento tipico del posto: il combattimento tra galli.
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Antonio accompagna Andrea a Sàsabe, una delle città al confine con il deserto dell'Arizona. Da lì partono gli immigrati per arrivare negli Stati Uniti.
 
Nel deserto dell'Arizona ci sono numerose croci che simboleggiano coloro che hanno perso la vita attraversandolo. Ci vogliono circa otto, nove ore per arrivare a Cruza, dove vi è il muro chiamato ''Border Face''. Nel deserto Andrea e l'amico Lagrima rimangono senza acqua, ma grazie a un pellerossa riescono a raggiungere l'accampamento di [[No More Deaths]] dove vengono aiutati dai volontari. Arrivato negli States, Andrea attraverserà il paese facendo l'autostop.
Arrivato negli States, Andrea attraverserà il paese facendo l'autostop.
 
Le ambientazioni sono numerose, le culture che il protagonista incontra sono disparate e spesso dissonanti.
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Si scopre essere un uomo che, dopo aver regalato caramelle alla famiglia, si rivolge al protagonista chiedendogli: “Chi sei tu?”.
 
Molte recensioni<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://www.panorama.it/cultura/libri/fabio-geda-se-la-vita-che-salvi-e-la-tua-recensione/|autore=Michele Lauro|titolo=Fabio Geda, 'Se la vita che salvi è la tua' - La recensione| }}</ref><ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20160815002043/http://www.hounlibrointesta.it/2014/06/19/fabio-geda-se-la-vita-che-salvi-e-la-tua-lo-scrittore-si-racconta/|titolo=Fabio Geda: vi racconto "Se la vita che salvi è la tua" - Ho un libro in testa|sito=web.archive.org|data=2016-08-15|accesso=2019-07-08}}</ref> scritte da coloro che hanno letto il romanzo manifestano lamentele circa il finale lasciato inconcluso.
L'uomo travestito da Jocker potrebbe essere l'ex marito di Ary, tornato a casa dopo molto tempo. Oppure
potrebbe essere un parente o un amico. Il lettore non arriva mai a sapere cosa succede tra il protagonista e la famiglia Patterson. Andrea Luna però raggiunge un traguardo nel momento in cui lui comprende chi è e cosa vuole veramente, senza stare a pensare cosa vorrebbero gli altri per lui.
 
==Edizioni==
 
*{{Cita libro|autore=Fabio Geda|titolo=Se la vita che salvi è la tua|editore=Einaudi|ISBN=9788806226183}}
 
==Note==
<references/>
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.panorama.it/cultura/libri/fabio-geda-se-la-vita-che-salvi-e-la-tua-recensione/ Recensione Panorama: Fabio Geda, 'Se la vita che salvi è la tua' - La recensione, autore Michele Lauro] (Fonte utilizzata)
*[http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2015/03/10/news/geda-109225562/ Recensione Repubblica: "Se la vita che salvi è la tua", il nuovo romanzo su un migrante irregolare italiano, autore Stefano Pasta] (Fonte utilizzata)
*[https://web.archive.org/web/20160815002043/http://www.hounlibrointesta.it/2014/06/19/fabio-geda-se-la-vita-che-salvi-e-la-tua-lo-scrittore-si-racconta/ Recensione sito Web, Ho un libro in testa: Fabio Geda, vi racconto “Se la vita che salvi è la tua”] (Fonte utilizzata)
 
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[[Categoria:Romanzi del 2014]]
[[Categoria:Romanzi di formazione]]