Fedrigoni: differenze tra le versioni
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Nel [[2006]] fu inaugurata Fedrigoni Asia e fu anche aperto lo stabilimento di cartotecnica di Castelraimondo (Fabriano). Quell'anno ci fu inoltre un riassetto familiare con l'uscita di scena di Giuseppe Fedrigoni che cedette il suo 40% e la presidenza al fratello Alessandro.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/07/02/fedrigoni-il-riassetto-familiare-non-frena-piani.html|titolo=Fedrigoni, il riassetto familiare non frena i piani di sviluppo|data=2 luglio 2007|accesso=14 dicembre 2017}}</ref> Nel [[2009]] fu aperto Arconvert Brasil, subito seguito dall'avvio di consociate in [[Austria]] e [[Benelux]]. Nel gennaio [[2011]] dalla fusione di Fedrigoni Cartiere, Cartiere Miliani Fabriano e Fabriano Securities nacque Fedrigoni SpA.<ref>{{cita web|url=https://fabriano.com/it/329/gruppo_fedrigoni|titolo=Gruppo Fedrigoni|accesso=18 febbraio 2018}}</ref> Alla fine del [[2014]] la società decise di non farsi quotare alla Borsa di Milano, come aveva pensato in un primo tempo, per il deterioramento dei mercati finanziari<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/economia/finanza_e_risparmio/notizie/carta-fedrigoni-subito-shopping-borsa-ottobre-taglia-raddoppiata-cbf6099a-ad1a-11e4-8190-e92306347b1b.shtml|titolo=Fedrigoni, subito shopping. In Borsa taglia raddoppiata|data=5 febbraio 2015|accesso=14 dicembre 2017}}</ref> e nel [[2015]] acquisì per 80 milioni di euro l'americana GPA (Gummed Papers of America) con sede a [[Chicago]] e per 85 milioni la brasiliana Arjo Wiggins Ltda, unico produttore sudamericano di carta per banconote,<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/05/20/news/fedrigoni_scala_arjo_wiggins_e_diventa_leader_nella_carta_moneta_in_sudamerica-114810113/|titolo=Fedrigoni scala Arjo Wiggins e diventa leader nella carta moneta in Sudamerica|data=20 maggio 2015|accesso=14 dicembre 2017}}</ref> poi diventata Fedrigoni Brasil Papers Ltda.
Con ca. 3.000 dipendenti (di cui
Nell'ottobre [[2017]] la società ha annunciato di aver perso due commesse importanti: la Bce ha deciso che per la carta moneta non si servirà più dell'Italia perché vuole acquistarla per almeno la metà in Francia e l'[[India]] ha deciso di non voler più acquistare all'estero la carta per le banconote ma di voler prodursela in casa.<ref>{{cita web|url=http://www.ladige.it/territori/riva-arco/2017/10/07/fedrigoni-record-esuberi-gruppo-perde-lavori-bce-india|titolo=Fedrigoni, dopo il record arrivano gli esuberi|data=7 ottobre 2017|accesso=14 dicembre 2017}}</ref> Nel dicembre 2017 la Fedrigoni passa di mano: è ceduta per 650 milioni di euro al fondo americano di private equity Bain Capital. La famiglia Fedrigoni rimane con circa il 10% del capitale.<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/economia/17_dicembre_23/fedrigoni-passa-mano-bain-capital-prende-cartiere-fabriano-0a8710be-e7e7-11e7-ac5e-f4b084532223.shtml|titolo=Fedrigoni passa di mano|data=23 dicembre 2017|accesso=26 dicembre 2017}}</ref> Nel giugno 2018 la Fedrigoni acquisisce Cordenons, l'azienda che produce etichette e carta con due stabilimenti.<ref>{{cita web|url=https://financecommunity.it/bain-tramite-fedrigoni-compra-cordenons/|titolo=Bain, tramite Fedrigoni, compra Cordenons|data=18 giugno 2018|accesso=12 giugno 2019}}</ref>
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